Articolo

Liquirizia in gravidanza? Facciamo chiarezza

In gravidanza è importante stare attenti a ciò che si assume, anche se naturale, perché naturale non è sinonimo di innocuo, soprattutto in un periodo così delicato. Per la liquirizia, il quantitativo è ciò che fa la differenza e ci consente il corretto utilizzo di questo utile rimedio anche in gravidanza.

Liquirizia in gravidanza? Facciamo chiarezza

In gravidanza le problematiche possono essere molteplici: nausee, mal di testa, mal di stomaco, difficoltà digestive, pressione bassa, pressione alta, gambe gonfie, ritenzione idrica, stasi linfatica.

 

Erroneamente si pensa che sia sufficiente entrare in un’erboristeria e acquistare prodotti naturali per risolvere disturbi laddove i farmaci non possono essere assunti. Ma i rimedi erboristici hanno una loro tossicità e controindicazioni a cui prestare attenzione sempre, specialmente in una condizione così particolare. 

 

La liquirizia possiede molte proprietà benefiche: facilita la digestione, disinfetta la gola, calma la tosse, protegge l’apparato gastrointestinale, contrasta la stipsi. Se assunta ad alte dosi la liquirizia alza la pressione.

 

Tutte queste proprietà sono molto utili in gravidanza, perché risolvono problematiche che si possono presentare facilmente tra le gestanti.

 

Uso della liquirizia

La liquirizia però deve essere assunta a bassi dosaggi quando si aspetta un bambino, quindi non deve essere utilizzata allo scopo di alzare la pressione. Da una ricerca effettuata in Finlandia, dove si fa un largo uso di liquirizia, sono emersi dati preoccupanti.

 

Bimbi nati da donne che consumavano dai 500 ai 2000 mg di estratto liquido di liquirizia almeno 2 volte a settimana presentavano problematiche  di natura neurologica e di crescita. La glicirrizina contenuta nella liquirizia è in grado di danneggiare la placenta e veicolare gli ormoni dello stress da madre a figlio, causando così importanti danni a livello cognitivo e comportamentale. Inoltre può coadiuvare l’aumento delle prostaglandine con il rischio di indurre un parto prematuro.

 

In realtà questo studio, come anche altri che hanno trattato questa tematica, si è focalizzato su un'esposizione pesante di sola glicirrizina proveniente da fonti alimentari, e principale costituente della liquirizia. 

 

Una liquirizia ogni tanto dopo i pasti può aiutare la digestione o sedare eventuali stati di nausea senza nessuna controindicazione importanza. Al contrario, dosaggi più importanti - necessari nel caso in cui l’obiettivo sia quello di contrastare una condizione ipotensiva - devono essere del tutto banditi in gravidanza per i rischi sopra citati.

 

Le erbe dannose durante la gravidanza e l'allattamento