Caprifoglio, caratteristiche e coltivazione

Il caprifoglio è un rampicante molto facile da coltivare e dal grande valore ornamentale, con fiori intensamente profumati e bacche colorate molto decorative.

caprifoglio

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Caratteristiche
Coltivazione in giardino e in vaso
Parassiti e malattie

 

Caratteristiche

Il caprifoglio, chiamato anche madreselva, è una pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae, la stessa del viburno. La pianta è originaria dell’Asia sud-orientale e dell’America e oggi è coltivata in diverse regioni a clima temperato per il suo grande valore ornamentale.

Si contano diverse specie di caprifoglio, tutte caratterizzate da una crescita rapida e rigogliosa grazie allo sviluppo di lunghi rami capaci di aggrapparsi a qualunque supporto. Le foglie sono ovali e verdi brillanti e in alcune varietà persistono sulla pianta anche durante la stagione invernale. Dalla primavera alla fine dell’estate, la pianta produce fiori tubulari molto profumati il cui colore varia in base al cultivar.  

Generalmente i fiori del caprifoglio sono infatti bianchi, ma in alcuni casi assumono colorazioni rosse come nella Lonicera fragrantissima e nella Lonicera x brownii, gialle nella Lonicera alpigena e nella Lonicera etrusca o arancio-salmone come nella Lonicera hildebrandiana.

Il frutto che si sviluppa dopo la fioritura è una bacca non commestibile ma molto ornamentale, quasi sempre di colore rosse e solo in alcuni casi di colorazione diversa: la Lonicera japonica, una delle varietà sempreverdi più diffuse, produce ad esempio bacche nere.

Il caprifoglio, simbolo di fedeltà, è coltivato per coprire pergolati, muri o ringhiere o per separare diverse aree del giardino, fornendo comunque un supporto alla pianta.

 

Coltivazione in giardino e in vaso

Per iniziare a coltivare il caprifoglio è consigliabile acquistare un esemplare in vivaio ma è possibile anche partire da seme, talea o da piante moltiplicate per propaggine.

Le talee si prelevano in autunno, tagliando alcuni rametti legnosi con delle cesoie affilate e disinfettate. I rami vanno poi collocati in un contenitore con torba e sabbia e trasferiti in vaso dopo la radicazione. Se si vuole spostare la pianta in piena terra, per la messa a dimora occorre attendere la primavera successiva.

La semina va invece effettuata in semenzaio protetto e caldo, mantenendo il terreno umido fino alla germinazione. Anche per la riproduzione da seme, le piantine possono essere trasferite prima in vaso e poi eventualmente in piena terra la primavera successiva.

Per quanto riguarda la propaggine, questa si realizza interrando un ramo della pianta, da fissare con un picchetto. L’anno successivo è possibile prelevare la nuova pianta e coltivarla.

In tutti i casi, se decide di coltivare la pianta in vaso è bene scegliere un contenitore di dimensioni medio grandi da sistemare in balcone, terrazzo o giardino.


Il caprifoglio ama le zone soleggiate e riparate dal vento e i terreni leggeri, leggermente acidi, ricchi di sostanza organica, umidi ma ben drenati. È necessario fornire un supporto alla pianta come un muro, un pergolato o una ringhiera, altrimenti i rami si svilupperanno lungo la superficie del suolo. Una volta collocato in giardino o in balcone il caprifoglio non ha bisogno di molte cure e attenzioni.

Per quanto riguarda le irrigazioni, durante la stagione autunnale e invernale si accontenta dell’acqua piovana e necessita di essere innaffiata regolarmente solo nei mesi caldi.

Dalla ripresa vegetativa all’autunno, è bene aggiungere all’acqua delle annaffiature del concime liquido per piante da fiore ogni quaranta giorni, così da fornire alla pianta tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere.

Le potature si effettuano all’inizio della primavera se si vuole contenere lo sviluppo della pianta o per direzionarne la crescita e conferire armonia alla forma.

Poiché si tratta di una pianta che resiste bene alle temperature rigide invernali, non è necessario riparare le piante in vaso, ma è comunque consigliato proteggere le radici attraverso uno strato di pacciamatura con foglie secche o paglia. La pacciamatura può anche essere sfruttata in estate per limitare l’eccessiva evaporazione di acqua dal suolo nelle giornata molto calde.

 

Parassiti e malattie

Le piante di caprifoglio sono abbastanza resistenti, si ammalano raramente e non vengono attaccate facilmente da parassiti. Se però le piante non sono coltivate nelle condizioni ideali, possono divenire più vulnerabili ed essere attaccate da afidi e cocciniglia o essere soggette a malattie fungine come lo oidio.

Per prevenire malattie e parassiti è bene non eccedere con le irrigazioni, evitare i ristagni d’acqua e fare in modo che le piante possano avere a disposizione luce adeguata, ricambio d’aria e nutrienti.

Se le piante si ammalano o vengono colpite da parassiti è possibile intervenire attraverso insetticidi naturali come il piretro, i macerati di ortica, equiseto o aglio. Il successo dei trattamenti dipende dal grado di compromissione della pianta, dunque è bene controllare periodicamente gli esemplari per poter agire in modo tempestivo.