Crespino: proprietà, uso e controindicazioni
Il crespino è un arbusto usato in erboristaria per ridurre il colesterolo, contrastare la ritenzione idrica, depurare il sangue e non solo.
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- Cos'è il crespino
- La pianta del crespino
- Proprietà del crespino
- Utilizzi del crespino
- Controindicazioni
- Crespino in erboristeria
- Crespino in omeopatia
- Il crespino in cucina
Cos'è il crespino
Il crespino (Berberis vulgaris) è un arbusto spinoso che appartiene alla famiglia delle Berberidacee.
Si tratta di una pianta che cresce spontaneamente nei boschi e nei campi incolti, in modo particolare sulle montagne europee e del Caucaso.
In Italia si trova facilmente su Alpi e Appennini fino a 2500 metri di altitudine, nei pascoli e in terreni aridi. La pianta viene inoltre utilizzata a scopo ornamentale per realizzare siepi.
Le proprietà del crespino sono note fin dall'antichità e vengono sfruttate ancora oggi in erboristeria e fitoterapia che ne utilizzano la corteccia della radice e del fusto oltre che le foglie e i frutti.
La pianta del crespino
La pianta del crespino è un arbusto che può raggiungere altezze fino a tre metri, sviluppando grandi radici e rami spinosi.
Le foglie ovali si restringono alla base in un corto picciolo e sono arrotondate all'apice. Hanno superficie larga e lucida, margine dentellato e si dispongono in modo alterno sui rami lunghi o riunite in fascetti sui rametti molto corti, alla base di ognuno dei quali è presente una spina composta da tre a sette aculei pungenti.
I fiori del crespino sono gialli e riuniti in grappoli: il nome del genere cui appartiene la pianta deriva dal greco "berberi", che significa conchiglia, e fa riferimento alla forma a conca dei petali dei fiori.
Il frutto del crespino è una bacca lunga circa un centimetro, di colore rosso e contiene da due a tre semi dal guscio corneo.
Proprietà del crespino
Il crespino contiene un fitocomplesso costituito da alcaloidi isochinolici, tra cui la berberina, oltre ad amido, tannini e resina.
Tali composti conferiscono a questa droga vegetale azione:
- Coleretica (stimola la produzione della bile);
- colagoga (favorisce lo svuotamento della bile);
- anticolesterolemizzante;
- ipotensiva;
- spasmolitica;
- vasocostrittrice;
- emostatica.
Il crespino viene utilizzato dunque come amaro-tonico, per favorire l'appetito e la digestione attraverso la produzione e la secrezione di bile da parte della cistifellea e grazie a una stimolazione della funzionalità epatica.
Inoltre, il crespino era tradizionalmente usato come depurativo del sangue, per ridurre la pressione, fermare le perdite di sangue causate da fibromi uterini o che compaiono durante la menopausa, in caso di calcoli renali e ritenzione idrica e per trattare le infezioni alle vie urinarie.
La berberina è utilizzata per ridurre il colesterolo e ridurre il colesterolo "cattivo", aumentando il numero e l'attività dei recettori epaitici per il colesterolo LDL.
La berberina sembra poi avere azione ipoglicemizzanti ed essere in grado di ridurre la febbre, il dolore su pelle e mucose e curare le congiuntiviti batteriche.
La berberina si estrae da diverse piante tra cui il crespino comune (Berberis vulgaris) e altre varietà come il crespino indiano (Berberis aristata).
I frutti, cioè le bacche di crespino, non contengono alcaloidi ma sono ricchi di vitamina C e, in infusione, vengono usati per preparare bevande rinfrescanti utili anche in caso di febbre e affezioni respiratorie e per realizzare uno sciroppo leggermente lassativo e in grado di favorire l'appetito.
Poiché le bacche di crespino sono fonte i fitamina C, alcuni considerano il crespino una pianta adattogena, anche se in realtà il crespino non è generalmente inclusa tra le piante adattogene.
Utilizzi del crespino
Il crespino si usa in infusione o sotto forma di estratto, tintura madre e sciroppo.
La tisana di crespino si può preparare con la corteccia della radice oppure con i frutti e le foglie: nel primo caso si usano circa 5 grammi di corteccia per tazza d'acqua e se ne possono bere fino a tre tazze al giorno, mentre nel secondo caso si usano due cucchiaini di foglie e frutti essiccati per tazza d'acqua e si beve da una a tre volte al giorno.
Il decotto della corteccia della radice può essere usato anche esternamente per risciacqui della bocca in caso di gengiviti e gengive che sanguinano.
L'estratto di crespino venduto come integratore liquido, in capsule o compresse si assume al dosaggio indicato dal produttore.
La tintura madre di crespino è preparata con la corteccia e si assume diluendone 5 gocce in acqua, da una a tre volte al giorno.
Lo sciroppo di bacche di crespino si assume invece al dosaggio da uno a tre cucchiai al giorno.
Lo sciroppo di bacche di crespino si può preparare facilmente a casa. Il crespono è una pianta spontanea, dunque si possono raccoglire le bacche mature per poi lasciarle in acqua fino a che non si saranno ammorbidite. Successivamente si passano nel passaverdure e si cuociono a fuoco lento fino a ottenere uno sciroppo.
Controindicazioni
L'infuso di foglie e frutti e lo sciroppo delle bacche di crespino non presentano particolari controindicazioni.
L'uso della radice a dosi elevate può invece dare problemi a causa del contenuto di berberina che ad alti dosaggi può dare disturbi gastrointestinali e vasodilatazione. A dosi molto elevate la berberina può anche causare il decesso per paralisi respiratoria e arresto cardiaco.
L'uso è sconsigliato se si assumono farmaci che stimolano la funzione cardiaca e respiratoria ed è controindicata in pediatria, gravidanza e allattamento.
Crespino in erboristeria
In erboristeria, come abbiamo visto, del crespino si possono utilizzare:
- Decotti della corteccia;
- infusi di foglie e frutti;
- sciroppo ottenuto dalle bacche;
- tintura madre della corteccia.
Crespino in omeopatia
Il crespino rientra anche tra i rimedi omeopatici per trattare una grande varietà di disturbi.
I granuli omeopatici di Berberis vulgaris sono infatti consigliati per problemi digestivi, dolori articolari, disturbi del fegato, astenia.
Il crespino in cucina
Il crespino viene usato anche in cucina: in particolare, si utilizzano i giovani germogli bolliti da impiegare nelle ricette in modo analogo ai germogli di luppolo.
Anche i frutti sono commestibili: il sapore delle bacche di crespino è acidulo e si presta alla preparazione di confetture, sciroppi, barrette, frutta candita o anche aperitivi salati.