Rabarbaro rapontico proprietà e benefici
Il rabarbaro delle caramelle e delle marmellate, che viene utilizzato anche in erboristeria per i suoi benefici a livello epatico, grazie ai principi attivi presenti nella radice. attenzione invece a non utilizzare le foglie a scopo alimentare, poiché sono altamente tossiche.

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- Cos’è il rabarbaro rapontico
- Differenze tra rabarbaro rapontico e rabarbaro officinale
- Composizione e principi attivi
- Proprietà del rabarbaro rapontico
- Benefici per digestione, fegato e intestino
- Come si utilizza il rabarbaro rapontico
- Controindicazioni e possibili effetti collaterali
Cos’è il rabarbaro rapontico
Il Rabarbaro rapontico è una pianta erbacea originaria dell’Asia Centrale, il cui nome botanico risponde a Rheum rhaponticum L. e appartiene alla famiglia delle Poligonaceae.
La parte officinale utilizzata in erboristeria è la radice. Il rizoma contiene antrachinoni purgativi e glucosidi, uno dei quali è dotato di azione estrogena. . Essiccata e ridotta in polvere, viene utilizzata a scopi tonici e purgativi.
Bisogna invece porre attenzione alla parte verde delle foglie che è molto pericolosa e può provocare intossicazioni anche mortali, per l’elevato contenuto di acido ossalico.
Con i piccioli del rabarbaro rapontico è uso preparare marmellate dal sapore gradevolmente acidulo, che sono però controindicate a soggetti litiasici, gottosi e reumatizzati.
Il Rabarbaro rapontico si trova spesso negli orti o anche come pianta ornamentale; in Francia e Inghilterra viene coltivata come coltura intensiva.
La sua coltivazione si adatta bene a climi freddi e umidi. Resiste alle gelate invernali. E’ poco adatto ai climi caldi e asciutti del Sud, dove prefiorisce ed arresta la crescita. I terreni ideali sono a medio impasto, profondi e freschi, con pH tra 5 e 7.
Differenze tra rabarbaro rapontico e rabarbaro officinale
L’attività del rabarbaro rapontico è inferiore a quella del rabarbaro officinale (Rheum palmatum L.).
Quantitativamente il rapontico è meno attivo per il minor contenuto di composti antrachinonici, specialmente in forma ridotta, anche se l'azione più attiva del Rabarbaro officinale è dovuta al diverso rapporto fra i composti antracenici ridotti e i composti antracenici ossidati.
L’attività lassativa del Rabarbaro rapontico è dovuta soprattuttoalla presenza di acido crisofanico e di resine.
Composizione e principi attivi
Il Rabarbaro rapontico presenta composti antracenici in forma ridotta ed ossidata, liberi e combinati in forma glucosidica: il crisofanolo (acido crisofanico) e il glucocrisarone. Nei suoi rizomi sono stati inoltre identificati glucogallina, acido gallico, tannino, olio etereo e acido ossalico.
Oltre a composti antracenici il Rabarbaro rapontico contiene un particolare glucoside, raponticina (rapontina, ponticina) che per idrolisi produce una molecola di glucosio e l'aglucone rapontigenina.
Proprietà del rabarbaro rapontico
Il Rabarbaro rapontico svolge azione colecistocinetica, facilitando così la digestione dei grassi, favorendo l’azione coleretica e colagoga, e aiuta il fegato a disintossicarsi.
Facilita la digestione per la sua azione stomachica eupeptica; è utile in caso di stitichezza, ma anche in caso di diarrea perchè esercita azione astringenge grazie alla presenza di tannini.
Il rabarbaro raponico inoltre contiene una componente fitoestrogenica, è può essere un rimedio utile a bassi dosaggi in menopausa.
Benefici per digestione, fegato e intestino
Il rabarbaro rapontico esplica diverse attività benefiche sia per lo stomaco sia per il fegato. Infatti a bassi dosaggi stimola la digestione, agisce come amaro-digestivo, coadiuvando la secrezione dei succhi gastrici e migliorando la funzionalità stomachica, mentre in dosi più elevate, il può agire come lassativo, utile nel caso di stipsi. Il rabarbaro può inoltre contribuire a ridurre il gonfiore addominale e la formazione di gas,
Svolge funzione epatoprotettiva, gli antrachinoni infatti possono avere un effetto protettivo sul fegato poiché aiutano a stimolare la produzione e il deflusso della bile, essenziale per la digestione dei grassi e la detossificazione del fegato.
L'azione coleretica e colagoga del rabarbaro aiuta a depurare il fegato, favorendo l'eliminazione delle tossine e il miglioramento della sua funzionalità.
Come si utilizza il rabarbaro rapontico
ll rabarbaro rapontico può essere utilizzato in cucina, per la preparazione di marmellate, torte e confetture, gelatine. I piccioli fogliari possono essere utilizzati in ricette salate, mentre le radici possono essere utilizzate per preparare grappe, liquori amari e caramelle.
La radice può essere utilizzata per colorare tessuti e tappeti, creando tonalità giallo/arancione.
Un macerato o infuso della radice può essere utilizzato per creare lozioni, shampoo o prodotti per la cura dei capelli.
Attenzione invece alle foglie di rabarbaro, che non sono commestibili a causa dell'alto contenuto di acido ossalico.
In erboristeria la radice in taglio tisana può essere utilizzata per la preparazione di decotti per uso eupeptico e lassativo.
Controindicazioni e possibili effetti collaterali
E’ sconsigliato un uso prolungato e ad alti dosaggi poichè può causare diarrea e squilibri elettrolitici.
È controindicato in gravidanza e allattamento a causa dei suoi effetti lassativi che possono influenzare il latte materno e il neonato, e nei bambini sotto i 2 anni,
Altamente controindicato in presenza di ostruzioni intestinali, malattie infiammatorie dell'intestino come il morbo di Crohn o la colite e patologie renali, poichè può aumentare il rischio di formazione di calcoli renali
Il rabarbaro può interagire con alcuni farmaci, come anticoagulanti e diuretici, aumentando il rischio di effetti collaterali o riducendo l'efficacia dei farmaci.
Oltre alla diarrea e agli squilibri elettrolitici, l'uso di rabarbaro può causare altri effetti collaterali come crampi addominali, dolore e gonfiore.