Erica, caratteristiche e coltivazione

L’erica è una pianta perenne molto utilizzata per decorare balconi, terrazzi, giardini e aiuole. Questa pianta fiorisce nei mesi freddi, donando colore e vivacità agli spazi esterni anche quando quasi tutte le altre fioriture sono ormai terminate. Vediamo come coltivare in modo semplice l’erica in giardino o in vaso.

erica

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©Maksim Shebeko / 123rf.com

 

Erica, caratteristiche della pianta

Il genere erica include circa 500 varietà di piante perenni, sempreverdi e cespugliose che appartengono alla famiglia delle Ericaceae.

 

La specie, originaria dell’Africa, oggi è diffusa allo stato spontaneo anche alle nostre latitudini e viene coltivata a scopo ornamentale. Risulta infatti molto apprezzata perché fiorisce nel periodo invernale, colorando giardini, aiuole, balconi e terrazzi quando quasi tutte le altre piante sono ormai sfiorite.

 

La pianta di erica è caratterizzata dalla presenza di diversi fusti che possono raggiungere lunghezze dai 50 centimetri a qualche metro, ricoperti da piccole foglie aghiformi di un verde brillante, che in alcune varietà vira verso una colorazione bruna a partire dall'autunno. Al termine dell’estate i fusti dell’erica si riempiono di numerosi piccoli fiori bianchi, rosa o fucsia.

 

Come coltivare l’erica in giardino 

L’erica è abbastanza semplice da coltivare in giardino, dove è spesso usata a scopo ornamentale nelle aiuole e per le bordature.

 

Per iniziare è preferibile acquistare uno o più esemplari in vivaio da sistemare in piena terra. Il terreno ideale per la crescita rigogliosa dell’erica è acido, fertile, sabbioso e ben drenato, mai eccessivamente umido o secco e mai calcareo.

 

Poiché l’erica teme sia il caldo torrido sia il gelo, la scelta della sua collocazione dipende dall’area geografica. Nelle zone in cui la temperatura invernale scende sotto lo zero è meglio posizionarla in pieno sole, proteggendola in estate per evitare i raggi diretti nelle ore più calde della giornata. Nelle regioni dove l’inverno è mite ma le estati sono torride, invece, è preferibile scegliere una posizione all’ombra.

 

Le irrigazioni dovranno essere moderate ma regolari e le piante vanno bagnate quando il terreno inizia ad asciugarsi, evitando ristagni di acqua che possono determinare marciume radicale. Al termine della fioritura l’erica deve essere potata, riducendo gli steli di circa la metà, così da garantire nuovi getti alla ripresa vegetativa.

 

Come coltivare l’erica in vaso

L’erica può essere coltivata anche in vaso, collocandola però all’esterno, sul balcone o sul terrazzo. Occorre scegliere un recipiente di dimensioni medio-grandi, meglio se in terracotta. 

 

Il terriccio ideale per la coltivazione dell’erica è quello per le piante acidofile. Sul fondo del vaso è preferibile sistemare qualche manciata di argilla espansa o dei frammenti di coccio coperti da sabbia, così da drenare l’eventuale acqua in eccesso. L’uso del sottovaso è sconsigliato, poiché l’erica teme i ristagni di acqua.

 

La coltivazione dell’erica in vaso segue le stesse regole di quella in piena terra. La pianta potrà dunque essere collocata in una posizione ombreggiata durante i mesi estivi e spostata in un luogo riparato dal gelo durante l’inverno.

 

Le irrigazioni andranno effettuate regolarmente quando il terreno è quasi completamente asciutto, senza eccedere nelle quantità di acqua. A partire dalla ripresa vegetativa e per tutta l’estate, all’acqua andrà aggiunto un fertilizzante per garantire il giusto apporto di nutrienti indispensabili a garantirne la crescita e lo sviluppo.

 

Anche per la coltivazione in vaso, dopo la fioritura è necessario potare la pianta di erica, riducendo i fusti di circa la metà. Occorre inoltre rinvasare la pianta ogni anno in primavera, sostituendo il vaso con un contenitore più profondo. 

 

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