Ecosia, il motore di ricerca che pianta alberi

C'è un motore di ricerca che ci permette di contribuire alla piantumazione di alberi in tutto il mondo: si chiama Ecosia e conta ormai 20 milioni di utenti.

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Cos'è Ecosia, il motore di ricerca ecologico

Ciascuno di noi può contribuire alla piantumazione di alberi, e farlo durante il lavoro, lo studio e il relax, senza bisogno di muoversi di casa e senza spendere nulla. È sufficiente fare le proprie ricerche in Rete attraverso Ecosia.

 

Ecosia è il primo motore di ricerca che spende il suo ricavato per piantare alberi nelle zone del mondo che ne hanno più bisogno, contribuendo così concretamente alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla tutela dell’ecosistema e della biodiversità. Ecosia ha ormai oltre 20 milioni di utenti attivi e ha sostenuto anche progetti paralleli come Treecard, la carta di debito sostenibile.

 

Come funziona Ecosia

Chi apprezza l’idea e ci tiene alle sorti del pianeta, a questo punto, si sta di sicuro facendo alcune domande: che caratteristiche ha il motore di ricerca Ecosia? Come impostare Ecosia come motore di ricerca? 

 

In realtà il meccanismo è molto semplice, non richiede di avere particolari competenze tecniche né di scaricare software che appesantiscono il computer. Basta andare a questo link e installare un’estensione per Google Chrome: così facendo, le ricerche in internet vengono automaticamente effettuate con Ecosia. I risultati sono sullo stesso livello di quelli dei tradizionali motori di ricerca, perché la piattaforma si appoggia alle tecnologie di Bing, che fa capo a Microsoft.

 

Da dove arrivano dunque i soldi da investire nella piantumazione? Semplice: come qualsiasi altro motore di ricerca, anche Ecosia ospita delle inserzioni pubblicitarie e guadagna denaro con ogni clic da parte degli utenti. La differenza sta nel fatto che i ricavi vengono reinvestiti per piantare alberi.

 

Ecosia, il browser che pianta alberi

Dove pianta gli alberi Ecosia? In tutto il mondo: finora è a quota 163 milioni, disseminati in oltre 13mila zone di riforestazione. In Indonesia, per esempio, a partire dal 2016 ha ripristinato 1.975 ettari di terreno, piantumando 1,4 milioni di alberi che si pongono come alternativa alle sterminate monocolture di palme da olio. 

 

Nel nord del Burkina Faso gli alberi piantati a partire dal 2014 sono più di 15 milioni. Questa attività contribuisce al miglioramento della fertilità del terreno, da tempo a rischio di desertificazione, e crea un reddito per la popolazione locale. L’approccio scelto è quello dell’agroforestazione, cioè della coesistenza tra colture alimentari, alberi e arbusti: in questo modo l’impatto è positivo anche in termini di sicurezza alimentare.

 

Christian Kroll, il Ceo di Ecosia

A fondare Ecosia nel 2009 è stato Christian Kroll, che tuttora ne è proprietario e Chief executive officer (Ceo). Tedesco, classe 1983, Kroll ha deciso di dare alla società lo statuto di no profit: ciò significa che non può distribuire dividendi e non può essere acquisita.

 

Ecosia si inserisce pienamente nel solco delle nature-based solutions, le soluzioni basate sulla natura, perché vuole combattere la crisi climatica nel modo più semplice possibile: piantando alberi, appunto. Fedele a questa filosofia, durante una recente intervista Kroll ha apertamente criticato chi ripone tutte le proprie speranze in tecnologie avveniristiche, costose e quasi tutte ancora da inventare, come quelle per la cattura e lo stoccaggio della CO2.