Viburno, caratteristiche e coltivazione

Il viburno è presente in natura come pianta spontanea e in numerose varietà coltivate a scopo ornamentale nei giardini.
Richiede poche cure ed è ideale per realizzare folte siepi dal grande valore estetico sia nelle specie a foglie sempreverdi che in quelle a foglia caduca.

viburno

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Viburno, caratteristiche della pianta
Come coltivare il viburno in giardino
Come coltivare il viburno in vaso
Parassiti e malattie
 

Viburno, caratteristiche della pianta

Il genere viburnum include circa duecento specie di arbusti appartenenti alla famiglia delle Caprifoliaceae, originari di Stati Uniti, Europa e Asia.

Oltre al viburno selvatico, che cresce spontaneamente nei boschi dell’area mediterranea, questa pianta è presente in numerose varietà coltivate a scopo ornamentale nei giardini.

Il viburno infatti richiede poche cure ed è ideale per realizzare folte siepi dal grande valore estetico sia nelle specie a foglie sempreverdi che in quelle a foglia caduca.
In queste ultime, tra cui il Viburnum bodnantense, prima della caduta delle foglie, si assiste al fenomeno del foliage, quando in autunno le chiome virano dal verde al rosso intenso. 

Generalmente il viburno raggiunge altezze di tre quattro metri producendo usti molto ramificati ed eretti, ma le dimensioni e il portamento possono variare in base al cultivar. 

Le foglie sono brevemente picciolate, opposte, coriacee, con apice appuntito e possono essere ovali o lanceolate e con la lamina liscia o rugosa. 

Alcune varietà fioriscono in primavera, altre in autunno, producendo abbondanti fiori bianchi o rosati, profumati e raccolti in infiorescenze cimose terminali.
Dopo la fioritura si sviluppa il frutto, una drupa molto decorativa di colore nero bluastro che rimane a lungo sulla pianta e che risulta apprezzata dagli uccelli.
 

Tra le principali specie coltivate ricordiamo la varietà lucidum con foglie particolarmente lucide, la farreri che produce fiori intensamente profumati, il Viburnum opulus noto anche come “palla di neve” per via delle fioriture sferiche e il Viburno lantana caratteristico per la particolarità della colorazione variegata della corteccia e conosciuto perché i rami giovani e flessibili sono usati per intrecciare cesti.

Il Viburnum prunifolium è utilizzato anche a scopo terapeutico per le proprietà della resina estratta dalla corteccia del tronco e della radice che ha azione sedativa, antisparmodica ed emostatica, specialmente a livello dell’utero.
 

Come coltivare il viburno in giardino

La coltivazione del viburno in giardino avviene per realizzare siepi alte e dal fogliame fitto,  resistenti al vento che possono sostituire recinzioni artificiali garantendo la privacy. 
Le siepi possono essere composte da soli esemplari di viburno o anche miste, ad esempio associando il cotonastro.

Coltivare queste piante è assai semplice poiché si tratta di specie rustiche e in grado di adattarsi a condizioni, temperature e terreni differenti.
I giovani esemplari possono essere piantati all’inizio della primavera, scegliendo un’esposizione ideale è in pieno sole e un terreno fresco, fertile e ben drenato. Una volta messe a dimora, le piante non presentano esigenze nutritive particolari: è sufficiente irrigare durante le giornate estive più calde o in caso di lunghi periodi di siccità, prestando molta attenzione ai ristagni d’acqua.

Gli interventi di potatura non sono necessari, se non per sfoltire piante troppo fitte o per eliminare rami vecchi o danneggiati. Le eventuali potature devono essere effettuate dopo la fioritura. 

La moltiplicazione può avvenire con successo da talea, prelevando porzioni rami semilegnosi all’inizio dell’estate. Per far radicare le talee, queste vanno collocate in un contenitore con torba e sabbia in parti uguali. 
 

Come coltivare il viburno in vaso

Il viburno può essere coltivato con facilità anche in vaso, scegliendo contenitori medio grandi da collocare all’esterno.

La coltivazione in vaso, rispetto a quella in piena terra, richiede interventi di potatura per contenere le dimensioni delle piante quando queste superano il metro di altezza, oltre a innaffiature regolari nel periodo primaverile ed estivo se gli esemplari non sono raggiunti dall’acqua piovana. 

Le piante in vaso hanno bisogno anche di essere concimate durante l’estate.
Ogni tre anni è opportuno rinvasare il viburno in un contenitore di dimensioni leggermente più grandi o, in alternativa, piantare in piena terra. 

 

Parassiti e malattie

Difficilmente il viburno è attaccato da parassiti e malattie ma errori nella coltivazione possono rendere le piante più vulnerabili, soprattutto quando vengono coltivate in vaso. 

Questa specie infatti teme i ristagni idrici che minacciano l’apparato radicale e favoriscono la presenza di funghi.
Inoltre, le piante possono essere aggredite da afidi, ragnetto rosso o altri parassiti come la cocciniglia.

È dunque importante evitare irrigazioni eccessive e ristagni di acqua, ad esempio nei sottovasi, e garantire una buona circolazione dell’aria all’interno delle chiome anche attraverso potature.
Se la pianta dovesse presentare sintomi di malattia, come macchie brune o bianche sulle foglie occorre intervenire con trattamenti funghicidi, anche naturali.

In presenza di afidi o cocciniglie, invece, è bene eliminare i parassiti e trattare la pianta con insetticidi naturali.