Centaurea: proprietà, uso, controindicazioni

La centaurea (Centaurium erytraea) appartiene alla famiglia delle Gentianaceae. Nota perchè stimola la secrezione gastrica, è utile in caso di inappetenza e di digestione difficile. Scopriamola meglio.

>  Proprietà della centaurea

>  Modalità d'uso

>  Controindicazioni

>  Descrizione della pianta

>  L'habitat della centaurea

>  Cenni Storici

Centaurea

 

Proprietà della centaurea

Le sommità fiorite della centaurea minore contengono sostanze amare, flavonoidi, acidi grassi e acidi fenolici, triterpeni, steroli, tracce di alcaloidi, glicosidi. Per la presenza di questi principi attivi, la pianta è impiegata in fitoterapia per riattivare la secrezione e la motilità del sistema digerente, in tutti i disturbi dello stomaco, legati ad un'atonia gastrointestinale, che si manifestano con digestione difficile, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica.   

 

Modalità d'uso

USO INTERNO 

INFUSO: 1 cucchiaio raso di centaurea sommità fiorite, 1 tazza d’acqua 
Versare la pianta nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 min. e bere dopo i pasti per usufruire dell'azione digestiva

- Tintura madre di centaurea: 30 gocce in poca acqua due volte al giorno prima o dopo i pasti principali.

 

Controindicazioni

La centaurea è controindicata in gravidanza e allattamento; il sovradosaggio provoca irritazione alle vie digestive, vomito e diarrea.

 

Descrizione della pianta

Pianta erbacea annuale o biennale, glabra, alta 10 - 60 cm e con radice fittonante. Il fusto eretto, glabro, tetragono; generalmente solitario è ramificato nella parte apicale con rami appressati. Le foglie basali sono di colore verde chiaro, formanti una rosetta persistente con corto picciolo e di forma oblanceolata o ellittica e presentano nervature parallele. L'infiorescenza a corimbo terminale è appiattito con cime bifore e fogliose. I fiori hanno colore che può variare dal rosa pallido o intenso (raramente bianchi), imbutiformi con tubo corollino superante il calice. Il frutto è una capsula cilindica di circa 10 mm, superante il calice e con 2 logge. I semi sono piccoli e bruni con caratteristico rilievo retato.

 

L'habitat della centaurea

Originaria dell'Europa, dell'Asia occidentale e dell'Africa settentrionale; è comune in tutto il territorio italiano. Si trova dal mare alla bassa montagna, nei prati.


Cenni storici

Il nome del genere centaurium ha origini riconducibili al centauro Chirone, figura mitologica collegata strettamente al mondo della medicina, della medicazione, delle erbe e sostanze medicinali. Si narra che Chirone si servì di questa pianta per curarsi una ferita al piede, inflittagli per errore da Ercole, il quale lo aveva colpito con una freccia avvelenata, durante la sua lotta contro i centauri. Il nome della specie deriva dal greco erytros che significa "rosso" con allusione al colore dei suoi fiori. 

La centaurea era già nota a Plinio e Dioscoride ( I sec. d.C ), e quest’ultimo la cita nella sua opera De Materia Medica. Fu molto apprezzata anche dai Galli che la utilizzavano come antidoto contro tutti i veleni.

Nella medicina popolare la pianta è usata per le sua azione febbrifuga come surrogato del chinino nella cura delle febbre e della malaria. A causa del suo gusto molto amaro, in alcune tradizioni è chiamata fel terrae, cioè "fiele della terra". 

Durante il Medioevo fu largamente coltivata, per le sue virtù terapeutiche, specialmente dai popoli Galli. Le foglie verdi pestate venivano utilizzate per disinfettare piaghe e come cicatrizzante.

Oggi si usa anche per la preparazione del liquore chiamato vermuth, con effetti stimolanti sulla secrezione gastrica.

 

In collaborazione con Erboristeria del Pigneto