Extrasistole: cause, sintomi e cure

La tachicardia legata all'extrasistole che almeno una volta nella vita tutti sperimentano, è la percezione più evidente di un'alterazione del battito.

extrasistole

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Il cuore a volte sembra perdere il ritmo e quando viene percepito destabilizza e crea apprensione. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta quando parliamo di extrasistole.

 

 

Extrasistole, cosa è

Etimologicamente significa "battito aggiunto", in realtà indica una sistole prematura o battito ectopico, per sottolineare che l'origine dell'impulso è diversa dal nodo seno-atriale. 

 

In termini più semplici si tratta di un battito anomalo, anticipato rispetto alla cadenza regolare del normale ritmo cardiaco e, quindi, ravvicinato al battito precedente e seguito da una pausa che sembra molto lunga, definita “pausa compensatoria".

 

Si distinguono extrasistoli:

  • Sopraventricolari: battiti che prendono origine dal nodo del seno del cuore destro dove normalmente nasce lo stimolo o da un sito vicino e in questo caso l'extrasistole avrà nel tracciato elettrocardiografico la stessa morfologia di un complesso normale;
  • Ventricolari: prendono origine da un punto lontano e più in basso rispetto al nodo del seno e in questo caso si distingueranno da un battito normale per un aspetto "allargato". Generalmente le extrasistoli ventricolari sono considerate più preoccupanti delle sopraventricolari e in ogni caso si riscontrano più frequentemente anche in soggetti giovani e/o sportivi con aritmie.

 

Extrasistolia, quando il cuore "sfarfalla"

L’extrasistolia è una patologia piuttosto frequente e spesso non manifesta sintomi tanto da venire scoperta a volte in corso di accertamenti per altre problematiche. 

 

Fondamentalmente si tratta di un evento benigno, dovuto nella maggior parte dei casi a un mancato o insufficiente apporto di elettroliti, in particolare di potassio. Spesso si manifesta in associazione a una sorta di sfarfallio del cuore, palpitazioni che possono ingenerare ansia.

 

Infatti in queste condizioni dal niente si inizia a percepire il battito del cuore, in modo vigoroso, quasi rumoroso, viene definito anche cardiopalmo tachicardico, in cui si avverte il battito accelerato e se irregolare ecco il cardiopalmo accelerato aritmico. Queste manifestazioni spaventano e aumentano ulteriormente l’angoscia che qualcosa di grave stia per avvenire.

 

Sintomi delle extrasistole

Un'extrasistole può essere asintomatica, quindi non essere avvertita, oppure può manifestarsi con palpitazioni, lo sfarfallio di cui si trattava nel paragrafo precedente. Le sensazioni che si alternano sono come se il cuore per un attimo si fermasse, o se battesse così forte da sentirsi nelle orecchie e in gola.

 

Le extrasistoli possono essere isolate o a volte presentarsi a coppia, a salve (una scarica di più extrasistoli), a ritmo bi-tri-quadrigemino (un'extrasistole alternata a uno, due, tre o quattro battiti normali) e allora generalmente vengono avvertite più facilmente e diventano più fastidiose.

 

Extrasistolia, le possibili cause

Le cause possono essere di varia natura.

  • ansia,
  • una carenza di elettroliti, in genere l’accoppiata sodio e potassio,
  • disturbi gastrici quali reflusso gastro-esofageo, presenza di aria nello stomaco,
  • disturbi della tiroide,
  • stili di vita e alimentari scorretti: eccesso di bevande nervine, fumo di sigaretta, l'utilizzo di sostanze psicoattive, terapia dimagrante con sostanze simil anfetaminiche o terapie con ormoni tiroidei.

 

In casi particolari, questa aritmia può derivare da patologie a carico del sistema cardiaco: sofferenza ischemica delle coronarie, miocardiopatie dilatative e/o ipertrofiche.

 

A volte, nei soggetti sportivi possono presentarsi aritmie a riposo, che scompaiono sotto sforzo: possono essere dovute a iperallenamento.


 

Extrasistolia, i fattori di rischio

Come già accennato, le extrasistoli sono generalmente benigne, è pur vero però che vi possano essere delle cause che allertano su possibili rischi per la salute, come le gastriti, reflusso gastro-esofageo, ipertiroidismi. 

 

Esistono infatti alcuni fattori di rischio, per lo più legati allo stile di vita, che possono indurne l’insorgenza: fra questi i livelli di colesterolo alto, una alimentazione scorretta troppo grassa:

  • l’extrasistolia si accompagna spesso a una digestione lenta o a reflusso gastroesofageo;
  • consumo di bevande gassate; cola, champagne, vino bianco nelle quali la presenza di bollicine può gonfiare lo stomaco e alterare il battito;
  • attività fisica senza cognizione di causa; con eccessi senza allenamenti graduali e controlli di idoneità.

 

In casi di  extrasistole in presenza di malattie cardiache conclamate, come ad esempio con una cardiomiopatia dilatativa o ipertrofica, con disturbi della tiroide o addirittura nel post infarto, i fattori di rischio sono di maggiore attenzione e non devono essere trascurati; in questi casi è consigliato recarsi al pronto soccorso per accertamenti.

 

Extrasistolia e reflusso

Lo stomaco è un “compagno” di sventure del miocardio. L’alimentazione infatti può influire in maniera determinante in caso di presenza di stati di fibrillazione, extrasistole, palpitazioni a riposo. 

 

Spesso nelle ore serali, se si consumano pasti ricchi di zuccheri, carboidrati e nella fase post-prandiale non vi è una particolare attività che faciliti la digestione, ma magari si predilige il riposo seduto sul divano, ecco che la digestione può essere più lenta, con un possibile rigonfiamento dello stomaco che va a stimolare la parte più esterna del cuore, che reagisce con una sorta di sfarfallio. 

 

Lo stesso reflusso gastroesofageo spinge verso l’alto una stimolazione meccanica che induce la reazione cardiaca. A volte è sufficiente cambiare alimentazione, fare quattro passi in casa prima di sedersi o sdraiarsi e il fenomeno tachicardico sparisce.

 

Extrasistolia e ansia

L’ansia è un altro elemento causale che influisce spesso sulla reattività del cuore e la respirazione. Spesso viene coinvolto anche il nervo vago che canalizza informazioni dal sistema nervoso centrale agli organi e viceversa.  

 

Condizioni di forte preoccupazione, contrazione del diaframma, respirazione corta, creano una sorta di corto-circuito che appesantisce letteralmente il torace da un lato, dall’altro una sollecitazione corticale delle ghiandole surrenali con una produzione di adrenalina apportano ulteriore sollecitazione al sistema cardiaco, con un’alterazione del battito. 

 

Ecco perché a volte una respirazione più profonda, addominale anziché toracica, esercizi di rilassamento muscolare aiutano ad allentare la pressione e a riportare i ritmi del cuore alla loro regolarità.

 

Gli accertamenti


Gli accertamenti di prassi  prevedono una visita clinica completa, che consta di:

  • monitoraggio Holter fino a 72 ore: permette di capire la perpetuazione e l’insorgenza del fenomeno elettrico in rapporto a orari o determinati eventi
  • elettrocardiogramma: permette di vedere se vi sono alterazioni che possono fare sospettare delle malattie concomitanti, ad esempio una cardiopatia ischemica o ipertensiva
  • test da sforzo: aiuta a distinguere la natura delle extrasistoli, che saranno benigne se nel corso del test il loro numero diminuisce, e maligne se invece tendono a peggiorare. In questo secondo caso si dovrà poi approfondire il problema con una scintigrafia miocardica e una coronarografia.

 

Questa valutazione completa consente di definire la cura più adeguata che può andare dalla semplice correzione dei fattori di rischio nei casi di extrasistolia benigna sino una terapia farmacologica, e/o ablativa quando l’extrasistole è sostanzialmente benigna, ma sintomatica e in tutti gli altri casi va corretta la patologia di base.

 

 

Extrasistole, la diagnosi

La diagnosi riguarda la causa piuttosto che l’effetto. Dopo gli accertamenti è fondamentale inquadrare la natura delle extrasistoli, benigne o maligne e stabilire una diagnosi causale per approntare una correzione del disturbo: alimentare, metabolica, meccanica, funzionale. Sono approcci diversi che passano da un’educazione al benessere a un intervento specialistico di natura farmacologica o addirittura chirurgica e spesso l'approccio medico deve essere multidisciplinare.

 

I trattamenti e le cure

Non sempre è necessario trattare un'aritmia extrasistolica, sopratutto se asintomatica. 

 

In caso di extrasistolia patologica esistono vari farmaci con attività antiaritmica, come i beta-bloccanti. E’ importante effettuare tutti gli accertamenti del caso e farsi consigliare passo passo nella cura delle extrasistoli, poiché alcuni di questi farmaci possono presentare effetti collaterali indesiderati, a volte legati alla muscolatura degli arti inferiori. E’ quindi importante individuare se necessaria la cura che più si adatta alle esigenze personali e scegliere professionisti scrupolosi.

 

In assenza di patologie, come "calmare" le extrasistoli

Qualora non si presentassero patologie di nessun genere, né meccaniche né metaboliche, è fondamentale modificare il proprio stile di vita, alla ricerca “della pace del cuore”. 

 

L’alimentazione è sempre il primo approccio, poiché come viene indicato nei manuali di Medicina tradizionale cinese, il cibo è la prima medicina del corpo. Stabilire con l’aiuto di un nutrizionista quali sono gli alimenti più facilmente digeribili e strutturare una dieta bilanciata è il primo passo. 

 

Eliminare eventuali vizi nocivi come il fumo, gli alcolici che possono influire sul ritmo cardiaco. 

 

Attenzione allo stress: imparare a darsi dei tempi di recupero, a programmare meglio le proprie attività per non arrivare trafelati alla mèta.
Attività fisiche quali il pilates e lo yoga aiutano ad imparare a respirare profondamente, a elasticizzare il corpo, a rilassare la muscolatura e la mente. 

 

Concedersi trattamenti rilassanti, decontratturanti e armonizzanti come lo shiatsu, il massaggio ayurvedico, la riflessologia plantare, per stimolare la produzione di endorfine, limitare quella di cortisolo e favorire un giusto bilanciamento tra tensione e rilassamento

 

Esistono le tisane del cuore, per una coccola serale che riappacifichi la sfera razionale co quella emotiva. In caso di tachicardia, ansia, sensazione di respiro corto un infuso a base di biancospino, escolzia, passiflora può essere un buon rimedio, che accompagna anche il sonno.