Ipertensione curata con la fitoterapia
L'ipertensione o ipertensione arteriosa, è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie della circolazione sistemica risulta elevata. Ciò comporta un aumento di lavoro per il cuore.
L'ipertensione viene classificata come primaria (essenziale) o come secondaria. Circa il 90-95% dei casi sono classificati come "ipertensione primaria", il che significa che vi è pressione alta senza evidenti cause mediche di base. Vediamo i vari rimedi fitoterapici per curarla.
Il biancoscospino tra i rimedi fitoterapici contro la pressione alta
In fitoterapia per la cura dell'ipertensione sono impiegate piante officinali e minerali, in grado di abbassare la pressione sanguigna; fluidificare il sangue; stimolare la diuresi; e rinforzare le pareti venose, evitando così la sclerotizzazione dei vasi.
Si definisce ipertensione arteriosa uno stato costante e non occasionale in cui la pressione del sangue nelle arterie è elevata rispetto a standard fisiologici considerati normali. Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando: la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera "costantemente" il valore di 90 mmHg; mentre quella massima (ipertensione sistolica) supera "costantemente" il valore di 140 mmHg.
L'aggettivo "costante" è fondamentale, dato che durante la giornata la pressione può subire delle variazioni transitorie legate a numerosissimi fattori, tra i quali ricordiamo: l’ora (la pressione è leggermente più alta al mattino e nel tardo pomeriggio); l’attività fisica (la pressione cardiaca aumenta in relazione al tipo e all'intensità dell'esercizio fisico); lo stato emotivo (intense emozioni, stress e persino l'ansia per il risultato della visita medica possono aumentare temporaneamente la pressione); infine la pressione viene influenzata in maniera costante da altri fattori, tra i quali un ruolo particolare è ricoperto dall'età.
Le piante officinali in caso di ipertensione
- Biancospino: le foglie e i fiori possiedono un’azione ipotensiva dovuta all’abbassamento delle resistenze vascolari periferiche, ma anche all’effetto sedativo e antiaritmico. I principi attivi più interessanti ai fini della diminuzione della pressione arteriosa sono alcuni flavonoidi, in particolare la vitexina, che agiscono come spasmolitici e ansiolitici naturali. Quest’azione sedativa e rilassante è utile soprattutto nei pazienti molto nervosi, nei quali riduce l'emotività, negli stati di ansia, agitazione, angoscia, e in caso d’insonnia. Inoltre grazie alla presenza dei proantocianidoli, la pianta possiede proprietà cardioprotettive, capaci di indurre la dilatazione delle arterie coronariche, che portano il sangue al cuore; migliorare l'afflusso del sangue, con conseguente riduzione della pressione arteriosa. Inoltre, il biancospino favorisce il potenziamento della forza contrattile cardiaca, normalizzando così le alterazioni della funzionalità del sistema cardiovascolare. Questi componenti riducono la tachicardia, extrasistole e aritmie e prevengono le complicanze nei pazienti anziani, a rischio di angina pectoris o infarto, affetti da influenza o polmonite.
- Ulivo: le sue foglie esercitano un’azione ipotensiva per dilatazione dei vasi della circolazione periferica, e diuretica, utile per favorire l'eliminazione di scorie metaboliche e sali minerali in eccesso. La sua assunzione permette di ridurre contemporaneamente la pressione sia minima che massima. L'impiego dell'ulivo è utile sia per l’ipertensione essenziale che per quella di origine renale, menopausale o aterosclerotica. Non è da trascurare il fatto che spesso questo trattamento determina anche riduzione della glicemia, dell’uricemia e del colesterolo, senza manifestare effetti tossici o controindicazioni.
- Aglio: numerosi studi clinici hanno dimostrato la sua azione positiva nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Questa pianta regolarizza la pressione arteriosa, previene la trombosi e la formazione delle placche aterosclerotiche, L'attività ipotensiva è legata alla capacità di causare vasodilatazione, in particolare nei piccoli vasi sanguigni del distretto cutaneo. L'allicina e altre sostanze presenti, si sono dimostrate capaci di ridurre fortemente l'aggregazione piastrinica, cioè la capacità delle piastrine di raggrupparsi tra loro e di formare dei coaguli. Questa proprietà è importante perchè la riduzione dell’aggregazione piastrinica abbassa il rischio del verificarsi di fenomeni trombotici nei vasi sanguigni, che possono avere conseguenze molto gravi ed essere causa di malattie cardiovascolari. Esistono in commercio degli integratori inodore, che ne facilitano l’assunzione.
- Vischio: è una delle piante più efficaci contro l'ipertensione, utilizzato anche come regolatore del sistema cardio-circolatorio. I principi attivi, contenuti nella pianta, stimolano il sistema parasimpatico e diminuiscono le resistenze periferiche dei vasi, causando vasodilatazione. Per queste sue proprietà il vischio è utilizzato anche come coadiuvante in caso di aterosclerosi, angina pectoris e per migliorare la circolazione cerebrale. Inoltre è importante anche in caso di gotta, perché aumenta la diuresi e favorisce così l'escrezione di urea.
- Ginkgo: la presenza di proantocianidoli, ginkgolidi (A, B, C); glucosidi flavonoidici (kampferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine); flavoni (apigenina, luteolina) rendono la pianta capace di ridurre gli spasmi arteriolari, migliorare gli scambi di ossigeno e glucosio con i tessuti e fluidificare il sangue. Grazie anche all'azione antiossidante, e all'azione capillaroprotrettice, il ginkgo è utilizzato per contrastare l'ipertensione arteriosa e retinopatie; demenza senile; nella prevenzione e cura dell'aterosclerosi e delle sue manifestazioni; nelle arteriopatie obliteranti degli arti inferiori; cerebrovasculopatie; cardiopatia ischemica, microangiopatia diabetica. Il Ginkgo Biloba è indicato anche nella prevenzione dei danni da fumo e delle trombosi venose.
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I gemmoderivati
- Olea europaea, il gemmoderivato dell'ulivo, oltre alla capacità di abbassare significativamente la pressione sanguigna, possiede proprietà antisclerotica sui vasi sanguigni, in grado di rinforzare e mantenere elastiche le pareti venose; e ha proprietà ipocolesterolemizzante utile per mantenere pulite arteri e vene ed evitare il rischio di problemi cardiovascolari. Si utilizza perciò in caso di pressione arteriosa alta, trigliceridi e colesterolo nel sangue e in tutte le sindromi sclerotiche provocate da senilità.
- Crataegus oxyacantha: il gemmoderivato del biancospino contribuisce al controllo della pressione arteriosa grazie al drenaggio cardiovascolare., perciò è indicato nel trattamento dell'ipertensione quando è accompagnata da alterazioni della frequenza cardiaca: aritmie palpitazioni, tachicardia. Questa preparazione fitoterapica possiede attività cardioprotettiva, perché induce la dilatazione delle arterie coronariche, che portano il sangue al cuore, migliorando così l'afflusso del sangue con conseguente riduzione della pressione. L’impiego della Crategus Oxyacanta, in generale è indicata per tutte le insufficienze e disturbi cardiaci perché regola ritmo e velocità del battito. È usato con successo e senza alcuna controindicazione, in caso di ipertensione, palpitazioni, aritmie extrasistoliche, angina pectoris, spasmi cardiaci in genere e nelle algie precordiali.
I minerali per curare l'ipertensione
Il potassio: un eccesso di sodio, il sale usato in cucina, nella dieta può determinare una tendenza alla ritenzione di sodio, a cui si associa un aumento della pressione arteriosa, che può evolvere in ipertensione cronica e creare grossi rischi per la salute.
La sua assunzione è efficace nell'abbassare la pressione sanguigna, grazie alla capacità del potassio di aumentare l’escrezione del sodio e per il suo effetto vasoattivo sui vasi sanguigni. Tra i primi sintomi di carenza di potassio nell’organismo si riscontrano: debolezza fisica generale, malfunzionamento del sistema neuro-muscolare, fragilità delle ossa, ipertensione, sterilità.
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