Farina di glucomannano, proprietà e utilizzo

La farina di glucomannano si ottiene dalla radice di konjac, è ricca di minerali e povera di calorie, e molto utile per ridurre il colesterolo, in caso di obesità o diabete. Scopriamola meglio. 

>  1. Come si ricava la farina di glucomannano

>  2. Proprietà e uso della farina di glucomannano

>  3. I prodotti a base di farina di glucomannano

>  4. Una ricetta nella manica

 

Radici di konjac

Radice di konjac

 

 

Come si ricava la farina di glucomannano

Il glucomannano è una fibra vegetale idrosolubile derivata dalla radice di konjac, una pianta erbacea perenne che cresce soprattutto nelle zone montuose di Giappone, Corea e Indonesia.

Il tubero, da cui si ricava la farina di glucomannano, è composto da un polisaccaride costituito soprattutto da glucosio e mannosio. La pianta assomiglia molto ad una grossa barbabietola e può arrivare a pesare anche 4 kg.

 

Proprietà e uso della farina di glucomannano

La pianta del konjac è nota anche come konjaku, konnyaku patate, lingua del diavolo, voodoo giglio, serpente di palma.

Ricca di minerali e povera di calorie, la radice di konjac contiene: glucomannano, cellulosa, lignina, acqua e fibre solubili. Il glucomannano a contatto con l'acqua tende a gonfiarsi notevolmente, senza però scindersi in zuccheri semplici, ma aumentando il volume fino a formare una sostanza gelatinosa che distende le pareti gastriche riducendo la sensazione della fame.

Il glucomannano aiuta il transito intestinale e riduce l'assorbimento di zuccheri e lipidi. Si ritiene utile in caso di stitichezza, alleato nelle diete dimagranti, è ottimo per ridurre il colesterolo o in caso di obesità o diabete.

Il konjac non contiene calorie ed è privo di glutine, ideale quindi per i celiaci.

 

Scopri anche le proprietà, l'uso e le controindicazioni della pianta Glucomannano

Glucomannano

 

Prodotti della farina di glucomannano

La farina di glucomannano è diffusa soprattutto in Giappone, dove si usa anche più del riso da oltre 2000 anni, come ingrediente dei noodle, lì denominati shiritaki, delle specie di spaghetti.

Oltre a questi si producono gallette, biscotti, mentre in Corea si mangia al posto delle patate. Da questa radice si ricava anche una gomma particolare che si usa come addensante che viene largamente utilizzato nell'industria alimentare anche come emulsionante, gelificante, stabilizzatore e fonte solubile di fibra.

Si ritrova in prodotti da forno, bevande, caramelle, minestre e sughi pronti e molti altri alimenti confezionati e congelati.  Con questa radice si realizza anche una spugna naturale detergente, totalmente biodegradabile e purificante, in grado di donare lucentezza alla pelle. La farina si può trovare nei negozietti di prodotti orientali o nei supermercati specializzati in prodotti naturali, biologici e farine particolari.

 

Una ricetta nella manica   

La farina di glucomannano si può impiegare in vari modi, può essere lavorata e plasmata con le mani in forma di pasta o spaghetti e si può utilizzare anche per torte. La consumazione avviene dopo la bollitura della farina o della pasta che assumono le sembianze e la consistenza di un gel. Ecco una ricetta con gli shirataki già pronti.
Ingredienti (4pax):

  • 400 grammi di shirataki konjac,
  • 2 zucchine,
  • un porro,
  • una carota,
  • germogli di soja,
  • piselli mezzo bicchiere,
  • salsa di soja,
  • olio extravergine d’oliva.

Procedimento: dopo aver pulito e lavato le verdure tagliarle a listarelle molto sottili. In una pentola dai bordi alti antiaderente, oppure una wok, fatele saltare con l’olio e della salsa di soja, lasciandole appassire. Intanto mettete a bollire l’acqua della pasta e appena questa bolle immergete pure la pasta per pochi minuti, quattro al massimo. La pasta deve essere tolta che ancora non è completamente cotta. Fate infine saltare la pasta nel wok con le altre verdure, aggiungendo altra salsa di soja se necessario.

 

Le proprietà e i benefici del polisaccaride glucomannano

 

Immagine | Slendier