Acetosella, proprietà e utilizzi

L'acetosella è una pianta spontanea usata in cucina e come depurativo primaverile.

acetosella

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Pianta di acetosella e nome botanico

L’acetosella è una piccola piantina che raggiunge pochi centimetri d’altezza, molto comune nei boschi, soprattutto nelle abetaie, e nei prati ricchi di humus.

 

La pianta di acetosella è caratterizzata dalla presenza di un rizoma di modeste dimensioni dal cui si sviluppano foglie composte da tre foglioline intere a forma di cuore, simili a quelle del trifoglio.

 

I fiori dell’acetosella sono bianchi o rosati, composti da cinque petali e cinque sepali e sono peduncolati.

 

Esistono anche altre varietà di acetosella, usate anche a scopo ornamentale:

  • Acetosella rosa (fiori rosa);
  • acetosella gialla (fiori gialli);
  • acetosella rossa, con foglie color porpora.



Dopo la fioritura, l’acetosella sviluppa frutti, caspule a sezione pentagonale stellata.

 

Il nome botanico dell’acetosella è Oxalis acetosella e la specie appartiene alla famiglia delle Oxalidaceae.

 

Acetosella e periodo di raccolta

Oggi le foglie di acetosella si raccolgono soprattutto a scopo alimentare. La raccolta può avvenire in ogni momento ma in genere le foglie vengono prelevate in primavera e in estate, dunque da aprile a settembre.

 

La raccolta coincide con la fioritura della pianta che inizia nel periodo di Pasqua, motivo per cui questa piantina è nota anche come “pianta dell’Alleluia”.

L’acetosella si consuma fresca poco dopo la raccolta: sono sconsigliate la cottura e l’essiccazione per evitare di perdere le proprietà della pianta.

 

Proprietà dell'acetosella

Le foglie di acetosella sono tradizionalmente utilizzate per le loro proprietà:

  • Diuretiche;
  • depurative;
  • dissetanti;
  • decongestionanti;
  • antinfettive.
     

Tali proprietà sono date dalla presenza di acido ascorbico e sali minerali, in particolare calcio e potassio.

Le foglie di acetosella contengono anche acido ossalico che conferisce alla pianta un sapore salato e acidulo. Grazie a questi costituenti, l’acetosella è utile per le galline per favorire la deposizione di minerali nel guscio delle uova.

 

A cosa serve l’acetosella

Oggi l’acetosella trova impiego soprattutto in alimentazione, ma tradizionalmente la pianta è stata utilizzata anche a scopo terapeutico e curativo.

 

In particolare, le foglie di acetosella erano impiegate nelle cure depurative primaverili per la loro presunta capacità di eliminare le tossine accumulate durante la stagione invernale e purificare il sangue.

Dato il contenuto in acido ascorbico, questa piantina era anche utilizzata per prevenire o trattare lo scorbuto, malattia causata proprio da una carenza importante di vitamina C. A questo scopo si consumavano le foglie fresche, poco dopo la raccolta.

Inoltre, si usava masticare le foglie di acetosella per lenire le ulcerazioni della bocca e della gola. I cataplasmi con foglie cotte di acetosella servivano a curare gli ascessi, le punture di insetti, le dermatiti e le scottature.

L’acetosella rientra anche tra le specie vegetali tintorie e in passato era utilizzata per ottenere sfumature gialle, arancioni e rosse.

 

Controindicazioni dell'acetosella

A causa dell’elevato contenuto in ossalati, l’acetosella può provocare disturbi digestivi e a carico dei reni.

 

Il suo consumo è controindicato:

 

Dove si trova l'acetosella

L’acetosella è piantina assai comune e molto diffusa, molto facile da incontrare durante le passeggiate in natura.

L’acetosella è infestante e molto competitiva e cresce spontanea nel sottobosco, nelle zone fresche all’ombra di conifere e latifoglie. La si trova spesso nelle abetaie, dove forma tappeti verde chiaro intervallati da fiori bianchi o rosa.

 

Acetosella in cucina

L’acetosella è una specie commestibile che viene normalmente consumata cruda per preservare le elevate quantità di vitamina C.

La si può consumare aggiunta alle insalate o in bruschetta con pane abbrustolito. In tutte le ricette con l’acetosella, le foglie possono essere usate intere o spezzettate: è importante però che non vengano né cotte né essiccate.