Salsapariglia: proprietà, uso e controindicazioni

A cura di Maria Rita Insolera, Naturopata

 

Particolarmente nota nel XVI secolo come rimedio contro la sifilide, la salsapariglia è oggi conosciuta in fitoterapia principalmente come diaforetico. Scopriamola meglio.

>  Proprietà della salsapariglia

>  Modalità d'uso

>  Controindicazioni della salsapariglia

>  Descrizione della pianta

>  L'habitat della salsapariglia

>  Cenni storici

Salsapariglia

 

Proprietà della salsapariglia

La salsapariglia è una pianta dall'azione diuretica, depurativa, espettorante ed emetica. Molto utile contro influenza, artrite, asma, gotta, reumatismi ed eczemi, la sua radici contiene utili principi attivi come la smilacina, la salsasaponina, glucidi, colina, saponina, tannini, potassio e calcio.

La salsapariglia è nota anche come fitodepuratore poichè tollera molto bene i metalli eaccumula scarsamente il piombo, lo zinco e il cadmio nelle sue foglie. Perciò è utile per ridurre il rischio di trasferimento dei metalli nella catena alimentare.  

 

Modalità d’uso

Della salsapariglia si utilizza la radice per preparare decotti e tisane.

Per ottenere un buon decotto depurativo della pelle, fare bollire 20 grammi di radice di salsapariglia in circa 2 litri di acqua. Filtrare e fare riposare. Consumare 1 o 2 tazze al giorno.

Contro l’artrite e i reumatismi, invece, si prepara un decotto facendo bollire 30 grammi di radice di salsapariglia e 5 grammi di saponaria in 1 litro di acqua. Dopo venti minuti circa, spegnere e far riposare. Consumare 2 tazze al giorno per due settimane.

Contro i dolori reumatici, il raffreddore e l’influenza, poi, far bollire un bicchiere di acqua e lasciare a macerare 15 grammi di radici di salsapariglia. Filtrare, dolcificare con il miele e bere subito. Consumare prima di coricarsi perchè ha un grande potere sudorifero, quindi restando coperti a letto, si evita di prendere eventuali colpi di freddo.

La salsapariglia può essere usata anche in cucina. In tal caso si consumano le giovani cime dei rami come gli asparagi selvatici, sbollentandoli prima. 

 

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Controindicazioni della salsapariglia

La salsapariglia può causare irritazione della mucosa gastrica. Perciò, prima di cominciare ad usarla, è bene rivolgersi al proprio medico. La salsapariglia, inoltre, va evitata quando si assumono farmaci diuretici e digitalici.

 

Descrizione della pianta

La salsapariglia (Smilax aspera) è una pianta arbustiva dal portamento lianoso della famiglia delle Smilacacee. Il fusto è flessibile e ricoperto di spine, le foglie, a forma di cuore, hanno i margini dentati e spinos.

I fiori, piccoli e di colore giallo-verde, sono molto profumati e raccolti in infiorescenze ombrellifere; i frutti sono bacche rosse, riunite in grappoli, che giungono a maturazione in autunno. I semi sono molto piccoli, di forma rotonda.

 

Habitat della salsapariglia

La Salsapariglia è una pianta originaria dell’America tropicale. Principalmente diffusa nell’Italia del sud, è frequente nelle zone ombrose, ai bordi dei campi e lungo le siepi, fino ad un’altitudine di 300 metri.

 

Cenni storici

La salsapariglia nel nostro paese è nota anche con il nome di “stracciabrache” e di “strazzacausi”, questi termini indicano le possibili conseguenze dovute alla presenza delle acuminate spine nella pianta.

Se viene strofinata in maniera vigorosa, la salsapariglia produce una schiuma saponosa, che assomiglia a quella dei cavalli quando sudano abbondantemente. Da questa schiuma deriva il nome: Salsa (schiuma appunto) e pariglia (coppia di cavalli usata per traino carri, ecc.).

 

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Immagine | Wikipedia