Ornitorinco, caratteristiche

Tra gli animali più insoliti che si possano trovare il natura, l'ornitorinco è una delle ultime specie esistenti di mammiferi che depongono le uova. Notturno e semiacquatico, è originario dell'Australia e rappresenta un bizzarro miscuglio di tratti tipici dei mammiferi, dei rettili e degli uccelli. Scopriamo le caratteristiche dell'ornitorinco.

ornitorinco

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Morfologia dell'ornitorinco

Originario dell'Australia, l’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) appartiene alla famiglia dei monotremi. E' tra gli animali più insoliti che si possano trovare in natura: assimilabile a una lontra, a un castoro e a un’anatra per via di alcune sue caratteristiche fisiche, è conosciuto anche con il termine inglese Platypus ed è una delle ultime specie esistenti di mammiferi che depongono le uova.  

 

Si tratta, dunque, di un animale unico, che presenta caratteristiche fisiche tipiche dei mammiferi, ma anche dei rettili e degli uccelli. 

Il suo corpo raggiunge la lunghezza massima di 40 centimetri - con maschi più grandi rispetto alle femmine - mentre la sua coda misura circa 15 centimetri. 

 

Provvisto di una fitta pelliccia impermeabile di color marrone sul dorso e marrone-grigio nella zona ventrale, ne è privo sul becco, sulle zampe e sulla coda. Il suo becco - sul quale trovano posto due narici - è simile a quello di un’anatra. I cuccioli presentano dei molari, assenti negli esemplari adulti. 

 

I corti arti, con le zampe anteriori palmate e quelle posteriori semi-palmate, sono posizionate ai lati del corpo e gli conferiscono un’andatura simile a quella dei coccodrilli. 

 

Pur non trattandosi di un anfibio, presenta una temperatura corporea molto più bassa rispetto quella tipica dei mammiferi placentati.


 

Abitudini e habitat dell’ornitorinco

L’ornitorinco è un animale notturno e semiacquatico, abitante di piccoli corsi d’acqua e di fiumi. Ottimo nuotatore, passa molto tempo in acqua. A terra usa le unghie e le zampe per costruirsi sulla riva una tana di terriccio, spesso nascosta sotto un groviglio di radici.

Può vivere nei fiumi delle estese foreste pluviali del Queensland, ma anche in climi freddi, come quello delle Alpi Australiane o le regioni montuose della Tasmania. E' estinto nel sud dell'Australia, tranne che per una popolazione reintrodotta sull'Isola dei canguri.

Si tratta di un animale solitario, che comunica emettendo suoni del tutto simili al più famigliare (per noi) verso della gallina.



 

Alimentazione dell'ornitorinco

L’ornitorinco è un animale carnivoro, che si nutre di invertebrati acquatici, vermi, larve, gamberetti, uova di pesce e piccoli pesci presenti nei fiumi e nei laghi.

E' un implacabile cacciatore provvisto di un complesso sistema di elettrolocazione che gli permette di localizzare la sua preda rilevando l'elettricità corporea. 

L’ornitorinco non ha denti e per la masticazione utilizza dei sassolini che lo aiutano a ingerire correttamente.

 

Accoppiamento e riproduzione dell'ornitorinco

L’ornitorinco è un mammifero oviparo. Ha una sola apertura fisica -chiamata cloaca - che viene usata sia per l’escrezione, sia per la riproduzione. Sebbene abbia un’aspettativa di vita di 11 anni in libertà, l’ornitorinco può essere maturo sessualmente fino a circa 9 anni.

Prima di riprodursi, la femmina scava tane molto grandi lunghe fino a 20 metri. Il nido, composto da corteccia, bastoncini e fogliame, verrà posizionato alla fine del tunnel. Dopo 2 o 3 settimane dall’accoppiamento gli ornitorinchi possono deporre da 1 a 3 uova, che vengono incubate a terra per circa 10 giorni. 

I cuccioli appena nati sono grandi circa 2 cm e totalmente dipendenti dalla madre: vengono allattati per 3-4 mesi, fino a quando non iniziano a nuotare da soli.

 

Curiosità: il veleno dell’ornitorinco

In aggiunta alle molteplici caratteristiche fuori dall'ordinario che assomma in sé, il maschio dell‘ornitorinco possiede un'ulteriore tipicità: sulle zampe posteriori possiede un sperone cavo direttamente collegato a una ghiandola velenifera

Tale sperone viene utilizzato a scopo difensivo, per iniettare il veleno, prodotto dalla ghiandola crurale o femorale, in eventuali predatori.

Nell’uomo, gli effetti del veleno dell'ornitorinco non sono mortali: la sua iniezione causa dolore intenso e immediato, che può durare settimane e per il quale al momento non esiste antidoto.