Betulla, proprietà e controindicazioni

La betulla è nota per le sue proprietà diuretiche e depurative che la rendono un rimedio naturale contro cellulite dei disturbi delle vie urinarie. Scopriamola meglio.

betulla

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La betulla (Betula alba) è una pianta perenne della famiglia delle Betulaceae, utilizzata per le sue proprietà diuretiche e depurative utili nel trattamento di cellulite dei disturbi alle vie urinarie.

 

 

A cosa serve la betulla

La betulla e i prodotti ottenuti da questa pianta hanno diverse applicazioni. Della betulla infatti si utilizzano foglie, corteccia e linfa con proprietà diverse.

Per riassumere, la betulla serve a contrastare:

Proprietà della betulla

La betulla ha proprietà diuretiche e depurative. In erboristeria si utilizzano soprattutto le foglie, ricche di flavonoidi, acidi fenolici, olio essenziale e acido ascorbico.


Oltre alla foglia di betulla, a scopo terapeutico si impiegano anche la corteccia e la linfa. La corteccia di betulla ha proprietà antidolorifiche e lenitive mentre la linfa di betulla ha azione diuretica e ipocolesterolemizzante.


Il nome scientifico della betulla è Betula alba, chiamata comunemente betulla bianca. La stessa specie è però indicata anche con altri nomi: Betula pendula e Betula verrucosa. Altra specie meno diffusa è invece la Betula pubescens o betulla pelosa.

Benefici della betulla

Le foglie di betulla sono utilizzate in fitoterapia per le proprietà diuretiche e depurative, conferite da:

  • Flavonoidi;
  • ossidi sesquitepenici;
  • tannini (leucoantocianidine);
  • vitamina C;
  • acido betulinico, clorogenico e caffeico;
  • resine;
  • olii essenziali.


L’azione depurativa è coadiuvata da quella diuretica. L’incremento di emissione di urina facilita l’eliminazione dell'acqua e delle sostanze in eccesso, accumulate nell’organismo, come il colesterolo e gli acidi urici che provocano reumatismi e gotta.


Per questo motivo la betulla è impiegata nella cura dell’ipertensione e della ritenzione idrica. L'effetto diuretico agisce anche in maniera preventiva rispetto alla formazione di renella e diventa una sorta di "lavaggio” antisettico nelle affezioni delle vie urinarie, come la cistite.

 

La pianta inoltre è uno dei rimedi elettivi nella cura della cellulite poiché, pur non avendo proprietà dimagranti, aiuta a ridurre la ritenzione idrica, l'infiammazione e la formazione di noduli fibroconnettivali caratteristici di questo inestetismo cutaneo.

 

La linfa di betulla, conosciuta anche come Betula verrucosa linfa, da cui si estrae il gemmoderivato, contiene due eterosidi capaci di liberare per via enzimatica salicilato di metile ad attività analgesica e antiinfiammatoria. Anche la linfa di betulla, come le foglie, trova però la sua maggiore applicazione nel trattamento della cellulite.

 

La linfa viene raccolta seguendo una tecnica particolare: all'inizio del mese di marzosi praticano nelle betulle adulte alcuni fori a circa un metro da terra, profondi da due a cinque centimetri, leggermente obliqui verso l'alto, nei quali si introduce un tubicino da cui la linfa defluisce nei recipienti posti a terra. Un tronco di 50 cm di diametro fornisce in 4 giorni una media di 3-4 litri di linfa.


Per distillazione della corteccia si ottiene poi il catrame di betulla, usato nelle affezioni della pelle. L'olio di betulla contenuto nel catrame è invece usato in pomate per i dolori muscolari.

 

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Utilizzi della betulla

Della betulla si possono utilizzare le foglie in infusione, il succo della pianta, la linfa, il decotto ottenuto dalla corteccia.


L'infuso, il succo e la linfa si usano internamente per le proprietà depurative e diuretiche. L'infuso può essere utilizzato anche esternamente per combattere la caduta dei capelli. Il decotto della corteccia, sempre per uso topico, serve per realizzare pediluvi contro l'eccessiva sudorazione dei piedi.


In commercio si possono inoltre trovare estratti di betulla in compresse, capsule e gocce, nonché la tintura madre.

 

Modalità d'uso

Infuso

La tisana di betulla si prepara con un cucchaio di foglie essiccate per ogni tazza d'acqua in infusione per dieci minuti. Se ne possono consumare diverse tazze al giorno.
 

Tintura madre di betulla

40 gocce di tintura madre di betulla in poca acqua, da una a tre volte al giorno.

Succo di betulla

45 ml diluiti in un litro di acqua da bere nel corso della giornata.
 

Linfa di betulla

50 gocce diluite in acqua, due volte al giorno.

 

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Controindicazioni della betulla

La betulla non causa particolari effetti collaterali ma bisogna prestare attenzione all'uso contemporaneo di preparazioni di betulla e altre piante o farmaci dall'azione diuretica.

La betulla può inoltre causare dermatiti da contatto e l'uso interno risulta controindicato in caso di edemi provocati da insufficienza cardiaca o renale.

 

Descrizione della pianta

La betulla è una pianta arborea che può raggiungere altezze imponenti, sviluppano una chioma rada e leggera, espansa in verticale, con i rami terminali ricadenti.

Il tronco della pianta di betulla è snello,3e presenta una scorza bianca e sottile. Le foglie sono decidue, ovato triangolari, picciolate, verde chiaro sopra e sotto.

Il fiore di betulla maschile forma amenti sessili e penduli, mentre quello femminile è una spiga corta ed eretta da cui si generano infruttescenze cilindriche che a maturità liberano delle piccole samare provviste di un'ala membranosa.

 

L'habitat della betulla

Originaria dell'Europa e dell'Asia settentrionale, in Italia è più frequente sulle Alpi dove a volte forma boschi puri. La Betula pendula (o Betula alba var. verrucosa) è diffusa dai Balcani all'arco alpino e in tutta l'Europa atlantica e l'Asia.


In Italia è presente particolarmente in Piemonte (ove oggi si stimano oltre 20.000 ha di questa specie) e in Lombardia; si ritrova nell'Appennino settentrionale, in alcune stazioni isolate in Abruzzo, nell'Appennino campano e sull'Etna.

 

Cenni storici

Strettamente legata alla vita umana, come simbolo tutelare, tra i popoli slavi l’albero era associato alla leggenda delle Rusolski, le bellissime ninfe degli stagni e dei laghi.

A tarda primavera, nei giorni del disgelo, uscivano dalle acque e si portavano, vestite di lunghi abiti candidi, a insidiare i viandanti che si trovavano a passare tra i boschi di tronchi biancastri.


Chi non fosse stato in grado di resistere a loro, veniva catturato e ucciso. Per scongiurare questo pericolo, quelle popolazioni erano solite tagliare annualmente una enorme betulla, per poi metterla eretta nella piazza del paese e danzarvi attorno lungamente in modo propiziatorio. Di quella stessa pianta si faceva poi, a sera inoltrata, un grande falò e se ne disperdevano le ceneri nei campi.


La betulla è anche l'albero sacro per eccellenza delle popolazioni siberiane presso le quali riveste tutte le funzioni dell'Axis Mundi, pilastro cosmico.


Plinio pensava che la betulla fosse originaria della Gallia e ci informa che con il suo legno si fanno “ai magistrati i fasci che tutti temono, e ai panierai i cerchi e le coste necessari per la fabbricazione di panieri e cestini". Aggiunge che si usava anche per confezionare torce nuziali, ritenute porta-fortuna il giorno delle nozze (Historia Naturalis).


Già nel Medioevo l'acqua di betulla era molto nota per la sua proprietà di disgregare i calcoli urinari, e per questo fu proclamata "La pianta renale d’Europa". Anche la sua linfa era ritenuta un rimedio efficacissimo contro i calcoli renali e della vescica.

 

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