Fichi d'india e visciole, frutti dimenticati
Tra i frutti che stiamo dimenticando troviamo in estate due piante che stando pian piano uscendo dal mercato ordinario e sempre più si ritrovamo nelle campagne. Scopriamo i fichi d'india e le visciole

Tra i frutti dimenticati tipicamente estivi troviamo il fico d'india che, con il suo sapore dolce e rinfrescante, è indicato contro la calura estiva e ha la massima produzione a settembre, e le visciole, altro frutto dimenticato, dal sapore amaro che fortifica il corpo all'inizio dell'estate e che si può conservare per tutto l'anno.
Fico d'India
Il fico d'India è un cactus originario del Messico, dove per millenni ha rivestito una notevole importanza commerciale, alimentare e culturale per le popolazioni locali. Introdotto in Europa di ritorno dalla scoperta delle Americhe, trovò nel clima Mediterraneo un habitat ideale, specie in Sicilia.
È facilmente riconoscibile per via delle pale ovali appiattite e ricche si spine che costituiscono la pianta. Dopo aver offerto dei bei fiori generalmente gialli o arancioni, la pianta produce dei frutti che molto spesso vediamo lasciati abbandonati nei lunghi muraglioni di fico d'India tipici dell'Italia Meridionale, specie la Sicilia, la Puglia e la Calabria.
Visto che il frutto può rilasciare delle piccole spine volatili particolarmente irritanti a mo' di difesa, la raccolta avviene spesso alle prime ore del mattino, quando le aureole di spine sono ancora racchiuse, immergendo immediatamente il frutto in un secchio d'acqua, in modo che le spine vengano rilasciare e intrappolate nel liquido.
Proprietà dei fichi d'india
È un frutto piuttosto sottovalutato e spesso usato alla stregua di un frutto esotico buono per rinfrescarsi un po' dalla calura estiva grazie al suo gusto che ha reminiscenze di anguria. In realtà è ricco soprattutto di magnesio e vitamina C e, specialmente nei casi dei frutti violacei, di antiossidanti (antociani), ideali per proteggere dall'azione dei radicali liberi, per combattere i processi degenerativi delle cellule, e per fronteggiare il diabete di tipo 2.
È inoltre ricco di fibre alimentari di ottima qualità, per cui risulta ottimo per mantenere a salute dell'apparato digerente. Le pale, anch'esse edibili, sono invece assai ricche di mucillagini, pectina e emicellulosa, che le rendono ideali per le diete dimagranti.
Sono inoltre ricche di calcio, ferro magnesio e potassio, delle vitamine A e B6, e risulta avere proprietà antinfiammatorie e in grado di potenziare il sistema immunitario e quello cardiocircolatorio.
Ricette con i fichi d'india
Il fico d'India è una pianta sorprendentemente versatile in cucina: la polpa dei suoi frutti è ottima per farne confetture, chutney, gelati e sorbetti. Inoltre si presta bene anche a piatti più sofisticati: magari un dessert con del liquore, un'insalata di frutta all'aceto balsamico o delle frittelle con un filo di pastella croccante e un velo di zucchero vanigliato.
Le ricette più classiche lo vedono come ingrediente principale di vari liquori che possono essere preparati prprio nel mese di settembre quando nei climi temperati la frottificazione è migliore e abbondante. In Messico ne esistono vari a diverse gradazioni, ed è una tradizione antica di migliaia di anni.
Ma oltre al frutto si possono utilizzare anche le pale (i cladodi) più giovani (riconoscibili dalle dimensioni e dalla brillantezza del colore), opportunamente private delle spine e lavate: possono essere sminuzzate, scottate e saltate come faremmo con una qualunque verdura; oppure anch'esse impastate e fritte, come si usa servire nelle strade messicane.
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Visciolo
Quando parliamo di ciliegie pensiamo sempre a dolci frutti da mangiare in quantità, leccornie da consumare fresche, magari appena colte dall'albero, ideali per il gusto dei bambini; esistono però degli strettissimi parenti del ciliegio, chiamati viscioli, amereni o maraschi (Prunus cerasum), in grado di produrre frutti interessanti, anche se sulle prime non proprio appetibili come le comuni ciliege dolci (Prunus avium).
A parte i numerosi esemplari selvatici, i viscioli vengono coltivati per il legno pregiato e per la produzione dei frutti, molto usati nell'industria alimentare, specie per la produzione di liquori o sciroppi da gelateria e pasticceria. Si pensa che derivi da una naturale ibridazione tra il Prunus avium e il Prunus fruticosa, originatasi in Persia.
Importata in Grecia e a Roma, ebbe in seguito successo anche in Inghilterra e di lì nel Nuovo Mondo, anche se la sua popolarità è fortemente decresciuta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Russia, Ucraina e Turchia sono i maggiori produttori al mondo.
Proprietà delle visciole
Le visciole contengono ragguardevoli quantità di melatonina, importante per la regolazione del sonno, e hanno proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie. In confronto alle ciliege dolci hanno ovviamente meno zuccheri ma contengono dosi marcatamente superiori di tutte le vitamine contenute, tra le quali la A, la C e quelle del gruppo B. Sono inoltre più ricche di calcio, sodio, manganese e zinco e lievemente più scarse di ferro, potassio e fosforo.
La gran parte dei loro benefici derivano dall'azione antiossidante dei loro antociani, ma non solo: le visciole, a differenza di molti altri alimenti ricchi di antociani, contengono un vasto profilo di sostanze di supporto che permettono agli antociani di esprimere tutta la loro potenzialità.
Tant'è che nella graduatoria degli alimenti dal migliore contenuto di antociani (non solo il più alto) sono al quattordicesimo posto. Inoltre proteggono i muscoli dagli stress ossidativi, dal dolore, dall'invecchiamento e favoriscono un veloce recupero della piena salute.
Ricette con le visciole
L'asprezza delle visciole non le rende un frutto dal facile consumo; in fondo se vengono chiamate “amarene”, evidentemente un motivo ci sarà.
Come si possono quindi consumare? La maggior parte delle visciole sono consumate dall'industria dolciaria, per farne sciroppi o frutti sciroppati che possono essere poi consumati per tutto l'anno in molte ricette per dessert.
Sciroppare le visciole non è poi così complicato e si può fare anche a casa: anzitutto lavare, asciugare e snocciolare le visciole. Mettere le visciole in vasi di vetro preventivamente sterilizzati a caldo (passati al forno a 100°C) e aggiungere zucchero preferibilmente di canna sulla superficie ricoprendo i frutti e chiudere il coperchio.
I vasi chiusi vengono immersi in una pentola di acqua che continua a bollire sul fuoco e si lascia per almeno 1 ora. Successivamente si tolgono i vasi e si ripongono a fraffreddate mettendoli a testa in giù in modo che si formi il sottovuoto. Queste visciole sciroppate sono ideali da aggiungere a yogurt, cheesecake, biscotti, gelato e ai vari dessert.
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