Additivi alimentari: categorie, uso e rischi

Gli additivi alimentare sono sostanze aggiunte intenzionalmente nelle preparazioni alimentari senza che queste abbiano scopo nutrizionale, ma più che altro per un fine tecnologico. Scopriamoli meglio.

>  Che cosa sono gli additivi alimentari

>  Le categorie di additivi

>  Classificazione dell'Unione Europea

>  Rischi nell'utilizzo degli additivi alimentari

>  Consigli per la spesa

Additivi alimentari

 

 

Che cosa sono gli additivi alimentari

Con il termine additivo alimentare viene intesa una qualsiasi sostanza aggiunta intenzionalmente nelle preparazioni alimentari senza che questa abbia scopo nutrizionale, ma più che altro per un fine tecnologico.

Gli additivi possono essere aggiunti in molte fasi di preparazione di un prodotto alimentare: produzione, trasformazione, elaborazione, stoccaggio, trasporto, immagazzinamento e imballaggio.
Col termine “additivo”, che deriva quindi da “aggiungere”, possiamo riferirci alla vasta gamma di sostanze naturali o di sintesi che portano varie modificazioni al prodotto alimentare senza apportare però un valore nutrizionale.

Questa addizione di sostanze ha lo scopo quindi di rendere il prodotto più accattivante, con un aspetto, una consistenza e un sapore che lo rendono più vendibile ai clienti o che permettono un miglioramento tecnologico utile per una conservatività che porta a una scadenza di più lunga durata o un immagazzinamento e trasporto migliori della filiera di vendita.

 

Le categorie di additivi

Gli additivi si possono classificare per scopo di utilizzo cioè per l'effetto che portano al prodotto. Alcuni esempi di categorie di additivi alimentari:

  • Acidificanti che servono ad abbassare il pH e quindi aumentano la conservabilità
  • Addensanti, emulsionanti, stabilizzanti che servono a dare una consistenza migliore
  • Agenti di rivestimento che servono per proteggere e rivestire il prodotto alimentare
  • Antiossidanti che fungono da migliorativi per la conservabilità
  • Coloranti che migliorano il colore del prodotto alimentare
  • Conservanti che servono ad allungare la data di scadenza del prodotto alimentare
  • Edulcoranti che hanno la funzione di addolcire (dolcificanti)
  • Esaltatori di sapidità che rendono il prodotto alimentare più saporito
  • Gas di imballaggio che hanno la funzione di mantenere il prodotto durante il confezionamento

Gli additivi sono suddivisibili anche per origine: additivi naturali derivanti da prodotti estratti da vegetali/animali/minerali o anche di sintesi chimica di sostanze che sono uguali alla molecola presente in natura.

Un altro gruppo sono gli additivi di sintesi chimica che in natura non sono presenti e che sono creati in laboratorio con sintesi artificiale dell'uomo.

Per esempio tra gli edulcoranti a scopo dolcificante o additivi aromatici abbiamo:

  • additivi naturali di origine vegetale come lo zucchero di canna (edulcorante)
  • additivi naturali di origine animale come il miele (edulcorante)
  • additivi naturali di origine natural-identica come la vanillina che è di sintesi chimica ma uguale alla molecola naturale (aroma natural-identico)
  • additivi di sintesi chimica come aspartame e acelsulfame-K che sono dolcificanti creati in laboratorio di nuova sintesi

 

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La classificazione additivi in Unione Europea

Attualmente l'Unione Europea riconosce come additivi alimentari 360 sostanze che si possono aggiungere alle preparazioni alimentari e le classifica con una dicitura inserendo la lettera E seguita da un numero di 3 o 4 cifre per ciascuna sostanza additivata.
Alcuni esempi: acido ascorbico E 300, clorofilla E 140, anidride carbonica E 290.

L'elenco autorizzato degli additivi alimentari è studiato e documentati sotto l'aspetto tossicologico ed è monitorato dall'Unione Europea con la consulenza di un apposito organismo Efsa che controlla la sicurezza alimentare.

Secondo la legislazione italiane che si attiene alle linee guida dell' Unione Europea è possibile aggiungere gli additivi alimentari rispettando la dose giornaliera ammissibile (Dga).
Questa dose giornaliera è stata calcolata, secondo le conoscenze attuali, valutando la quantità di additivo che può essere aggiunta ogni giorno alla dieta delle persone e che tale dose nell'arco di una vita non porta alla comparsa di effetti indesiderati. Possiamo dire che è una dose di sicurezza una soglia che mette un limite all'uso degli additivi per la sicurezza delle persone.

 

Eventuali rischi dell'uso di additivi

Un aspetto che potrebbe portare ad eventuali rischi è l'effetto combinato degli additivi.

Possiamo pensare all'acquisto di diversi prodotti contenenti additivi che hanno una Dga dei singoli additivi ma non è stata calcolato l'impatto nel sommare le quantità di additivi tra prodotti alimentari. La sommatoria delle dose Dga dello stesso additivo in più prodotti alimentari acquistati possono superare nella dieta delle persone quella determinata dose di sicurezza.

Un altro rischio è l'interazione con gli ingredienti alimentari che potrebbero creare sostanze pericolose, tossiche o non  salutari per l'uomo. Un esempio di questi composti pericolosi sono le nitrosammine, sostanze cancerogene che si formano dall'unione dei nitrati (additivi) con le ammine già presenti negli alimenti stessi.

Inoltre alcuni studi indipendenti su alcuni additivi sopratutto di sintesi chimica evidenziano dati e corrispondenze con effetti dannosi sulla salute (alcuni esempi da poter approfondire sono: l'aspartame, la saccarina  e il glutamato monosodico.)

 

Consigli per la spesa

Nell'andare a fare la spesa nei supermercati o nei negozi delle città troviamo sempre più prodotti alimentari confezionati e di una filiera lunga che richiede diversi passaggi tra il produttore iniziale e il consumatore e utilizzatore finale del prodotto.
Per sapere come meglio scegliere i prodotti alimentari ecco qualche consiglio per fare la spesa:

  • imparare a leggere molto bene l'etichetta: tralasciando l'aspetto estetico e di marketing della confezione cerchiamo la dicitura ingredienti e verifichiamo la composizione del prodotto
  • informarsi e preparare un elenco degli additivi e delle sostanze che si vogliono esclude. Ad esempio i vegan scriveranno gli additivi e le sostanze di origine animale mentre i clienti che voglio escludere additivi chimici di sintesi possono scrivere questi e magari anche quelli a più alto rischio
  • scegliere prodotti alimentari non trasformati e il meno elaborati possibile. Prodotti freschi e con meno passaggi di filiera, con minor confezionamento possibile.
  • acquisto prodotti da agricoltura biologica che ammette nel proprio regolamento la possibilità di addittivare con solo 50 additivi sui 360 ammessi nell'alimentazione convenzionale. Nei prodotti di origine biodinamica addirittura gli additivi ammessi sono soltanto 10.

 

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Immagine | Mealplanningyourway.com