OPC: proprietà, uso, controindicazioni

Gli OPC (anche noti come proantocianidine) appartengono alla più ampia classe dei bioflavonoidi. Antiossidanti naturali preziosi per la protezione dei vasi sanguigni.

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Gli OPC (anche noti come oligomeri proantocianidolici, proantocianidine, procianidine o ancora proantocianidine oligomeriche) appartengono alla più ampia classe dei bioflavonoidi; sono formati da subunità, da qui il termine oligomeri, di catechine ed epicatechine legate tra loro.


Gli OPC sono estratti dai semi dell’uva rossa e hanno importanti proprietà antiossidanti e protettive dei vasi sanguigni

 

 

 

Dove si trovano

Gli OPC sono stati scoperti inizialmente in estratti di corteccia di Pino marittimo da un ricercatore francese. Successivamente, ulteriori studi portarono alla determinazione di queste molecole anche nei semi della Vitis vinifera L., in particolare della varietà rubra.

La vite è, tra le piante medicinali mediterranee, una della più importanti e nota fin dall’antichità. Famoso è il cosiddetto paradosso francese, che se non fosse perché studiato in Francia, potrebbe tranquillamente essere applicato agli italiani.

Questo paradosso stabilisce che i francesi, seppur gran consumatori di formaggi, sono più protetti dai rischi cardiovascolari, rispetto ad altre popolazioni con dieta simile, grazie all’assunzione di vino rosso; questo è vero fino ad un certo limite (corrispondente circa ad un bicchiere di vino al giorno), oltre il quale gli effetti negativi dell’alcol prendono il sopravvento.

 

La vite è presente nelle Regioni Mediterranee sin dall’antichità: acini di uva vennero trovati in reperti archeologici risalenti all’età del bronzo. Domesticata nella Mesopotamia nel 4000 a.C., si diffuse poi in Medio Oriente e da qui in Grecia, Italia, Francia e Spagna. La diffusione in Italia della vite è stata possibile grazie agli Etruschi, che la domesticarono intorno al 1000 a.C.

 

Oggi, è coltivata in molti posti nel mondo, soprattutto nelle Regioni dell’Europa Meridionale, California, Australia e Sud Africa, nonché Sud America e Medio Oriente. La quasi totalità delle viti coltivate appartiene alla specie Vitis vinifera L.

 

Puoi approfondire le proprietà e gli usi della vite rossa, ricca di OPC

 

Proprietà degli OPC

Gli OPC, come sopra menzionato, sono estratti dai semi dell’uva, seppur sono presenti in altre piante come: la corteccia del Pino marittimo; i semi di Ippocastano; le bacche di Mirtillo nero e Mirtillo rosso americano; le bacche di Cipresso e altre ancora.

 

Numerose ricerche hanno messo in evidenza proprietà importanti per questi estratti. Gli OPC sono immediatamente biodisponibili, già dopo 10 minuti dalla somministrazione sono presenti nel sangue, con un picco a 45 minuti. Gli OPC sono in grado di proteggere i tessuti dalla degradazione del collagene ed elastina (importanti proteine del tessuto connettivo) e di favorire la formazione di microfibrille di collagene.

 

Il collagene è la principale proteina extracellulare presente nei tessuti connettivi e nelle ossa; conferisce forma e resistenza ai tessuti in cui è presente, consentendogli di resistere a sforzi di trazione anche notevoli.

Il collagene è costituito da tante subunità legate tra loro, che in determinate condizioni o in certe patologie, possono rompersi più facilmente; inoltre, le fibre di collagene sono immerse in una matrice gelatinosa composta per lo più da molecole note come glicosaminoglicani. Gli OPC mostrano un'affinità elettiva per i tessuti ricchi in glicosaminogliacani, quali cartilagini, pareti arteriose e venose, dove agiscono bloccando i fenomeni di depolimerizzazione degli stessi e favorendo la formazione di nuovo collagene.

Inoltre, gli OPC proteggono dai danni dei radicali liberi; hanno azione antiossidante, immunostimolante e antimutagena; sono utili in caso di edema e infiammazioni.

Il loro impiego è soprattutto rivolto alla protezione dei vasi sanguigni e al potenziamento del microcircolo, per tale motivo gli estratti di OPC sono somministrati a persone affette da insufficienza venosa cronica, varici, sindrome emorroidaria e problemi legati a disturbi circolatori in genere.

Inoltre, riducendo l’infiammazione gli OPC sono utilizzati in caso di flogosi ed edemi. Infine, sono impiegati in patologie della cornea e per stimolare il sistema immunitario (proteggono le cellule del sistema immunitario dai danni ossidativi).

Le dosi consigliate in casi cronici e di importante entità sono alte, si arriva fino al 95% di titolazione in OPC in 100-300 mg di estratto secco di semi di uva.

In conclusione, non si può non ricordare un'altra pianta ricca in OPC, il cranberry o mirtillo rosso americano. Gli OPC contenuti in questa pianta sono di tipo A ed hanno proprietà diverse rispetto a quelli della vite rossa.

Infatti, il cranberry trova impiego in caso di cistite e questo perchè gli OPC di tipo A inibiscono l'adesione dei batteri responsabili dell'infiammazione alle pareti della vescica, evitando fastidiose recidive.

 

Controindicazioni

Gli OPC non mostrano alcuna tossicità. In quanto idrosolubili, la dosa in eccesso, non assimilata, viene eliminata con le urine.

 

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