Macellazione clandestina, di cosa si tratta

Il traffico di animali da allevamento rubati e la macellazione clandestina pongono un serio problema di sicurezza alimentare.

Macellazione clandestina

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Per macellazione clandestina si intende l'abbattimento di animali destinati all'alimentazione umana effettuato fuori dagli schemi e dalle regolamentazioni approvati a livello istituzionale. 

 

Da una macellazione illegale derivano questioni di sicurezza alimentare: la crisi pandemica ha riportato l’attenzione su questo problema, spesso sottovalutato. Infatti, le responsabilità del virus sono state ricercate tra i mercati di animali sfruttati a scopo alimentare.

Al di là dell’emergenza da Covid, è noto che ai mercati illegali di bestiame e al traffico di animali da allevamento rubati si aggiunge, appunto, la cosiddetta macellazione clandestina. Vediamo di che si tratta più nello specifico.


 

Il furto d'animali tra le cause

Secondo diverse stime raccolte da LAV (Lega Anti Vivisezione), sarebbero oltre 150mila gli animali da allevamento spariti nel nulla ogni anno. Questo reato è conosciuto come abigeato.

Questi animali possono essere macellati clandestinamente, o per evitare lo smaltimento di esemplari morti negli allevamenti o per evitare di abbattere capi ammalati, che poco renderebbero dal punto di vista economico.

Come spiega Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell'Osservatorio Zoomafia LAV in un documento che fa luce sulla macellazione clandestina, le forme di reato possono essere suddivise in quattro tipi:

  • domestica (o per uso proprio), 
  • organizzata (riconducibile a traffici criminali), 
  • venatoria (riconducibile alla caccia di frodo)
  • etnica, riconducibile a tradizioni alimentari etniche o religiose.
     

 

La macellazione clandestina domestica

Com'è spiegato in questo articolo di Ciro Traiano, la macellazione domestica illegale è quella più diffusa e "si innesta in un tessuto culturale di tradizioni locali e abitudini contadine". 

Il più delle volte gli animali sono già allevati in modo legale, ma vengono macellati in violazione alle norme che regolano la macellazione e la lavorazione della carne.

Non mancano casi di allevamenti domestici clandestini, "senza nessun tipo di controllo e senza nessuna parvenza di tutela per gli animali": tra questi rientra il tipico esempio dei maiali allevati in casa, che spesso non vengono dichiarati.

Sotto il profilo sanitario, si legge ancora da Troiano, "la pericolosità è contenuta, ma con l’aumentare dell’interesse per prodotti locali, non industriali, più 'genuini', le macellazioni domestiche possono evolvore in forme di commercio non controllato di carne e derivati, e conseguentemente anche il pericolo per eventuali problemi sanitari aumenta".
 

 

La macellazione organizzata

La macellazione organizzata è quella riconducibile a traffici criminali. È la più pericolosa, in quanto le sue attività vanno dall’abigeato alla distribuzione clandestina della carne, senza alcuno scrupolo per la salute delle persone e per la vita degli animali.

Diverse inchieste hanno dimostrato l'esistenza di macellazioni di animali affetti da patologie e la conseguente immissione sul mercato di carne non idonea al consumo.

Inoltre, la pericolosità della macellazione organizzata è dimostrata anche dal grado di corruzione o, come scrive Ciro Troiano, quella "capacità degli organizzatori di tessere connivenze e complicità con appartenenti alla pubblica amministrazione incaricati alla vigilanza, veterinari pubblici collusi in primis, ma anche esponenti della pubblica amministrazione".

Tale connivenza fa sì che spesso questo tipo di macellazione avvenga in macelli autorizzati, ufficialmente a norma e rispettosi delle regole, grazie alla complicità degli addetti ai controlli e dei responsabili delle strutture.

 

 

La caccia di frodo e la questione etnica

Vi è un altro filone della macellazione illegale riconducibile al bracconaggio, o a tutte quelle forme di caccia vietate dove a essere coinvolti sono prevalentemente cinghiali, caprioli, cervi, daini.

La macellazione di questo tipo, quindi, è relegata al mondo venatorio, a cui si aggiunge la cattura illegale di animali, soprattutto di avifauna utilizzata per scopi culinari. A essere coinvolti non solo i cacciatori ma anche ristoratori compiacenti.

Per quanto riguarda la macellazione etnica, Troiano ci ricorda che nel nostro Paese esiste una regolamentazione e quindi può essere svolta in modo legale, rispettando la ritualità dettata dalle tradizioni culturali o religiose di chi macella.

Eppure i casi di cronaca riconducibili a varie forme di illegalità, dal furto di animali alla macellazione clandestina, sono molto frequenti. Con l’espansione di ristoranti etnici si sta diffondendo anche la consuetudine di allevare e macellare in proprio gli animali che poi vengono serviti come pietanze nei ristoranti.