Glicirrizina: proprietà, uso, controindicazioni

La glicirrizina è un principio attivo estratto dalla liquirizia utile per il controllo della pressione e contro ulcere e gastriti. Scopriamola meglio.

>  1. Che cos'è la glicirrizina

>  2. Dove si trova la glicirrizina

>  3. Proprietà della liquirizia

>  4. Controindicazioni della glicirrizina

Liquirizia

 

Che cos'è la glicirrizina

La glicirrizzina (nota anche come acido glicirrizico o glicirrizzinico) è un glucoside triterpenico e il principio attivo più importante estratto dalla radice della liquirizia. Grazie alla sua presenza, la liquirizia, pianta utile per la pressione, ha proprietà antinfiammatoria, antiulcera e antigastrica

Una volta raggiunto lo stomaco, infatti, la glicirrizzina viene idrolizzata, da una glucoronidasi, in due molecole di acido glucuronico e una di acido glicirretico; qui, nello stomaco, la glicirrizzina, o meglio il metabolita attivo, l’acido glicirretico, svolge un'efficacie azione contro gastriti e ulcere, nonché protettiva della mucosa gastrica.

 

Dove si trova la glicirrizina

La glicirrizina è estratta dalla radice della liquirizia, dove è presente in concentrazioni variabili dal 2 al 4%.

La liquirizia, il cui nome scientifico è Glycyrrizha glabra L., è una pianta perenne con fusti sotterranei orizzontali (chiamati stoloni). La droga (ovvero la parte della pianta contenente il principio attivo) è rappresentata da questi stoloni, i quali sono raccolti in autunno.

La liquirizia è utilizzata dalla medicina sin dall’antichità. È una delle droghe maggiormente impiegate nella medicina tradizionale cinese e resti della pianta furono trovati anche nelle tombe dei faraoni. Medici dell’antica Roma e Grecia la prescrivevano per curare tosse, ulcere, malaria, dolori addominali, coliche renali ed epatiche, bruciori dello stomaco.

 

Proprietà della liquirizia

La liquirizia mostra molte attività, in particolare: antinfiammatoria; antiulcera; antigastrica; antiallergica; mineralcorticoide (con conseguente squilibrio salino) e ipertensiva.

L’azione antiulcera e antigastrica è legata soprattutto all’acido glicirretico, ma anche ai flavonoidi contenuti nella pianta. La molecola favorisce un aumento della secrezione delle cellule mucipare della parete dello stomaco e agisce direttamente sull'infiammazione delle pareti ulcerate della mucosa determinandone un rapido miglioramento.

Esperimenti hanno dimostrato che l’assunzione di liquirizia in concomitanza con l’aspirina riduce l'incidenza dell'ulcera gastrica da parte di quest’ultima e, inoltre, riduce il rilascio di acido cloridrico da parte della mucosa.

Numerosi sono gli esperimenti clinici in cui si è ricorso all’utilizzo di estratti di liquirizia e i risultati sono notevoli.

La posologia massima consigliata è di circa 600-900 mg di glicirrizzina per un periodo di 3-4 settimane massimo. In ogni caso i periodi l'assunzione di liquirizia, che sia come estratto secco o come decotto o anche come caramelle non può essere continuativo e protratto per un periodo superiore a un paio di mesi, a causa del sopraggiungere degli effetti collaterali indotti dalla pianta.

La dosa migliore da somministrare è molto variabile anche in base alle caratteristiche peculiari di ciascun individuo.

 

La liquirizia in gravidanza: fa bene o fa male?

 

Controindicazioni della glicirrizina

L’uso di estratti di radice di liquirizia è sconsigliato in caso di disturbi al fegato, cirrosi, gravidanza, allattamento e in pediatria. Inoltre, se ne sconsiglia l’utilizzo in caso di ipertensione, ridotta funzionalità cardiaca e/o renale, ipopotassemia, cardiopatie ipertensive.

L’attività antinfiammatoria della liquirizia è legata all’inibizione del catabolismo (eliminazione) del cortisolo prodotto dalla corteccia surrenale.

Tale azione determina a livello renale un aumento dell’attività mineralcorticoide; questi ormoni intervengono nella regolazione del ricambio idrosalino favorendo la ritenzione del sodio, del cloro e dell’acqua e la perdita di potassio. Gli effetti che ne derivano possono portare all’ipertensione, ipopotassemia e ritenzione idrica.

 

Le proprietà e l'uso della tintura madre di liquirizia