Oleoliti, cosa sono e come si usano

Gli oleoliti sono prodotti erboristici utili per problemi della pelle ma che possono essere usati anche internamente: vediamo come si preparano, come usarli e le proprietà degli oleoliti più diffusi.

oleoliti

Credit foto
©ivannag82 - 123rf

 

Cosa sono gli oleoliti

Gli oleoliti sono prodotti ottenuti per macerazione in olio di piante fresche o essiccate.

Durante la macerazione, l’olio consente che vengano estratti i principi attivi liposolibili presenti nella droga vegetale.

Ogni oleolito ha azione emolliente data dall’olio, ma ogni oleolito ha delle proprietà caratteristiche dovute alla pianta da cui è ricavato.

 

Come si fa un oleolito

Per preparare un oleolito in casa si può partire da piante fresche o essiccate, salvo casi specifici in cui è necessario usare la pianta fresca.

L’olio migliore per gli oleoliti è probabilmente l’olio di oliva, ma si possono utilizzare anche olio di mandorle dolci, olio di sesamo o di arachidi.

La droga vegetale rappresenta il 15-20%, quindi per fare l’oleolito servono 150-200 grammi di pianta ogni litro di olio.

Per preservare l’olio dall’ossidazione si può aggiungere vitamina E allo 0,3%. Generalmente in ambito casalingo si preparano però quantità inferiori di oleolito, mantenendo le proporzioni, dunque si riduce il rischio che l’oleolito irrancidisca prima di averlo terminato.

La pianta e l’olio vanno sistemati in barattoli in vetro scuro chiusi con un coperchio e il contenitore va lasciato al sole da 30 a 90 giorni. Se non si hanno a disposizione vasi in vetro scuro, meglio proteggere il contenuto dai raggi diretti del sole avvolgendo il barattolo con del tessuto o con un foglio di alluminio.

Durante la macerazione il barattolo va agitato almeno tre volte al giorno così che si favorisca l’estrazione e, trascorso il tempo di macerazione, la pianta va spremuta per recuperare tutto l’olio.

Se si utilizza la pianta fresca, dopo averla spremuta occorre far decantare per 48 ore per far separare l’acqua e raccogliere solo la fase oleosa. Questa operazione si esegue utilizzano un imbuto separatore: se non si dispone di questo strumento, meglio fare oleoliti partendo da piante essiccate.

 

Olio essenziale e oleolito: due prodotti diversi

Olio essenziale e oleolito non sono la stessa cosa: l’oleolito, come abbiamo visto, si ottiene dalla macerazione in olio della pianta, mentre l’olio essenziale si estrae da piante fresche in corrente di vapore.

La differenza tra oli essenziali e oleoliti riguarda la composizione chimica diversa tra i due prodotti e, di conseguenza, le proprietà e l’utilizzo.

Inoltre, gli oli essenziali presentano un determinato grado di tossicità acuta e cronica e il loro uso prevede una certa attenzione, mentre gli oleoliti raramente risultano tossici e dunque possono essere impiegati senza particolari precauzioni.

 

Come si conservano

Gli oleoliti si conservano al riparo da luce, calore e aria per evitare che l’olio subisca processi di ossidazione e che i principi attivi estratti si degradino.

Un oleolito può dunque essere conservato in un mobile in una stanza fresca della casa.

La durata dell’oleolito dipende dal tipo di olio usato e dall’eventuale aggiunta di vitamina E: l’olio di oliva si conserva ad esempio più a lungo dell’olio di mandorle dolci e la conservazione dell’oleolito può essere protratta più a lungo se è stata aggiunta anche vitamina E, sostanza naturale antiossidante.

 

Utilizzo degli oleoliti

Gli oleoliti vengono utilizzati come cosmetici e come prodotti medicamentosi, per preservare la bellezza della pelle e dei capelli ma anche per trattare diversi disturbi della pelle.

Oltre che esternamente, gli oleoliti possono essere impiegati anche internamente, sia per trattare disturbi digestivi sia come aromatizzanti. L’oleolito può essere usato puro, da solo, oppure mescolato con altri oleoliti, addizionato con oli essenziali, utilizzato nella fase oleosa dei cosmetici fai da te o trasformato in unguento aggiungendo cera d’api o una cera di origine vegetale.

.

Oleolito di alloro

L’oleolito di alloro si prepara con le bacche di alloro e olio di oliva. Le bacche, che devono rappresentare il 20% della preparazione, vanno contuse, coperte con olio e fatte macerare per un mese.
 

L’oleolito di alloro è utile per reumatismi, dolori muscolari e articolari, contusioni e lividi, da massaggiare sulle zone da trattare.

 

Internamente, l’oleolito di alloro è utile come digestivo ed espettorante, dunque lo si può aggiungere a crudo per aromatizzare le proprie ricette e migliorare la digestione o avere un aiuto in più in caso di raffreddamento.

 

alloro

Credit foto
© belizar -123rf

Oleolito di calendula

L'oleolito di calendula si prepara con il 15% di fiori di calendula in olio di oliva o mandorle dolci, da lasciar macerare per un mese.

 

Si tratta di un oleolito lenitivo e antifiammatorio per la pelle, molto utile in caso di scottature solari, irritazioni della pelle, dermatiti, eczemi, geloni e disturbi della circolazione.

 

Internamente ha azione antiossidante per la presenza di catotenoidi.

 

calendula-la-pianta

Credit foto
©galsand2 - 123rf

Oleolito di elicriso

L’oleolito di elicriso si prepara con 200 grammi di sommità fiorite fresche di elicriso, da raccogliere in estate, cui aggiungere olio di mandorle dolci.

 

La macerazione è di 30 giorni e l’oleolito che si ottiene è usato sia esternamente sia internamente in caso di psoriasi, eczemi e sindromi allergiche.

 

Esternamente, l’oleolito di elicriso è utile anche in caso di scottature solari e geloni a mani e piedi.
 

elicriso

Credit foto
©madeleinesteinbach -123rf

Oleolito di iperico

L’oleolito di iperico si ottiene dalla macerazione in olio di oliva, di mandorle o di girasole utilizzano 200 grammi di fiori freschi ogni litro di olio.

La macerazione va dai 30 agli 80 giorni: al termine della macerazione si ottiene un olio rosso noto per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, utile in caso di scottature, irritazioni e piaghe delle pelle.
 

Iperico, erba di san Giovanni

Credit foto
© Mykola Lunov / 123rf.com

Oleolito di lavanda

Per preparare l’oleolito di lavanda si usano i fiori profumati di questa pianta aromatica, usandone il 20% sul totale.

Si aggiunge olio di oliva e si lascia macerare per un mese: si ottiene un olio delicatamente profumato ottimo per irritazioni della pelle, eritemi solari, dermatiti che causano prurito, orticaria e punture di insetto.

 

Internamente, l’oleolito di lavanda ha azione sedativa, digestiva, carminativa, antisettica e balsamica, dunque si può aggiungere a crudo sulle pietanze per dare un sapore particolare ma anche per aiutare a migliorare la digestione, l’umore e i sintomi da raffreddamento.

 

lavanda in cucina

Credit foto
©foodandmore - 123rf

Oleolito di rosmarino

L’oleolito di rosmarino si può preparare con rametti freschi o foglie essiccate, al 20% rispetto all’olio, da lasciar macerare per un mese.

 

Si tratta di un oleolito aromatico, molto utile come aromatizzante in cucina da aggiungere a crudo su svariate ricette salate, cui regalerà gusto e proprietà digestive e antiossidanti.

 

Esternamente, l’oleolito di rosmarino è un rimedio utile per massaggi e applicazioni in caso di dolori reumatici e muscolari ed eccesso di sebo cutaneo.
 

Rosmarino

Credit foto
©052162 / 123rf.com