Spiritualità ecologica: l’ecopsicologia spiegata bene

L’ecopsicologia nasce come un ponte tra la psicologia umana e l’ecologia: si tratta di una nuova scienza che insegna a comprendere meglio noi stessi in relazione al mondo che ci circonda, ed a capire che anche noi “siamo natura”, al fine di cambiare approccio e comportamenti nei confronti dell’ambiente.

ecopsicologia

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Cos’è l’ecopsicologia

Il termine nasce nel 1989 da un gruppo di accademici di Berkekey che cercano di coniugare la psicologia ad una diversa e risolutiva gestione della crisi ecologica. Tra questi, Theodore Roszak, storico della cultura e docente universitario in California, pubblica nel 1992, “The voice of the Earth”, il primo libro ufficiale sull'ecopsicologia nel tentativo di colmare il divario tra la crisi ambientale e la crisi esistenziale dell’essere umano moderno. Questa disciplina parte da una constatazione rivoluzionaria: non siamo entità separate dalla natura, ma sue espressioni. La separazione tra mente e ambiente, radicata nella cultura occidentale, ha contribuito non solo alla devastazione del pianeta, ma anche a un senso diffuso di alienazione, solitudine e perdita di significato. 

L’unione dei termini “ecologia” e “psicologia” vuole corrispondere ad un incontro tra le due scienze, per dar vita ad una collaborazione reciproca, in modo che ognuna possa risolvere i problemi che si trova ad affrontare con il supporto dell’altra.

L’ecopsicologia insomma studia come il contatto con la natura influenzi la psiche e viceversa: lo psicologo scopre che il moderno malessere esistenziale è dovuto alla perdita di connessione con la “Madre Terra”, e l’ecologo che per difendere l’ecosistema bisogna lavorare sull’atteggiamento dell’uomo nei confronti della natura. L’ecopsicologia così promuove un cambiamento di paradigma, in cui l’identità dell’essere umano si espande fino a comprendere l’ecosistema in cui vive. Non più dominatori o semplici osservatori della natura, ma partecipanti attivi in una rete di relazioni viventi. L’obiettivo dell’ecopsicologia è quello di aiutare le persone a riconoscere la loro “coscienza ecologica” e a vivere in modo più armonico, sia interiormente che nel mondo.
 

 

Il legame tra benessere interiore e ambiente

Numerose ricerche in ambito neuroscientifico, psicologico e medico dimostrano oggi ciò che le culture indigene e le spiritualità orientali affermano da secoli e cioè che vivere a contatto con la natura fa profondamente bene: gli ambienti naturali abbassano i livelli di cortisolo - l’ormone dello stress-, migliorano la pressione sanguigna, potenziano il sistema immunitario e favoriscono uno stato mentale più calmo e centrato.


Ma l’ecopsicologia fa un passo in più: sostiene che questa connessione non è solo terapeutica, ma identitaria. L’essere umano trova senso, radici e direzione proprio nel riconoscere la sua appartenenza al mondo naturale; in tal modo si riconnette alla propria natura individuale autentica, scopre nuovi e più profondi aspetti di sé e diffonde una maggior consapevolezza degli stretti legami col mondo per risvegliare il senso di attenzione e responsabilità, coinvolgimento e amore per la natura.
Quando ci sentiamo parte di un insieme più grande, la vita assume un significato più pieno. Questo senso di appartenenza da un lato può curare ferite emotive profonde - come il senso di vuoto, di isolamento e di impotenza che spesso caratterizzano la società moderna – dall’altro può dare la spinta necessaria a proteggere e guarire il Pianeta. 
 

Come praticare spiritualità ecologica ogni giorno

Le applicazioni pratiche dell'ecopsicologia sono nell'ambito della crescita personale, della relazione di aiuto, dell'educazione e degli eventi comunitari. La spiritualità ecologica, in particolare, non è una religione, ma una disposizione del cuore e della mente che si coltiva attraverso piccoli gesti quotidiani. Non richiede rituali complicati, ma attenzione, rispetto e presenza.

Ecco alcune pratiche semplici ed efficaci:
 

  • Camminare consapevolmente nella natura: ogni passeggiata può diventare una meditazione in movimento. Fondamentale è lasciare il telefono a casa, per camminare percependo il contatto dei piedi con il suolo, osservando il gioco di luci e ombre tra le foglie, ascoltando il canto degli uccelli o il vento tra i rami.
     
  • Meditazione ecologica: sedersi sotto un albero o su una roccia, respirare lentamente e percepire il legame tra il proprio corpo e l’ambiente circostante. Una semplice pratica che può portare a uno stato di calma profonda e di connessione spirituale.
     
  • Riti e celebrazioni naturali: onorare i cicli della natura può nutrire l’anima. Celebrare solstizi, equinozi o fasi lunari con semplici gesti simbolici — come accendere una candela, scrivere un’intenzione o piantare un fiore — aiuta a ritrovare un senso del sacro nella quotidianità.
     
  • Praticare la gratitudine ecologica: ogni volta che si mangia, si beve o ci si lava, si può riconoscere la generosità della Terra. Anche un semplice ringraziamento mentale - come “grazie acqua” - può ricollegare al flusso della vita e trasformare un atto automatico in un momento sacro.
     

 

Terapie verdi e percorsi rigenerativi

L’ecopsicologia ha ispirato una serie di approcci terapeutici che utilizzano il contatto con la natura come strumento di guarigione. Queste pratiche sono sempre più diffuse anche in ambito educativo e sociale.

  • Forest Bathing: consiste nel trascorrere del tempo in un bosco in modo contemplativo. Si tratta di un vero e proprio “bagno sensoriale” immersi nella natura. I benefici fisiologici sono numerosi, dal miglioramento del sonno, al rafforzamento del sistema immunitario e all’aumento della creatività.
     
  • Orticultura e giardinaggio terapeutici: coltivare orti e giardini aiuta a radicare l’attenzione nel presente, stimola la cura e responsabilità verso gli esseri viventi, migliora l’autostima e offre un senso tangibile di realizzazione. 
     
  • Escursioni ed esperienze outdoor: partecipare a attività come il trekking o il birdwatching consente di esplorare nuovi luoghi e sperimentare la bellezza della natura in modo più diretto e coinvolgente.
     
  • Mindfulness nella natura: consiste nel praticare la consapevolezza all’aria aperta, concentrando l’attenzione sui suoni, gli odori e le sensazioni della natura, può favorire la calma interiore e la pace mentale.
     
  • Ritiri di ecospiritualità: si tratta di esperienze intensive, in cui si combinano meditazione, escursioni, pratiche di gruppo e momenti di silenzio. Sono spazi rigenerativi in cui le persone possono riscoprire la propria autenticità e il proprio legame con la Terra.

     

Risorse e testi consigliati

Per chi desidera approfondire il mondo dell’ecopsicologia e della spiritualità ecologica, ecco una selezione di testi fondamentali a cui ispirarsi:

  • Theodore Roszak – Ecopsicologia
    Una raccolta di saggi del 1995, manifesto originale di questa disciplina, che ne delinea le basi teoriche e le implicazioni culturali. Un testo essenziale.
  • Fritjof Capra – Il punto di svolta
    Capra mostra come la scienza moderna stia convergendo verso una visione interconnessa della realtà, in cui mente, corpo, società e ambiente sono profondamente legati.
  • Edgar Morin – I sette saperi necessari all’educazione del futuro
    Questo testo è la sintesi di tutta un'opera e di tutta una vita: già stato diffuso in molti Paesi del mondo, ha aiutato uomini e donne ad affrontare meglio il loro destino e a meglio comprendere il nostro pianeta.
  • Marcella Danon – Ecopsicologia. Crescita personale e coscienza ambientale
    Un testo molto importante sull’ecopsicologia che spiega come sviluppare una nuova consapevolezza ecologica. Scritto da una psicologa, scrittrice e formatrice italiana, che ha fondato e dirige “Ecopsiché – Scuola di Ecopsicologia”.