Riccio, caratteristiche

Piccolo mammifero notturno, il riccio è un animale da tutelare perché a rischio di estinzione. Insettivoro, il riccio è prezioso alleato dell'ortolano o del giardiniere: scopriamo le sue principali caratteristiche e se è possibile viverci insieme in casa.

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Riccio, descrizione

Il riccio è un mammifero appartenente alla famiglia delle Erinaceidae, che comprende in realtà molte specie di ricci originari dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa. Classificato fra gli animali notturni, è erroneamente omologato all'istrice o porcospino, dal quale differisce per molteplici aspetti e caratteristiche.

 

Possiede un corpo tozzo, a forma di pera, ricoperto da circa 6000 spine di cheratina, in grado di alzarsi e abbassarsi per difendersi dalle situazioni minacciose. Cavi ed elastici, gli aculei hanno un collo flessibile e sono eretti da muscoli. Alla base c’è una palla liscia, che si piega all’impatto e fornisce al riccio la possibilità di rispondere egregiamente agli attacchi, appallottolandosi in difesa della pancia - sua parte più vulnerabile - e diventando praticamente inespugnabile. 
 

 

Lungo tra i 15 e i 30 centimetri, il riccio ha una coda che misura da 1 a 6 centimetri. E' piuttosto piccolo, con un peso che raramente sfiora il chilogrammo.

 

Il muso è allungato, dotato di un grosso naso nero. Le zampe sono corte, tozze, con lunghi piedi, muniti di dita e unghie appuntite.

 

Il suo colore cambia in relazione alle stagioni: in autunno-inverno è marrone, virando su tonalità più chiare nelle stagioni calde.


 

Carattere e abitudini del riccio

Il riccio ha un carattere piuttosto solitario e riservato e necessita dei suoi spazi per vivere tranquillo. Animale notturno, durante il giorno dorme fino a 12 ore continuative. 

Si tratta dell'unico insettivoro che in inverno cade in letargo, iniziando a prepararsi al lungo sonno (della durata di alcuni mesi, indicativamente da ottobre ad aprile) alla prima variazione climatica. In autunno, non a caso, il riccio si dedica a grandi abbuffate facendo scorta di provviste, e a preparasi un comodo giaciglio, rivestito di foglie ed erba secca. 

 

Alimentazione del riccio

Il riccio appartiene all’ordine degli insettivori. Si nutre, dunque, prevalentemente di insetti, lombrichi, lumache, ragni e millepiedi, sebbene la sua dieta preveda anche invertebrati, anfibi, piccoli serpenti e persino vegetali come frutta, funghi, ghiande e bacche. 

In quanto animale notturno, si procaccia il cibo soprattutto dopo il crepuscolo, quando lascia la sua tana per andare a caccia. Per via della sua alimentazione, è considerato un valido alleato degli ortolani e dei giardinieri, per i quali svolge un prezioso servizio di disinfestazione e lotta biologica a parassiti e animali che danneggiano le colture.


 

Ciclo vitale e riproduzione

Destinato a vivere anche 10-12 anni in assenza di pericoli e privazioni, in natura il riccio vive in media tre anni e raggiunge la maturità sessuale verso il primo anno di età.

La stagione degli accoppiamenti avviene solitamente tra aprile e settembre, ma può subire variazioni legate a fattori ambientali esterni, come il clima e la disponibilità di cibo.

L'accoppiamento è preceduto da un corteggiamento lungo ed estremamente complesso, fatto di rituali di avvicinamento del maschio e di rifiuti da parte della femmina, al termine dei quali la femmina si concede a un'unione della durata di pochi secondi.

La gravidanza del riccio si completa in circa 40 giorni. Il riccio femmina dà alla luce una media di due cuccioli, con parti che avvengono fra maggio e ottobre.

I piccoli ricci nascono già ricoperti di aculei, molto più morbidi e delicati rispetto a quelli degli adulti. Dopo 36 ore, le spine sono sostituite da un nuovo mantello che, trascorso un mese, sarà rigido e pungente come quello degli adulti.

Anche dopo lo svezzamento, i cuccioli rimangono con la madre diversi mesi.

 

Habitat e diffusione del riccio

In natura, l'habitat del riccio si estende dalle savane dell'Africa fino alle praterie, alle foreste, ai prati dell'Europa e dell'Asia. 

È un animale abbastanza diffuso in campagna, semplice da trovare al margine dei boschi, nei giardini domestici e lungo i bordi di strade e sentieri. Vive in tane scavate nella terra, a una profondità di circa 50 cm. Qui trascorre le ore diurne e i periodi di letargo.

Il Riccio occidentale (Erinaceus europaeus), in particolare, si incontra facilmente nei campi. In Italia è presente in tutto il territorio, comprese le isole.


 

Riccio, un animale da tutelare

Il riccio è un animale da preservare, presente nella Lista Rossa dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) - un elenco aggiornato delle specie minacciate del mondo - per via del rapido declino di cui è stato recentemente protagonista.

Negli ultimi tredici anni, i ricci sono infatti diminuiti di circa il 46% e sono, pertanto, a rischio di estinzione. Fra i principali responsabili della moria di intere popolazioni di ricci ci sono la distruzione dell'habitat naturale, l'agricoltura intensiva, l'abuso di sostanze chimiche, l'introduzione di specie non autoctone.

Una minaccia da non sottovalutare è, inoltre, costituita dalle automobili, che non di rado investono i piccoli animali, mentre attraversano la strada in cerca di compagni con cui accoppiarsi, di cibo e di acqua. 

Praticata in passato, oggi la caccia al riccio è proibita in Italia, dove la specie è tutelata ai sensi della L.11/02/1992, n.157.


 

Allevare un riccio. Si può?

In Italia il riccio selvatico (Erinaceus europeus) autoctono non può essere allevato in casa. Secondo diverse leggi regionali e nazionali, in caso di ritrovamento di un esemplare autoctono, occorre avvertire le autorità competenti.

Al contrario, è legale avere in casa il riccio africano (Atelerix albiventris), specie esotica che da qualche tempo viene considerata animale domestico.

Se si sceglie di ospitare uno di questi piccoli animaletti, è tuttavia necessario tenere nella dovuta considerazione le sue abitudini e necessità.

Innanzi tutto, il riccio non è un animale da gabbia. Nel caso del riccio africano, occorrerà predisporre un terrarium, in cui possa prendere dimora. E' essenziale prestare particolare attenzione alla temperatura, che non deve mai scendere al di sotto dei 20 gradi. 

Per quanto riguarda il nutrimento, esistono sul mercato alimenti specifici per ricci, altamente proteici e poveri di grassi.  La dieta del  riccio può essere completata con insetti (grilli, tarme della farina...), che si possono prendere vivi, morti o disidratati in negozi specializzati. Occorre selezionare gli insetti da offrire, per evitare che il piccolo animale mangi esemplari contaminati da pesticidi o parassiti. Non deve mai mancare una fonte di acqua fresca e pulita, da porre in contenitori non troppo grandi, per prevenire cadute accidentali. 

Se il riccio viene lasciato libero di esplorare il giardino, è consigliabile creare una piccola buca nascosta da foglie o rametti, per garantirgli il giusto grado di protezione in caso ne sentisse la necessità.

Il riccio è un animale riservato, ma la convivenza con altri animali domestici non è impossibile, soprattutto se si tratta di gatti con cui condivide i gusti alimentari. A patto, ovviamente, che gli vengano assicurati libertà di movimento e il giusto rispetto dei suoi spazi.