Cardo mariano: posologia e come usarlo nelle ricette
cos'è il cardo mariano e come si usa

Il cardo mariano è una pianta biennale: nel primo anno di vita il suo aspetto assomiglia a quello della cicoria e del dente di leone, con foglie lunghe e frastagliate.
Il cardo mariano è anche conosciuto come carciofo selvatico. Esistono molti tipi di cardo, la maggior parte coltivata: il cardo mariano è la varietà di questo ortaggio che cresce spontaneo e selvatico.
È facilmente distinguibile perché le sue foglie sono munite di spine e venate di bianco. Dal secondo anno si presenta invece con un lungo fusto alto oltre i 50 cm con fiori rosso magenta dai petali sottili e circondati da una sorta di collare irto di spine.
Cardo mariano: posologia e uso nelle ricette
Per le sue qualità depurative il cardo mariano è reperibile in erboristeria sotto forma di infusi, the, tisane, compresse e tintura madre. Vengono solitamente utilizzate, sopratutto per tisane decotti the e infusi, i semi del cardo mariano essiccati, ma se si ha la fortuna di vivere in zone in cui il cardo mariano cresce spontaneo, o se lo si coltiva nel proprio orto, è possibile utilizzare tutta la pianta, sia per infusi che come verdura commestibile.
La tintura madre può essere diluita in acqua, nella misura di 30 gocce per un bicchiere.
Il cardo mariano è spesso utilizzato nelle diete disintossicanti del fegato, nei casi di decorsi post dipendenza da alcol, tabacco, a seguito di cure farmacologiche prolungate, o tossicodipendenze.
I preparati erboristici possono contenere tutta la pianta o solo i semi: in entrambe i casi si possono utilizzare in tisaniere, lasciando in infusione un cucchiaino di preparato per dieci minuti.
La pianta fresca di cardo mariano può essere consumata sia cruda che cotta. Il sapore ricorda quello del carciofo, amaro e pungente. Il fusto e le foglie devono essere pulite molto bene: le spine sono numerose. La parte più tenera e commestibile del fusto è quella interna: è quindi necessario togliere un primo strato di corteccia.
Le foglie, invece, una volta pulite accuratamente dalle spine, possono essere consumate crude in insalata. Il cardo fiorisce in primavera, ma il periodo migliore per raccogliere le piante e prepararle è quello che va da novembre a febbraio: il sapore si addolcisce e le parti diventano meno coriacee se hanno subito una gelata invernale.
Leggi anche Le tisane depurative: quali sono e le ricette >>
Le proprietà del cardo mariano
Il cardo mariano è una stimata pianta officinale, grazie alle sue proprietà fitoterapiche. Il fitocomplesso di cui si compone, la similarina, ha notevoli proprietà epatoprotettive.
È un tonico e rigenerante del fegato, sia dal punto di vista anatomico che fisiologico. Il fegato costituisce il grande depuratore del corpo: attraverso di esso infatti stazionano i composti chimici che vengono introdotti tramite l'alimentazione, la respirazione, e l'assunzione di farmaci.
Nella cultura popolare, proprio per questa sua capacità di sostenere il fegato nella sua funzione di depuratore, il cardo mariano era associato alla disintossicazione da funghi velenosi.
Esso, inoltre, stimola lo svuotamento della cistifellea, organo che lavora di concerto con il fegato stesso.
Leggi anche Tisane disintossicanti: quali sono e le ricette >>