Fave in pentola a pressione: benefici e modi di cottura
Ecco come si cucinano le fave in pentola a pressione, quali sono i benefici e a cosa bisogna fare attenzione

Le fave sono i semi della pianta Vicia faba, appartenente alla famiglia delle Leguminose. Di fatto sono quindi dei legumi.
Si possono consumare sia fresche che secche, ma non a tutti sono adatte: per chi è affetto da favismo l'allarme è in agguato: il difetto in un enzima rende per queste persone il consumo di fave persino letale.
Esiste anche un'allergia alle fave, perché favismo e allergia alle fave non sono la stessa cosa: quest'ultima è pittosto rara e colpisce circa il 3% della popolazione italiana, mentre il favismo è una vera e propria patologia che riguarda un difetto congenito.
Cottura delle fave in pentola a pressione
Per le fave fresche ci vogliono circa 6-8 minuti di cottura in pentola a pressione a partire dal fischio. L'acqua deve essere fredda e ricoprire di un dito le fave.
Per quanto riguarda le fave secche, i tempi d ammollo variano a seconda che siano decorticate o con la buccia.
Nel primo caso, dopo averle lasciate a bagno dalle 4 alle 6 ore, si mettono in pentola a pressione, anche queste ricoperte di acqua fredda (poco più di un dito sopra le fave) e si lasciano cuocere per circa 15 minuti, a seconda di come si vogliono poi preparare.
Per quanto riguarda i semi secchi e con la buccia, è meglio lasciarle a mollo tutta la notte, o fino a 16 ore, in acqua tiepida e la cottura in pentola a pressione arriva fino a 35-45 minuti.
Con le fave si possono fare ricette di insalate, zuppe - una ottima combinazione è fave e pomodoro fresco - , creme, torte salate, paste e piatti unici saporiti e nutrienti.
Il consiglio è quello di usare le fave decorticate per creme e passati, mentre per le minestre e le zuppe vanno bene con la bucia.
Meglio sempre salare i cibi alla fine, così non diventano duri e il sale viene assorbito solo in superficie.
Cucina povera ma ricca grazie alle fave
Le fave fanno parte di quella tradizione di piatti contadini, poveri ma ricchi, che riuscivano a dare forza a tutta quella gente che lavorava ore in campagna senza toccare carne.
Un piatto molto noto e gustoso è la favetta, preparata in vari modi in diverse regioni del sud d'Italia, Puglia in primis, dove viene servita accompagnata dalla cicoria, dall'insalata o dalle cime di rapa.
Le proprietà delle fave e i benefici annessi sono molti: anzitutto contengono una buona dose di vitamina C e di ferro, essendo ricche anche di fibre, sono ottime per la salute dell'intestino e aiutano anche i reni.
Grazie alla presenza di Levodopa, un’amminoacido che aiuta a migliorare la concentrazione di dopamina nel cervello, sono utilizzate nella terapia del Morbo di Parkinson.
I valori nutrizionali delle fave sono elevati, poiché vi si trova anche una buona dose di caroboidrati e zuccheri, sodio, potassio, fosforo, vitamine del gruppo B e vitamina A. Non hanno colesterolo e sono adatte a vegani, vegetariani - anzi perfette nelle carenze di ferro - e celiaci.
Le fave tra la verdura della primavera
Per approfondire:
> Calorie delle fave