Piante dell'estate: come e quando usare la calendula

La calendula, in erboristeria, è ritenuta una pianta antinfiammatoria utile soprattutto per i problemi di pelle. Ma non solo. Quali sono le proprietà benefiche, quali le controindicazioni nell'uso della calendula e come utilizzarla?

I testi sono a cura della Dottoressa Tatiana Maselli, erborista.

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Producer: Michele Rossi; Autrice: Federica Postiglione; Riprese: Claudiu Rednic; Montaggio: Marta Rossi

 

Calendula, pianta della regione mediterranea

La calendula è una pianta spontanea della regione mediterranea, coltivata sia a scopo ornamentale sia per le sue proprietà fitoterapiche.


La coltivazione della calendula è abbastanza semplice perché si tratta di una pianta rustica, che si adatta a diversi ambienti e terreni e che non richiede particolari cure. La si può coltivare in pianura e nelle zone collinari fino a 600 m di altitudine.

 

La pianta della calendula, il cui nome botanico è Calendula officinalis, appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è una specie di piccole dimensioni: si tratta infatti di un’erbacea che raggiunge altezze di venti-trenta centimetri.

 

I fusti sono carnosi e vellutati e portano foglie oblunghe e prive di picciolo; i fiori sono riuniti in capolini terminali e composti da fiori tubulari centrali ermafroditi e fiori ligulati periferici femminili.

 

L’infiorescenza della calendula, simile a quella della margherita, è di un bel giallo arancio intenso, motivo per cui la pianta è usata anche per abbellire aiuole, giardini e terrazzi.

 

Le parti utilizzate

Della calendula si utilizzano i fiori e le sommità fiorite che vengono impiegate per preparare:
 

  • Tisane;
  • estratti;
  • tintura madre;
  • oleoliti.


I fiori devono essere completamente sbocciati e contenere almeno lo 0,4% in flavonoidi, espresso in iperoside.

 

Le preparazioni ottenute dalla calendula vengono utilizzate sia internamente sia esternamente.

 

Cosa contiene la calendula

I fiori di calendula contengono fitocomplesso che contiene:
 

 

La calendula è priva di lattoni sesquiterpenici, sostanze irritanti contenute in altre piante della stessa famiglia, quella delle Asteraceae.

 

La calendula in erboristeria

I fiori di calendula vengono usati nella medicina popolare, in erboristeria e in fitoterapia soprattutto per le loro proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti per uso esterno in caso di problemi a carico della pelle.

 

Internamente, invece, viene adoperata per regolarizzare il ciclo mestruale ma anche per le per le proprietà antivirali della calendula, utili nelle malattie da raffreddamento.

 

La calendula in omeopatia

La calendula rientra anche tra i rimedi omeopatici consigliati per disturbi del sistema linfatico, della pelle, dell’apparato genitale femminile e non solo.

 

La calendula in granuli omeopatici viene ad esempio utilizzata per sgonfiare i linfonodi e i noduli mammari nonché per tutte le infiammazioni a carico della pelle, delle mucose, degli occhi.

 

La calendula in omeopatia viene impiegata anche per alleviare mal di gola, raffreddore e dolori di vario tipo, dalla lombalgia al mal di testa, dai dolori addominali a quelli muscolari e reumatici.

 

Proprietà della calendula

La calendula ha proprietà:
 

  • Antinfiammatorie;
  • cicatrizzanti;
  • antisettiche;
  • spasmolitiche;
  • coleretiche;
  • emmenagoghe (stimolatrici della mestruazione).

 

Tali proprietà ne giustificano l’utilizzo a scopo terapeutico per:
 

  • Alleviare le infiammazioni di pelle e mucose;
  • trattare le infezioni
  • alleviare i sintomi influenzali
  • regolarizzare le mestruazioni;
  • favorire i processi digestivi.

 

I benefici

La calendula ha numerosi benefici sia per uso esterno sia utilizzata internamente.

 

Uso esterno

L’uso esterno della calendula è probabilmente più conosciuto e diffuso. Questa pianta infatti è ampiamente utilizzata per i suoi benefici sulla pelle e sulle mucose.

 

Oleoliti, estratti, creme e pomate alla calendula sono ottime ad esempio per le pelli delicate e reattive, soggette ad arrossamenti e irritazioni, nonché alle pelli secche e disidratate.

 

Le mucillagini presenti nei fiori di calendula concorrono a dare benefici alla pelle secca perché creano una sorta di film protettivo sulla pelle che rallenta l’evaporazione dell’acqua.

 

Applicazioni con la calendula sono utili anche in caso di ferite, scottature solari, piccole ustioni, per cicatrizzare la pelle, velocizzarne la guarigione e prevenire infezioni batteriche.

 

Poiché la calendula ha anche proprietà antivirali e antimicotiche, viene adoperata anche per trattare infezioni causate dall’herpes virus e le micosi che possono comparire tra le dita dei piedi (condizione nota come “piede d’atleta”).

 

Le pomate di calendula sono adoperate anche per trattare l’insufficienza venosa degli arti inferiori e altri disturbi che dipendono da una cattiva circolazione sanguigna; ad esempio, è possibile utilizzare la calendula per le emorroidi esterne.

 

Esternamente, infine, collutori preparati con la tintura o con l’infuso di calendula trovano impiego contro le affezioni del cavo orale, come gengiviti, stomatiti e afte.

 

Uso interno

Internamente, invece, la calendula ha azione immunostimolante e antivirale utile contro i sintomi influenzali, oltre a un’azione protettiva sulla mucosa gastrica che fa della calendula un rimedio in caso di gastriti e ulcera gastrica.
 

Sempre internamente, la calendula ha proprietà antispasmodiche ed emmenagoghe può essere un aiuto contro le mestruazioni abbondanti, irregolari o dolorose.

 

Le controindicazioni

La calendula è una pianta sicura e priva di tossicità. Non sono noti effetti collaterali o interazioni farmacologiche della calendula.

 

Calendula antinfiammatorio naturale

Come abbiamo visto, la calendula è un antinfiammatorio naturale soprattutto per uso esterno. Le preparazioni a base di calendula sono infatti straordinarie contro tutte le infiammazioni della pelle e delle mucose.


Come antinfiammatorio la calendula funziona contro eritemi, arrossamenti da pannolino, lievi ustioni e scottature ma anche contro:
 

 

Tintura madre, olio, crema di calendula

La tintura madre di calendula si ottiene macerando le sommità fiorite della pianta in una miscela di acqua e alcool e si utilizza a dosaggi diversi in base al disturbo da trattare.

 

Per regolare le mestruazioni si assume ad esempio alla dose di 30-40 gocce da una a tre volte al giorno disciolte in acqua da una settimana prima del ciclo e fino al termine delle mestruazioni. Per migliorare la digestione, invece, il dosaggio è pari a 20 gocce prima dei pasti.

 

Diluita in acqua, la tintura madre di calendula è utile anche per risciacqui della bocca e gargarismi.

 

L’olio di calendula, o oleolito di calendulasi prepara invece macerando i fiori di calendula in olio per 21 giorni e si utilizza dopo averlo filtrato sia puro sia mescolato ad altri oli o inserito nella formulazione di unguenti per uso esterno.

 

La crema alla calendula si prepara con estratti di calendula e viene adoperata per:
 

  • Irritazioni cutanee;
  • dermatiti;
  • foruncoli e altri problemi della pelle.

 

Quando usare la calendula

La calendula è una pianta molto utile da utilizzare soprattutto quando si hanno problemi dermatologici o a carico delle mucose. Poiché si tratta di una pianta che cresce spontaneamente nel nostro Paese, è possibile raccoglierla e adoperarla per preparare in casa tinture madri e oleoliti oppure, essiccata, per realizzare infusi.

 

La calendula è una pianta sicura, che può essere usata anche per lunghi periodi e che non presenta particolari controindicazioni, dunque è un ottimo rimedio per tutta la famiglia e in diverse condizioni della vita dall’infanzia all’età avanzata.