Isoflavoni: proprietà, uso, controindicazioni

Gli isoflavoni sono un gruppo di molecole fenoliche appartenenti ai flavonoidi. La caratteristica che li distingue, e ne segna l’uso in fitoterapia, è la struttura chimica simile agli ormoni estrogeni. Gli isoflavoni sono pertanto impiegati al posto della terapia ormonale sostitutiva nel trattamento dei sintomi della menopausa nelle donne. Scopriamoli meglio.

>  1. Dove si trovano gli isoflavoni

>  2. Proprietà e uso

>  3. Controindicazioni degli isoflavoni

 

Legumi, ricchi di isoflavoni

Legumi, ricchi di isoflavoni

 

Dove si trovano gli isoflavoni

Gli isoflavoni sono ben localizzati in alcune famiglie botaniche. Nelle Leguminosae, famiglia a cui appartengono i legumi appunto, questo gruppo di molecole è stato studiato approfonditamente nella soia, Glycine max L. e nel trifoglio, Trifolium pratense L.

Il trifoglio è una pianta erbacea biennale o perenne, alta sino a 0,8 m, con fiori di colore rosa-porpora e foglie costituita da tre foglioline, spesso pelose. Cresce comunemente nei nostri campi e prati incolti e ha la caratteristica di rilasciare alla base dei petali una gocciolina di nettare per ringraziare le api del loro passaggio. La droga (la parte della pianta che contiene il principio attivo) è rappresentata dalla sommità fiorita.

Il trifoglio si prospetta come il più potente fitoestrogeno.

La soia è una pianta originaria dell’Asia orientale, annuale, con le foglie trifogliate, come tutte le Leguminosae, fiori bianchi, rosa o viola, riuniti in grappoli. Tipica è la peluria brunastra che ricopre molte parti della pianta. I frutti sono legumi corti.

Altra pianta contenete isoflavoni e impiegata nella sindrome da climaterio è la Cimicifuga racemosa (Nutt.) Bart., appartenente alla famiglia delle RanuncolaceaeLa cimicifuga è una pianta erbacea perenne di altezza fino a 3 m con foglie trilobate di colore verde ed infiorescenze bianche raccolte in racemi. Il nome della pianta si riferisce all’odore poco gradevole delle infiorescenze che avrebbero la proprietà di allontanare gli insetti.

 

Proprietà degli isoflavoni

Negli anni ’90 una ricerca mise in luce che donne, sottoposte ad una dieta addizionata di farina di soia, avevano il 40% di vampate in meno rispetto al periodo precedente l’assunzione, mentre donne a cui era stata somministtrata una dieta ricca in farina di grano ne avevano il 25% in meno.

Altri studi seguirono e misero in chiaro il ruolo degli isoflavoni quali simil estrogeni, da somministrare in donne in menopausa per ridurne la sintomatologia specifica. L'azione degli isoflavoni si esplica per ancoraggio agli stessi recettori degli estrogeni convenzionali.

Gli isoflavoni presenti in maggiore concentrazioni in soia e trifoglio sono biochanina A, formomonetina, genisteina e daidzeina.

In numerosi studi si è dimostrata la capacità degli isoflavoni di ridurre l’incidenza del rischio di carcinoma mammario e di fratture ossee; agendo anche sulla riduzione dei disturbi neurovegetativi, quali vampate, sudorazione, eccessiva irritabilità. Infine, si è dimostrata l’azione degli isoflavanoni nella riduzione del rischio da malattie cardiovascolari: riducendo i livelli di  colesterolo cattivo (LDL) nel sangue e aumentando i livelli di quello buono (HDL).

In commercio, la soia o il trifoglio, sono venduti in estratto secco; gli isoflavoni sono titolati e standardizzati con la più elevata attività simil estrogenica, ad un dosaggio giornaliero di 80 mg.

Un paragrafo a parte merita la cimicifuga, pianta utilizzata già da molti anni nel trattamento della sindrome da climaterio (vampate, sudorazione, insonnia, ansia) e che recentemente per un sospetto caso di tossicità è stata messa al bando. Recentemente, in diversi articoli scientifici, è stata confermata la sicurezza della pianta e la sua efficacia nel trattamento della sindrome da climaterio, rilevando che i sospetti casi di epatotossicità non possono essere messi direttamente in relazione all’utilizzo della pianta.

L’attività estrogenica della cimicifuga è stata messa in relazione all’effetto inibitorio esercitato sul rilascio di ormone luteinizzante, LH. La dose giornaliera raccomandata è di 40-80 mg. 

 

Controindicazioni degli isoflavoni

Gli isoflavoni risultano essere abbastanza tollerati e privi di effetti collateraliL’impiego di integratori a base di isoflavoni resta comunque sconsigliato in gravidanza e allattamento e al di fuori di una terapia specifica dei sintomi della menopausa.

 

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