Crisantemo, caratteristiche e coltivazione

Il crisantemo è una splendida pianta presente in diverse varietà allo stato spontaneo, ampiamente coltivata per la bellezza dei suoi fiori.

crisantemo-caratteristiche-coltivazione

Credit foto
©Partsey Galyna -123RF

Crisantemo, descrizione della pianta

Il crisantemo è una pianta suffruticosa perenne che appartiene alla famiglia delle Compositae, originario dell'Asia e dell'Europa e oggi ampiamente coltivato come pianta ornamentale e per la produzione di fiori recisi. 

Il genere Chrysanthemum conta circa 40 varietà selvatiche cui si aggiungono oltre un centinaio di ibridi con fioriture molto diverse tra loro. 

Allo stato spontaneo, le piante di crisantemo si presentano come piccoli cespugli che possono raggiungere l’altezza di un metro, con foglie lanceolate e leggermente odorose e grandi fiori simili a margherite di colori diversi, che generalmente sbocciano durante la stagione autunnale. 

Attraverso l’incrocio di diverse specie si sono poi ottenuti crisantemi con fioriture differenti da quelle sferiche a quelle con petali molto lunghi e “spettinati”.

Gli ibridi presentano in genere fiori più grandi  e una maggiore varietà di colori dal bianco al rosso, passando da varie sfumature di rosa, viola e lilla

In Italia, in particolare, il crisantemo è poco apprezzato perché associato alla festa di commemorazione dei defunti, ma si tratta di fiori splendidi da coltivare in vaso e in giardino.
 

Come coltivare il crisantemo

Il crisantemo può essere coltivato in modo semplice sia in vaso sia in piena terra e la scelta va valutata in base al clima del proprio territorio. 

La temperatura ideale per il crisantemo è infatti generalmente compresa tra i 16 e i 18°C e, sebbene alcune varietà siano più rustiche e riescano a sopportare temperature più basse, il crisantemo teme il gelo e già intorno ai 7°C mostra segni di sofferenza attraverso l’ingiallimento e la caduta delle foglie.

Nelle regioni a clima mite il crisantemo può dunque essere coltivato all'aperto in giardino, mentre nelle regioni più fredde è consigliabile collocare il crisantemo in vaso, così da poterlo riparare più agevolmente durante i mesi invernali.  

Se coltivato in vaso, il crisantemo può raggiungere i 40 centimetri di altezza, mentre in piena terra può arrivare anche al metro di altezza. 
Per iniziare la coltivazione del crisantemo è possibile partire dai semi, da piante già formate o da talee di piante esistenti. 

I semi e le piante già formate vanno interrati in primavera, quando la temperatura si aggira attorno ai 15°C; la germinazione dei semi avviene di norma dopo due o tre settimane al massimo. 

Le talee si effettuano  prelevando steli di circa 7 centimetri da piante adulte, sempre in primavera. Una volta tagliato uno stelo,  si rimuovono le foglie basali e si cosparge il taglio con un prodotto a base di fito ormoni per stimolare l’emissione di radici. Lo stelo va poi sistemato in un terriccio di sabbia e torba, ben umido.  La radicazione si noterà grazie alla produzione di nuove foglie dallo stelo.

Il crisantemo va comunque sempre collocato in una zona luminosa, a mezza ombra, ben arieggiata ma non soggetta a forti venti e correnti d’aria. 

Il terreno ideale per la crescita dei crisantemi è neutro, soffice, ben drenato e aerato, ricco di sabbia e compost. 

Il substrato deve essere sempre umido ma non devono essere presenti ristagni d’acqua, poiché questi potrebbero portare a marciume radicale o alla proliferazione di funghi nella zona del colletto o alle radici. 

Se la pianta è coltivata in vaso, il crisantemo può essere irrigato immergendo in acqua il contenitore per qualche minuto, facendo poi scolare molto bene l’acqua.  Durante i mesi caldi è inoltre possibile vaporizzare la pianta con acqua piovana, soprattutto se coltivata in appartamento. 

All’esterno e in piena terra le innaffiature devono essere abbondanti durante i mesi estivi e vanno effettuate al mattino presto, senza bagnare eccessivamente le foglie e la base della pianta.  

Poiché la fioritura del crisantemo avviene in autunno, al termine dell’estate è consigliabile aggiungere all’acqua di irrigazione un concime ricco di azoto e potassio da somministrare un paio di volte a settimana per stimolare la produzione di fiori. La concimazione va interrotta quando si formano i primi boccioli

Quando i fiori appassiscono vanno rimossi per garantire una fioritura più lunga e abbondante.
 

Crisantemo, soluzioni ai problemi più comuni

Sebbene la coltivazione del crisantemo sia abbastanza semplice, può capitare che le piante presentino problemi o vengano colpite da parassiti e malattie. 

Se ad esempio i boccioli si seccano o cadono prima di aprirsi, può trattarsi di un problema di mancanza di luce o di acqua. 

La mancanza di luce è in genere associata alla presenza di rami eccessivamente lunghi, verde chiaro o addirittura bianchi, mentre la carenza di acqua è accompagnata dalla secchezza delle foglie.

La soluzione per ottenere fiori è quella di tagliare i boccioli secchi, esporre il crisantemo in una zona più soleggiata e irrigare la pianta. 

Problemi alle foglie, ad esempio foglie poco sviluppate o macchiate possono dipendere sia da un eccesso o da una carenza di acqua sia da mancanza di nutrienti o malattie della pianta.

Il crisantemo è soggetto ad esempio agli attacchi di tripidi, insetti che danneggiano le foglie lesionandole. Altri parassiti e malattie del crisantemo sono la cocciniglia, gli acari, lo oidio, la muffa grigia e la ruggine.

Se la pianta è coltivata in condizioni ottimali è difficile che si ammali, ma se ciò dovesse succedere, è possibile risolvere il problema intervenendo tempestivamente con insetticidi o repellenti specifici, anche naturali.
 

Leggi anche 

Gerbera: caratteristiche e coltivazione