Cibi per diabetici: quali sono e quando assumerli

A cura di Cinzia Zedda, Naturopata Iridologa

 

Il diabete è una patologia piuttosto diffusa in occidente. È stata definita come uno dei principali mali della nostra epoca legata dunque a  un “eccesso di benessere e di abbondanza”. I cibi per i diabetici sono utili per il mantenimento dei valori glicemici e per rallentare l’assorbimento degli zuccheri. Scopriamo quali sono.

>  Che cos'è il diabete

>  Chi è a rischio diabete

>  Sintomi e conseguenze del diabete

>  Prevenire è meglio che curare

>  Cibi per i diabetici

 

Il topinambur tra i cibi per i diabetici

Topinambur

 

 

Che cos'è il diabete

Il diabete è una malattia che si caratterizza dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. La causa è un “difetto” legato alla produzione di insulina o a una sua funzionalità alterata. L’insulina invece è un ormone che  ha il compito di ridurre la glicemia nel sangue. È prodotta nel pancreas dalle cellule beta  (isole di Langerhans) ed è indispensabile per metabolizzare gli zuccheri.

Può succedere che questo meccanismo si inceppi perché l’insulina non è prodotta in quantità sufficiente oppure perché le cellule del nostro organismo non rispondono nel modo giusto rispetto all’insulina causando un innalzamento degli zuccheri nel sangue. Il risultato di questa equazione è la comparsa del diabete.

Più semplicemente, quando vi è un difetto intorno al funzione o alla produzione di insulina, il glucosio non arriva a destinazione (muscoli, tessuto adiposo) concentrandosi solo nel torrente ematico creando così uno scompenso organico che coinvolge anche i reni e le urine (il glucosio viene espulso dalle urine dando il caratteristico odore dolciastro e da qui il termine “mellito” in uso che deriva da “ il miele” cioè dolce come il miele. In sostanza il glucosio in eccesso non modulato dall’insulina, passa attraverso il sangue  e successivamente viene  eliminato dalle urine.

Quindi nel diabete mellito o di tipo uno (insulino-dipendente) il pancreas produce poca insulina con il conseguente aumento di glucosio nel sangue. A livello pratico dopo i pasti la glicemia aumenta in modo fisiologico per cui il pancreas produce insulina attivando i meccanismi  necessari a diminuire il glucosio nel torrente ematico così che le cellule possano utilizzarlo correttamente. Nel diabete denominato di tipo due (insulino-indipendente), l’insulina viene prodotta ma le cellule non rispondono alla richiesta con conseguente accumulo di glucosio nel sangue che non viene smaltito.

Perché il pancreas non produce più insulina? L’ereditarietà e l’autoimmunità sono le cause della scarsa produzione di insulina. Il rischio di sviluppare il diabete in caso di ereditarietà vanno dal 5% al 30%. Questa variabilità è data dal tipo di rapporto parentale con il diabetico (genitore e figli, fratelli e sorelle ecc). Immunità: a volte il sistema immunitario per ragioni ancora non definite si altera. Questa complicazione determina da parte del sistema un mancato riconoscimento delle proprie cellule che vengono”attaccate” come corpi estranei. Responsabili delle malattie immunitarie a volte sono alcuni virus come quello del morbillo in grado di danneggiare le cellule.

 

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Diabete

 

Chi è a rischio diabete

Le persone a” rischio” sono coloro che hanno un famigliare diabetico e che hanno malsane abitudini alimentari o che conducono una vita sedentaria e stressante. Lo stress infatti è una concausa importante che determina l’insorgenza di molte malattie.

Anche l’obesità non deve essere sottovalutata. L’incremento di peso esercita una richiesta maggiore di insulina che l’organismo in deficit di produttività non è in grado di sostenere (iper insulinismo). Il diabete può anche comparire in seguito a pancreatite cronica o alcune malattie endocrine. Non mancano le cause iatrogene ovvero da utilizzo di farmaci come il cortisone. Il diabete gestazionale, che si forma cioè durante il periodo della gravidanza in genere si risolve  da solo senza l’utilizzo di particolari terapie o pericoli che la malattia si cronicizzi.

 

Sintomi e conseguenze del diabete

I sintomi generali sono arsura, bisogno di urinare frequentemente e anche nelle ora notturne, fame smisurata, stanchezza, deficit visivi, perdita di peso. Le conseguenze possono essere anche gravi: perdita progressiva della vista e il tristemente noto piede diabetico. Per il diabete di tipo uno vi è la dipendenza nella somministrazione esogena dell’insulina.

 

Prevenire meglio che curare

Una sana alimentazione contro il diabete prevede l’eliminazione dei cibi ad alto indice glicemico come i carboidrati raffinati (pane, pasta e prodotti da forno in genere), ma anche del miele e dello zucchero (incluso quello di canna), della frutta troppo zuccherina. Anche i lunghi digiuni e le abbuffate  non sono assolutamente consigliate.

Chi è in sovrappeso dovrebbe avere la volontà di pianificare un piano di rientro del proprio peso e iniziare un ciclo di allenamento controllato e idoneo alle proprie esigenze. L’attività fisica riveste infatti un ruolo importantissimo nella prevenzione di molte patologie. La prevenzione  si può fare anche attraverso un regolare controllo della glicemia (effettuabile anche in farmacia).

 

Cibi per i diabetici

  • La fibra: l’apporto di fibra nella dieta del diabetico ed anche in un regime di prevenzione  si presenta come essenziale per il mantenimento dei valori glicemici. La fibra rallenta l’assorbimento degli zuccheri, prolunga il senso di sazietà  e pulisce l’intestino. E’ un buon consiglio dunque  associare carboidrati integrali con una quota significativa di fibra all’interno dello stesso pasto.
  • Verdure: le verdure non devono mai mancare sulla tavola del diabetico per le ragioni sopracitate. Le verdure infatti sono delle ottime fonti di fibra oltre ad essere ricche di minerali e vitamine preziose per il corretto funzionamento dell’organismo. Si devono solo evitare quegli ortaggi che si presentano più zuccherini come le carote o le barbabietole e le patate.
  • Radici: Il topinambur è un tubero ricchissimo di fibra molto indicato per il controllo della glicemia. Esistono anche degli integratori a base di topinambur da utilizzare per dolcificare le bevande al posto dello zucchero. Questo tubero si può mangiare in diversi modi. È delicato e gustoso nello stesso tempo e si presta bene anche per la preparazione di ottime creme di verdura, da solo o insieme ad altri ortaggi.
  • Cromo picolinato: è un elemento essenziale per l’assorbimento degli zuccheri ed è indicato come un valido aiuto nelle diete dimagranti. Come già detto il sovrappeso e di più l’obesità sono due fattori che giocano favorevolmente nell’ esito nella partita per vincere il diabete. Il cromo si trova in questi cibi: lievito di birra, cereali integrali, asparagi, germogli, broccoli.
  • Leguminose: sono a basso indice glicemico, i legumi sono adattissimi per il controllo dell’andamento glicemico.
  • I cereali integrali: si possono introdurre nella dieta del diabetico avendo cura di adattare bene le porzioni in un regime bilanciato di proteine, fibre e carboidrati.

 

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