Che cos'è il glifosato

Si tratta dell'erbicida più usato al mondo: commercializzato dalla Monsanto negli anni Settanta, considerato "probabilmente cancerogeno" dalle istituzioni. Tra divieti e rinnovi, il glifosato è impiegato in 140 nazioni nel mondo.

glifosato

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Il glifosato è l'erbicida più diffuso al mondo, per via della sua efficacia e della minore tossicità rispetto agli analoghi prodotti che erano disponibili quando è stato messo in commercio.

Il caso del glifosato rappresenta, al momento attuale, un buon esempio di sospetta cancerogenicità non sufficientemente dimostrata, nei confronti della quale le istituzioni hanno deciso di mettere in atto il principio di precauzione: non vietarne del tutto l'uso ma istituire limiti e controlli nell'attesa di ulteriori studi. 

Vediamo di che si tratta.
 

Cos’è il glifosato?

Il glifosato è un diserbante sistemico (ovvero che può essere assorbito dalla pianta e diffuso in modo uniforme a tutti i suoi organi).

L’assorbimento avviene a livello fogliare, ma nell’arco di sei ore l’erbicida risulta diffuso in tutta la pianta.

Il disseccamento si registra in poco meno di due settimane ed è dovuto all’azione del glifosato, in grado di sottrarre alcuni micronutrienti (ferro, magnesio) cruciali per la vita e lo sviluppo delle piante.

L'uso del glifosato in agricoltura è stato introdotto per la prima volta negli anni settanta dalla multinazionale Monsanto con il nome commerciale di Roundup e oggi è diffuso in oltre 130 Paesi nel mondo.

Nel 2001 è scaduto il brevetto in possesso della Monsanto: oggi sarebbero 750 i prodotti in commercio a base di questo erbicida, le cui tracce possono essere ritrovate nel terreno, negli alimenti, nell’aria e nell’acqua.

L’uso del glifosato ha avuto una grande diffusione perché alcune coltivazioni geneticamente modificate (Ogm) sono in grado di resistergli: distribuendo il glifosato sui campi si elimina ogni erbaccia o pianta tranne quella resistente che si desidera coltivare.

Per la sua bassa tossicità rispetto agli erbicidi usati all'epoca è stato da subito molto usato anche in ambienti urbani per mantenere strade e ferrovie libere da erbacce infestanti. È attualmente l'erbicida più usato al mondo anche per la caratteristica di rimanere negli strati superficiali del terreno e di essere degradato e distrutto con relativa facilità dai batteri del suolo.
 

Quali sono i rischi per la salute?

Nel 2015, l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (Iarc), organo intergovernativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa dell’ambito oncologico, ha catalogato il glifosato come un "probabile cancerogeno per l’uomo" e come tale lo ha inserito nel gruppo 2A.

Nella stessa categoria, tanto per capire, sono presenti quasi un centinaio di agenti, tra cui, a titolo di esempio, il DDT, gli steroidi anabolizzanti, le emissioni da frittura ad alta temperatura, le carni rosse, le bevande bevute molto calde e le emissioni prodotte dal fuoco dei camini domestici alimentati con biomasse, soprattutto legna.

In pratica si tratta di sostanze per cui ci sono prove limitate di cancerogenicità negli esseri umani, ma dimostrazioni più significative nei test con gli animali.

In particolare, gli studi epidemiologici sulla possibile attività del glifosato negli esseri umani hanno segnalato un possibile aumento del rischio di sviluppare linfomi non-Hodgkin tra gli agricoltori esposti a questa sostanza. 

ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche), EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), FAO e la stessa OMS hanno espresso giudizi più rassicuranti, ma hanno previsto comunque misure di cautela, come il divieto di utilizzarlo in aeree densamente popolate o la necessità di riesaminare i livelli massimi di residui di questa sostanza che per legge possono essere presenti dentro e sopra gli alimenti.
 

Come viene regolamentato il suo utilizzo?

L’uso del glifosato è attualmente ammesso nell’Unione europea fino al 15 dicembre 2022. A fine 2017 infatti, a seguito di valutazioni di EFSA e ECHA, la Commissione europea ha concesso l’approvazione per i successivi 5 anni, con alcune limitazioni.

Il glifosato può essere usato solo come erbicida e “i prodotti fitosanitari contenenti glifosato non devono contenere il coformulante ammina di sego polietossilata”.

Per quanto riguarda le decisioni assunte dai singoli Stati, la Francia si è prefissata di ridurne l’uso per poi eliminarlo completamente nel giro di pochi anni, mentre l’Olanda ne vieta la vendita ai privati per uso casalingo.

In Italia, come riporta ancora Iarc, un decreto del Ministero della salute ha stabilito nel 2016 che il diserbante non si potrà più usare nelle aree "frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bimbi, cortili e aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie".

Un altro decreto del Ministero della salute ha poi stabilito che i prodotti che contengono ammina di sego polietossilata accoppiata al glifosato – una combinazione che secondo il rapporto dell'EFSA potrebbe essere responsabile degli effetti tossici sugli esseri umani – fossero ritirati dal commercio nel novembre del 2016, e che il loro impiego da parte dell'utilizzatore finale fosse vietato dalla fine di febbraio del 2017.