Pettirosso, caratteristiche

Piccolo uccello passeriforme diffuso in tutta Europa, il pettirosso è celebre per gli inconfondibili colori del suo piumaggio. Spesso associato a emozioni quali calma e tranquillità, possiede in realtà un'indole territoriale e un carattere estremamente bellicoso.

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Credit foto
©Rudmer Zwerver -123rf


 

Pettirosso, descrizione 

Il pettirosso è un piccolo uccello canoro appartenente all’ordine dei Passeriformes e alla famiglia dei Muscicapidae. Battezzato Erithacus rubecula da Linneo nel 1758, è uno dei volatili maggiormente diffusi in Europa.

Il nome fa riferimento alla colorazione rosso-arancione vivace, propria del petto e della fronte degli esemplari adulti. Il resto delle piume è marrone, eccezion fatta per la zona del ventre, che è bianca. Il pettirosso possiede un'apertura alare di circa 20 cm, per una lunghezza di 14 cm e un peso massimo di 20 grammi. Le femmine sono leggermente più piccole rispetto ai maschi, da cui differiscono anche per i colori del piumaggio: marrone, con il petto tendente al ruggine e la parte sottostante bianca.

 

Pettirosso, comportamento

Nonostante l'aspetto e le piccole dimensioni, il pettirosso ha un carattere territoriale e poco amichevole: per difendere la propria zona - soprattutto quando la condivide con la propria compagna - può diventare molto aggressivo.

 

E'un uccello solitario, che accetta la presenza di un altro esemplare unicamente durante il periodo riproduttivo. Al contempo, è molto spavaldo e non teme la vicinanza con l'uomo.



 

Habitat e diffusione

Il pettirosso è diffuso in tutta Europa, fino al Circolo polare artico e dall’Atlantico ai Monti Urali, mentre alcune sottospecie sono distribuite in Asia Minore, Canarie e Iran. 

Vive prevalentemente nei boschi di conifere, privilegiando aree alberate non troppo dense, fresche e ombrose, caratterizzate da esemplari di piante di altezza medio-alta e porzioni di terreno scoperto.

In generale, tende a evitare gli ambienti scoscesi e asciutti, le paludi con bassa vegetazione e gli spazi troppo aperti. Tuttavia, è dotato di una notevole capacità di adattamento, che lo porta a frequentare anche parchi, giardini e boschetti presenti in aree urbanizzate, verso le quali si sposta soprattutto nei mesi invernali per reperire più facilmente il cibo. 

Il pettirosso delle Isole britanniche, del centro e del sud dell’Europa compie di norma movimenti migratori a breve raggio. Al contrario, le popolazioni scandinave, baltiche e dell’Europa orientale, con l’arrivo dell’inverno, si spostano verso sudovest alla ricerca di climi più miti, dal Nord Africa occidentale alle aree israelo-palestinesi. Qui il pettirosso trascorre i mesi invernali, ripartendo a inizio primavera per tornare nelle sue aree riproduttive originarie.


 

Ciclo vitale e accoppiamento

Il pettirosso è monogamo e tende a formare una coppia stabile. La costruzione del nido, posto ovunque sia presente una fessura sufficientemente larga, vede impegnata la femmina, che crea ripari dalla forma tonda con steli intrecciati, foglie, radici, muschio, peli e ragnatele. 

Depone le uova (da 4 a 6) una, due o - più raramente - un numero maggiore di volte all’anno, la prima a inizio primavera. Quando la femmina depone la seconda covata, il maschio si occupa di nutrire i piccoli già nati. Due settimane dopo la schiusa delle uova, i piccoli sono in grado di prendere il volo.

A causa dell'alta mortalità infantile, il pettirosso ha spesso un'aspettativa di vita di appena un anno. Tuttavia, se riesce a superare i primi 12 mesi, questo passeriforme può raggiungere persino i 12 anni di età, innalzando l'aspettativa di vita media a 4-5 anni.


 

Alimentazione del pettirosso

L'alimentazione del pettirosso è molto varia, tanto che l'uccello può essere considerato quasi onnivoro. Durante la bella stagione, si nutre di piccoli molluschi, lombrichi, lumache, insetti e larve ma, a partire dalla fine dell'estate, integra la sua dieta con bacche e frutti di bosco: more, ribes, mirtilli, fragole e lamponi.


 

Simbologia e curiosità sul pettirosso

Segno di rinascita e di rinnovamento, il pettirosso canta d'inverno, portando con sé i buoni auspici di una vita che perdura nonostante la rigidità del clima e le conseguenti avversità. A dispetto del suo carattere bellicoso, è spesso associato a emozioni quali calma, pace e tranquillità.

A esso sono dedicate molte leggende cristiane, evocate dalla tipica colorazione del suo piumaggio e dalle sue abitudini canore, che ne favoriscono l'associazione con il periodo pasquale.

Secondo una di queste narrazioni, i pettirossi erano inizialmente grigi, finché uno di loro - cercando di liberare Gesù crocefisso dalla corona di spine - si macchiò di sangue, procurando così all'intera specie il suo tratto distintivo.

Cambiando latitudine, la simbologia del pettirosso acquisisce, invece, significati intimamente relazionati con le forze della natura. Per i popoli del Nord, infatti, era uno degli emblemi di Thor, dio del tuono, portatore di nuvole, fulmini e tempeste.