Vite rossa: proprietà, uso, controindicazioni

La vite rossa (Vitis vinifera) è una pianta della famiglia delle Vitaceae. Nota per le sue proprietà antinfiammatorie, è utile contro vene varicose, emorroidi e cellulite. Scopriamola meglio.

>  Proprietà della vite rossa

>  Modalità d'uso

>  Controindicazioni della vite rossa

>  Descrizione della pianta

>  L'habitat della vite rossa

>  Cenni storici

Vite rossa

 

Proprietà della vite rossa

I principi attivi contenuti nelle foglie raccolte in autunno, quando assumono sfumature rosseggianti, da cui trae origine il termine "vite rossa", appartengono alla categoria dei polifenoli, in particolare dei bioflavonoidi (antocianidine e proantocianidine), e svolgono un'intensa attività antiossidante e antinfiammatoria. La loro azione più importante è quella tonica e vasoprotettrice, di cura del sistema circolatorio, dove influenzano positivamente la permeabilità vasale, impedendo edemi e gonfiori.

Anche i semi e la buccia degli acini contenendo un fitocomplesso ricco di flavonoidi, antocianine, acidi grassi polinsaturi e vitamina P, e svolgono un'azione utilissima nell'insufficienza veno-linfatica, nelle patologie cardiovascolari e per quei disturbi che implicano problemi circolatori agli occhi, in particolare a livello della rètina.

La vite rossa perciò è indicata in tutte le forme di vene varicose, flebiti, fragilità capillare, couperose, edemi, emorroidi, cellulite, ritenzione idrica, stasi ematica e pesantezza agli arti inferiori.

 

Modalità d'uso

INFUSO: 1 cucchiaio raso foglie di vite rossa, 1 tazza d’acqua 

Versare le foglie nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo lontano dai i pasti per usufruire dell’azione antinfiammatoria a beneficio del sistema circolatorio.

Tintura madre di vite rossa: 40 gocce in poca acqua tre volte al giorno lontano dai pasti. 

 

Puoi approfondire le proprietà e l'uso della tintura madre di vite rossa

Tintura madre di vite rossa

 

Controindicazioni della vite rossa

L'uso della vite rossa è sconsigliato in caso di gravidanza e allattamento. In rari casi, in seguito all'assunzione, si sono verificati disturbi quali: digestione difficile, nausea, vertigini e mal di testa, prurito e orticaria. Quando si verificano tali effetti collaterali è bene contattare un medico.


Descrizione della pianta

Arbusto rampicante irregolare, con ramificazione rada ma molto sviluppata in lunghezza, anche diversi metri. Il fusto è contorto e irregolare. I rametti giovani, spesso pelosi, hanno, dalla parte opposta alla foglia, un cirro che permette alla pianta di attaccarsi ai sostegni. Le foglie lobate decidue, dal margine irregolarmente dentato, alla fine del loro ciclo vitale, perdono la normale colorazione verde, acquisendo il tipico colore rosso, prima di staccarsi e cadere.

I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia, dapprima erette, poi pendule. Il frutto è una bacca chiamata acino, tipicamente riunito in grappoli, conosciuti col nome uva. Il colore della bacca matura varia, secondo il vitigno, dal verde al giallo, dal roseo al rosso-violaceo, dal nero o al nero-bluastro, ma l'intensità e la tonalità del colore può variare anche in funzione delle condizioni ambientali, in particolare l'illuminazione.

 

L'habitat della vite rossa

La vite rossa è una pianta originaria dell'Europa meridionale e dell'Asia occidentale, attualmente presente in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide. È Coltivata nelle regioni calde temperate di tutto il mondo per il frutto e per la produzione di vino.

 

Cenni storici

Già i Sumeri consideravano questa pianta “l’erba della vita”e adoravano una dea nota come Dea Vite o Madre Vite, citata perfino nella saga indiana di Gilgamesh: è a questa divinità femminile intenta a mescere il vino, che l’eroe si rivolge per chiedere come conquistare l’immortalità. La vite quindi sin dagli albori della civiltà era considerata come simbolo di gioventù e vita eterna.

Nel mondo greco il vino era ritenuto un dono degli dei e tutti i miti sono concordi nell’attribuire a Dioniso, il più giovane figlio immortale di Zeus, l’introduzione della coltura della vite presso gli uomini, tanto da diventare il dio di questa bevanda per antonomasia. In medicina lo stesso Ippocrate consigliava il vino per curare molte malattie e i preparati di Vitis vinifera erano utilizzati nel trattamento della dissenteria e in caso di mestruazioni abbondanti, mentre per uso esterno s’impiegavano in caso di geloni e vene varicose.

 

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Immagine | Wikimedia | Creaturecomforters.co.uk

In collaborazione con Erboristeria del Pigneto