Trifoglio: proprietà, uso, controindicazioni

A cura di Maria Rita Insolera, Naturopata

 

Il trifoglio è un fitoestrogeno naturale, utile per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, per prevenire l’osteoporosi e contrastare i radicali liberi. Scopriamolo meglio.

>  Proprietà del trifoglio

>  Modalità d'uso

>  Controindicazioni del trifoglio

>  Descrizione della pianta

>  L'habitat del trifoglio

>  Cenni storici

Trifoglio rosso

 

Proprietà del trifoglio

Il trifoglio è il più potente fitoestrogeno naturale. Dal trifoglio, infatti, si estraggono ormoni vegetali (fitormoni), in particolare estrogeni, validi per rallentare l'invecchiamento di cute e mucose. Il trifoglio ha le seguenti proprietà:

  • È una fonte ricca di molte preziose sostanze nutritive tra cui: calcio, cromo, magnesio, niacina, fosforo, potassio, silicio, tiamina e le vitamine A, B-12, E, K e C.
  • Contiene i minerali necessari per le ghiandole del nostro corpo, pertanto può aiutare nel mantenere l’equilibrio ormonale. 
  • Allevia i sintomi della sindrome premestruale (come il dolore al seno)
  • Aumenta la mineralizzazione ossea e dunque aiuta a curare e prevenire l’osteoporosi.
  • La sua assunzione regolare è in grado di abbassare i livelli del colesterolo cattivo, favorendone quello buono: per questo motivo può essere d’aiuto per prevenire le malattie cardiache.
  • Contenendo piccole quantità di cumarine, sostanze chimiche utili a mantenere il sangue pulito e fluido, il trifoglio migliora la circolazione sanguigna, riduce la possibilità di coaguli e la formazione delle placche arteriose, limitando anche lo sviluppo della iperplasia prostatica benigna.
  • Può aiutare a smettere di fumare.
  • Contrasta i radicali liberi grazie al suo potente effetto antiossidante. 
  • Ha effetti positivi sulla fertilità in quanto possiede attività simili agli estrogeni, un ormone essenziale nel processo riproduttivo femminile.
  • Grazie alla ricca presenza degli isoflavoni è un ottimo rimedio per i disturbi della menopausa. Gli isoflavoni sono solubili in acqua e agiscono come gli estrogeni, pertanto sono usati nei trattamenti legati alla menopausa ed i disturbi annessi come vampate di calore, nervosismo e anche la depressione derivante dalla post-menopausa.

 

Modalità d’uso

Il trifoglio può essere assunto sia con prescrizione medica che senza.  Per dare sollievo dai disturbi della menopausa il trifoglio standardizzato viene consigliato a 40-80 mg di isoflavoni.

Non ci sono informazioni sufficienti per raccomandare una dose sicura ed efficace di trifoglio per qualsiasi altra condizione (se non per il trattamento dei sintomi della menopausa). Dosaggio consigliato sotto forma di polvere è solitamente 1000-3000 mg al giorno. Di questa pianta medicinale si utilizzano le parti aeree.

 

Puoi approfondire cosa sono gli isoflavoni e dove si trovano

Struttura chimica isoflavoni

 

Controindicazioni del trifoglio

Vari studi farmacologici e clinici indicano il trifoglio come pianta sicura: non si riportano tossicità ed effetti collaterali significativi, anche per trattamenti a lungo termine. Tuttavia, il trifoglio non è raccomandato per le donne in gravidanza e con condizioni come l'endometriosi, fibromi uterini e tumori del seno, delle ovaie o dell'utero. Non devono assumere trifoglio a causa di possibili effetti estrogenici.

È sconsigliata l’assunzione del trifoglio anche per gli uomini in caso di carcinoma della prostata, a meno che non sia il medico stesso a consigliare di usarlo. Esistono poche informazioni disponibili su come il trifoglio potrebbe influenzare un neonato o comunque un bambino piccolo, pertanto il suo uso non è raccomandato durante l'allattamento o durante la prima infanzia.

 

Descrizione della pianta

Il trifoglio (Trifolium) è un genere di pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabacee (o leguminose) e comprendente circa 300 specie. È diffuso nelle regioni temperate dell'emisfero boreale e in quelle montuose dei tropici.

Deve il suo nome alla caratteristica forma della foglia, divisa in 3 foglioline (alcune specie però possiedono 5 o 7 foglioline).  La pianta è per lo più annuale o biennale e in qualche caso perenne; la sua altezza è normalmente attorno ai 30 cm. I due tipi più comuni di trifoglio sono:

  • Trifoglio rosso (Trifolium pratense);
  • Trifoglio bianco o ladino (Trifolium repens). 

 

Habitat del trifoglio

Il trifoglio è un’erba perenne che, in fase di fioritura, sfoggia brillanti fiori rosa intenso e rosso porpora. Il Trifolium non resiste molto bene al freddo e predilige i terreni argillosi; tuttavia si adatta a quasi ogni tipo di suolo, purché non sia eccessivamente impregnato d'acqua.

Il trifoglio, una volta piantato, cresce rapidamente (2-15 giorni). Dopo circa 48 ore la pianta comincia a germogliare, presentando due piccoli lobi, ai quali se ne aggiunge un terzo in circa 5-6 giorni.

Oltre ad essere una pianta molto comune, diffusa in tanti prati e ai margini di boschi e foreste, è nota sia per essere un buon foraggio per il bestiame (è anche chiamata il «pane del latte»), sia perché è impiegata nella rotazione agraria per l’arricchimento del suolo.

 

Cenni storici

Storicamente il trifoglio fu venerato dai druidi. Conosciuto dai Greci e dai Romani per le proprietà curative. A volte (circa 1 su 10.000) i trifogli possono avere quattro foglie, questi vengono comunemente chiamati quadrifogli e sono considerati dei portafortuna.

 

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