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Gli antiparassitari naturali

Le piante in giardino, balcone o nell'orto sono spesso attaccate da parassiti animali e vegetali che, oltre a danneggiarle, possono causarne la morte. Quali sono i principali parassiti, come riconoscerli e come difendere le piante grazie agli antiparassitari naturali.

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©Kostic Dusan -123rf

I parassiti delle piante, quali sono e come riconoscerli

Le piante in giardino, nell'orto, sul balcone o terrazzo possono subire l’attacco di numerosi parassiti, animali o vegetali.

L'insorgere di malattie nelle piante è favorito da errori nella coltivazione relativi all'esposizione, alle irrigazioni o alla mancanza di nutrienti, ma può capitare che le piante si ammalino anche nelle condizioni ideali o vengano attaccate da parassiti.

Tra i principali parassiti troviamo gli afidi, chiamati anche pidocchi delle piante. Questi piccoli insetti bianchi, neri o verdastri, a partire dalla primavera e per tutta l’estate, possono colpire germogli e giovani rami dove si riuniscono in colonie e allo scopo di nutrirsi della preziosa la linfa delle piante.

Colpiscono molte piante da orto e ornamentali, tra cui le rose e, la loro azione determina gravi danni alla pianta. Sono visibili a occhio nudo e spesso sono accompagnati da numerose formiche che si nutrono della melata, sostanza vischiosa prodotta dagli afidi.

Oltre agli afidi, molto comune è la cocciniglia, un temibile parassita di piccole dimensioni e di colore bianco che si sistema nella pagina inferiore delle foglie e sul fusto delle piante.
Anche questo parassita è visibile a occhio nudo, nonostante le piccole dimensioni.

La cavolaia è invece una farfalla diurna, pericolosa allo stato larvale, quando si presenta come bruco verde chiaro con numerosi punti neri. Il bruco della cavolaia divora foglie, fusti e radici delle piante, determinandone la morte, così come avviene per la dorifora, un coleottero giallo e nero pericoloso sia allo stato larvale sia da adulto.

La presenza del ragnetto rosso, tanto piccolo da risultare quasi invisibile, è individuabile dalle macchie gialle sulla pagina superiore e dalla presenza di sottilissime ragnatele su quella inferiore. Con il tempo, la sua azione provoca il disseccamento delle foglie e la morte della pianta.
 

Malattie crittogramiche, cosa sono e come riconoscerle

Le malattie crittogramiche sono provocate da funghi invisibili a occhio nudo che attaccano vari tessuti delle piante.

Tra questi, molto diffusa è la ruggine, che provoca pustole polverulente sulla pagina inferiore delle foglie in corrispondenza delle quali si formano macchie gialle sulla pagina opposta. Con il tempo, le macchie si estendono e la foglia si dissecca e cade.

Un’altra malattia crittogramica molto frequente è quella causata dallo oidio o mal bianco che si manifesta con macchie bianche sulle foglie provocandone lentamente il disseccamento.

La muffa grigia è invece un fungo a rapida diffusione che porta alla formazione di macchie brune sulle foglie più tenere, ricoperte da una polvere grigiastra.

Infine, la peronospora è riconoscibile grazie alla presenza di macchie giallo-marroni sulla pagina superiore delle foglie e da una muffa biancastra sulla pagina inferiore.


Per prevenire l'attacco di funghi, è bene garantire un buon drenaggio del terreno, evitare ristagni di acqua nei sottovasi e lasciare sufficiente spazio attorno alle piante perché possa circolare aria.
 

Antiparassitari naturali, come prepararli e usarli

Diversi preparati a base di piante si rivelano utili antiparassitari naturali per combattere l’attacco di insetti e funghi.

  • L’estratto di ortica e l’infuso di tanaceto sono ad esempio utili contro afidi e malattie crittogramiche.
  1.  L’estratto di ortica si prepara facendo macerare 100 grammi di foglie di ortica in un litro di acqua per una notte.
  2. L’infuso di tanaceto, pianta da cui si ottiene il piretro, si ottiene dopo aver lasciato 300 grammi di steli fioriti in cinque litri per circa 30 minuti.


Entrambi i prodotti, una volta filtrati e raffreddati, possono essere spruzzati sulle foglie delle piante attaccate da afidi o funghi, preferibilmente durante le ore serali.

L’infuso di tanaceto deve essere diluito in rapporto 1:20 prima dell’uso, mentre l’estratto di ortica può essere utilizzato puro.

  • Per prevenire e trattare ragnetto rosso, oidio e peronospora è invece efficace l’infuso di equiseto, che si prepara con 100 grammi di equiseto lasciato in infusione in un litro di acqua per mezzora. Dopo averlo filtrato e fatto raffreddare, si nebulizza sulle piante non diluito.

 

  • Contro la cavolaia si utilizza l’infuso di pomodoro, preparato con due manciate di foglie fresche lasciate in infusione per 3 ore in due litri di acqua bollente. Una volta filtrato e raffreddato si spruzza su foglie e terreno.


Per quanto riguarda i parassiti visibili, come bruchi, larve, cocciniglie e afidi, è consigliabile eliminarli manualmente, oltre a trattare la pianta con gli antiparassitari naturali.