GPL: cos'è e quale impatto ambientale ha

Tutto sul GPL: cos’è, come si ricava e quali sono le sue principali applicazioni. Con un piccolo focus sul suo impatto ambientale.

gpl

Credit foto
©eugenesergeev / 123rf.com

Il caro carburanti che caratterizza la prima metà del 2022 non è arrivato per caso, anzi. È l’esito di una sorta di “tempesta perfetta” a cui contribuiscono la ripresa dell’economia post-Covid, lo squilibrio domande-offerta e la guerra tra Russia e Ucraina. 

 

C’è però una differenza rispetto al passato: stavolta l’impennata dei prezzi colpisce in pieno anche chi ha un’auto a metano, tradizionalmente scelta proprio perché più economica. Salgono anche i prezzi del GPL, seppure in misura minore. Ma cos’è di preciso il GPL, qual è la differenza con il metano e cosa sappiamo del suo impatto ambientale?

 

 

GPL, significato

GPL è un acronimo che sta per Gas di Petrolio Liquefatto: si tratta di una miscela di gas composta prevalentemente da propano (CH₃CH₂CH₃) e butano (C₄H₁₀). 

 

Questa miscela di gas è estremamente infiammabile ma atossica, incolore e inodore. Per ragioni di sicurezza viene appositamente addizionata con altre sostanze che gli conferiscono un colore giallastro e un odore acre; così diventa molto più semplice identificare subito un’eventuale perdita.

 

Come si intuisce dall’aggettivo “liquefatto” all’interno del suo nome, il GPL viene immagazzinato in forma liquida perché così il suo volume è 270 volte più basso rispetto a quello che occupa allo stato gassoso. Il risparmio di spazio facilita di gran lunga lo stoccaggio e il trasporto, traducendosi anche in un notevole risparmio economico.

 

GPL, come si ottiene 

Oggi il GPL si produce seguendo due strade:

  • Il GPL è un sottoprodotto naturale dei processi di lavorazione del greggio e del gas naturale, di cui rappresenta rispettivamente il 3 e il 5%. Fino agli anni Sessanta veniva bruciato e quindi sprecato, ma da allora sono stati messi a punto diversi metodi per immagazzinarlo. Al giorno d’oggi, durante l’estrazione si separano i gas e liquidi che compongono il GPL, approfittando del fatto che siano più pesanti rispetto agli altri.
  • In alternativa, il GPL si può ricavare durante la raffinazione del petrolio greggio; in teoria fino al 40% di un barile di petrolio potrebbe essere convertito in GPL, ma nei fatti si usa a tale scopo circa il 3%.

 

GPL, per cosa si usa

Il GPL risulta molto conveniente per il suo considerevole potere calorifico, superiore rispetto a carbone, legna e gasolio (ma non alla benzina). Pertanto trova svariate applicazioni:

  • cucina, mediante le classiche bombole;
  • riscaldamento e acqua calda domestica, con le apposite caldaie;
  • combustibile per auto;
  • industria (raffrescamento, riscaldamento e produzione di energia);
  • agricoltura (riscaldamento delle serre ed essiccazione delle coltivazioni).

 

GPL e metano, differenza

Quando ci si informa presso una concessionaria, le auto a GPL e quelle a metano vengono presentate come alternative pressoché equivalenti. In realtà le differenze sono tangibili:

  • Chiunque sia fresco di studi di chimica sa che il metano (anche detto gas naturale) è un idrocarburo semplice, formato da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno (la sua formula chimica dunque è CH₄); il GPL, come ricordato, è una miscela di gas composta soprattutto da propano e butano. 
  • Il metano si estrae direttamente dal sottosuolo, trivellando i giacimenti ad alta pressione in modo tale da permettergli di uscire; il GPL invece è un sottoprodotto dell’estrazione del metano stesso.
  • Il metano si trasporta allo stato gassoso attraverso i metanodotti; il GPL invece viene estratto allo stato gassoso, ma trasportato allo stato liquido.

 

Passando invece alle analogie:

  • Il potere calorifico di questi due combustibili è molto simile.
  • GPL e metano possono essere entrambi impiegati come combustibili per le automobili, il riscaldamento domestico, la produzione di acqua sanitaria e le cucine. 

 

GPL, prezzo 

Come mai durante la crisi in Ucraina il prezzo del GPL è salito in modo più lento rispetto a quello del metano? Perché queste due fonti hanno un peso diverso nel mix energetico italiano e i loro costi vengono determinati in modo diverso.

 

Per questioni geopolitiche, la Russia ha tagliato le esportazioni di gas naturale (metano). Esportazioni da cui l’Italia è fortemente dipendente, poiché il metano rappresenta il 43% del mix energetico e viene importato per oltre il 40% proprio dalla Russia. Di conseguenza, nel corso del 2021 il prezzo del metano è passato da 19 a oltre 90 centesimi a metro cubo, il che corrisponde a un rincaro del 423%. 

 

Il prezzo del GPL invece è legato al prezzo del barile. Anch’esso è aumentato negli ultimi mesi, come dimostra il fatto che benzina e diesel abbiano superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro, sfiorando il record storico che risale agli anni Settanta. Chi ha un'auto con impianto GPL, dunque, nel mese di gennaio del 2020 doveva pagare circa 0,63 euro al litro; esattamente due anni dopo la media era di 0,81 euro al litro, con un aumento del 30%.

 

GPL, impatto ambientale delle auto

Al di là del prezzo e dell’efficienza, anche l’impatto ambientale ormai è un criterio fondamentale per chi deve scegliere se acquistare una caldaia o un’auto a GPL. La prima considerazione da fare è che il GPL è pur sempre un sottoprodotto dell’industria degli idrocarburi. E gli studi scientifici affermano che, per contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale, la stragrande maggioranza delle riserve di combustibili fossili dovrà rimanere dov’è. Cioè sottoterra.

 

Detto questo, è vero che le auto con impianto GPL emettono circa il 10% di CO2 in meno rispetto a quelle a benzina (anche se ci sono enormi differenze a seconda dei modelli). La differenza più marcata però si riscontra con gli ossidi di azoto (NO2 e NOx): anche confrontandole con i modelli diesel euro 6, si limitano a 40 mg/kg contro 200.

 

Per il particolato atmosferico invece la questione è più sottile, perché i modelli a benzina e diesel di ultimissima generazione ne emettono in quantità infinitesimali; ormai l’usura di freni e gomme in questo senso incide più dei tubi di scappamento. 

 

GPL, impatto ambientale delle caldaie

Che dire invece dell’impatto ambientale delle caldaie? Un recente studio del Politecnico di Milano, commissionato da Assogasliquidi-Federchimica, mette a confronto le caldaie a Gpl con quelle a pellet, gasolio e pompe di calore elettriche. Quelle a pellet sono in assoluto le peggiori in quanto a impatto ambientale (incluso il consumo di suolo necessario per produrre il pellet stesso), tossicità per l’uomo ed emissioni di particolato (+1094%). Anche gli apparecchi alimentati a gasolio emettono il 627% di particolato fine (PM2,5) in più rispetto a quelli a GPL.