Le malattie esantematiche

Morbillo, rosolia, scarlattina, varicella: le malattie esantematiche, che colpiscono soprattutto i bambini, vanno sempre sottoposte al medico curante e trattate con la terapia adeguata.

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Cosa sono le malattie esantematiche

Esantema deriva dal greco e significa scoppio o sfogo. Le malattie esantematiche si manifestano in generale con un rash cutaneo, che prevede arrossamenti, papule di diversa dimensione e rilievo, prurito. A questi sintomi si accompagnano altre condizioni come febbre, perdita dell’appetito, stanchezza, mal di testa, dolori addominali, indolenzimento muscolare.

 

Le malattie esantematiche sono infettive e generalmente colpiscono soggetti di giovane età, contagiandoli spesso in massa nel periodo scolare in cui l'avvicinamento sociale è ai massimi livelli. Visto che in quelle fasce d'età il sistema immunitario non è ancora completato ed efficiente, alcune malattie esantematiche fanno parte del processo di formazione immunologica.

 

Le malattie esantematiche si distinguono l'una dall'altra per la loro origine (virale o batterica) e anche per il loro trattamento (causale o sintomatologico). La diagnosi generalmente avviene attraverso un esame obiettivo da parte del medico curante; in caso di dubbio si procede a un tampone per verificare il batterio coinvolto.

 

Malattie esantematiche virali

Alcune malattie esantematiche hanno origine da virus. In questi casi la cura è sintomatologica, per lenire rossore, papule più o meno sierose, prurito, febbre. È necessario attendere il decorso della malattia in isolamento, quindi sottratti al contatto sociale della scuola al fine di evitare contagi.

 

Si può fare ricorso a presidi farmacologici per abbassare la febbre, accompagnati a rimedi per attenuare rossore, bruciore e prurito, come unguenti a base di aloe vera o calendula e spugnature di amido di riso.

 

> Varicella: causata dal virus Varicella-Zoster, viene incubata per circa 13-17 giorni e si manifesta con la comparsa di macule rosse che in poche ore evolvono in papule piene di siero e si diffondono progressivamente su varie parti del corpo. Queste vescicole possono creare forti pruriti, che sarebbe bene non assecondare per evitare di causare lesioni permanenti alla pelle. Le vescicole poi si asciugano e lasciano delle crosticine. Il decorso della varicella può variare dai 7 ai 14 giorni.

 

> Morbillo: causato dal Morbillivirus, inizia con un raffreddore a cui segue dopo alcuni giorni la comparsa di macchioline brunastre.

 

È altamente contagioso e colpisce soprattutto i bambini, ma può essere insidioso anche per gli adulti che non siano mai stati vaccinati. Si trasmette con tosse e starnuti e si annida sia in bocca sia in profondità, nei polmoni, dove trova il giusto ambiente per proliferare. Oltre a questa forma di contagio diretta, vi è anche quella indiretta, se si entra in contatto con superfici che siano state contaminate da un soggetto infetto.

 

I tempi di incubazione del morbillo sono di circa una decina di giorni e i sintomi concomitanti il rash cutaneo possono essere febbre alta, occhi arrossati, tosse secca, placche in gola. Il decorso della malattia varia tra i 7 e i 10 giorni. Il morbillo può essere molto pericoloso se contratto da una donna in gravidanza, con conseguenze gravissime per il feto, anche la morte.

 

> Rosolia: causata dal Rubella Virus, si presenta con la comparsa di macchie rosse in tutto il corpo, con possibili rigonfiamenti dei linfonodi nella zona di collo e orecchie. I tempi di incubazione sono piuttosto lunghi, circa 2 o 3 settimane. Oltre all’esantema può comparire una sorta di influenza, febbre, mal di gola, raffreddore, occhi arrossati e dolori alle giunture.

 

Anche la trasmissione della rosolia può avvenire sia per via diretta, entrando in contatto con goccioline emesse da stranuti o tosse da parte della persona infetta, sia per via indiretta entrando in contatto con oggetti contaminati da breve tempo.

 

Se contratta in gravidanza, la rosolia può essere molto pericolosa per il nascituro e portare a cecità, sordità, problematiche cardiache, danni ai polmoni, edema cerebrale. È quindi importante prevenirla con il vaccino

 

> Quinta malattia: causata dal Parvovirus B19, viene definita anche eritema infettivo e si manifesta con rash cutaneo su braccia e gambe, guance che si gonfiano e dolgono al tatto, accompagnato da febbricola, mal di testa, mal di gola, stanchezza.

 

Questa malattia infettiva colpisce soprattutto bambini e ragazzi, ma anche soggetti adulti non immunizzati. In base alle statistiche presenta una sua stagionalità, presentandosi dall'inverno fino agli albori primaverili. I tempi di incubazione oscillano tra 4 e 21 giorni, mentre la durata si aggira intorno ai 15 giorni.

 

Anch’essa può essere trasmessa per via diretta o indiretta. Visto che è facile confonderla con morbillo, rosolia o quarta malattia, a volte si procede con esami più mirati (come l’esame del sangue) per soggetti particolarmente a rischio.

 

> Sesta malattia: causata dall’Herpes virus 6B, viene definita altresì esantema critico e può colpire bambini dai sei mesi fino ai due anni. Dopo un periodo di incubazione compreso tra i 5 e i 10 giorni, si manifesta con febbre molto alta, vomito, diarrea, ingrossamento della faringe, dei linfonodi retro-auricolari e rash cutaneo su tutto il corpo.

 

Dopo 2 o 3 giorni regredisce; questo è il motivo per cui viene chiamata anche febbre esantemica dei 3 giorni. Le eventuali complicanze sono dovute alla febbre alta, che può essere tenuta sotto controllo con l’ausilio di presidi farmacologici.

 

Malattie esantematiche batteriche

Vi sono altre malattie esantematiche che originano da batteri e che richiedono una cura di tipo causale. È quindi necessario approfondire l’indagine con esami di laboratorio per individuare il batterio scatenante e procedere alla corretta profilassi antibiotica.

 

> Quarta malattia: probabilmente causata da Streptococco beta-emolitico di tipo A (ma non sempre appurato), viene definita anche “scarlattinetta” perché presenta sintomi molto simili a quelli della scarlattina, ma più lievi. Si diffonde per contatto diretto e indiretto e il target sono i bambini in età da scuola materna.

 

La quarta malattia ha un decorso del tutto simile alla scarlattina, con febbriciattola, spossatezza, esantema limitato a guance, glutei e inguine, con successiva desquamazione. Regredisce in tempi piuttosto rapidi (4 o 5 giorni) e spesso non necessita di terapia antibiotica.

 

> Scarlattina: causata da Streptococco beta-emolitico di tipo A, si manifesta con esantema scarlatto, febbre, mal di gola, lingua a fragola bianca nella fase precoce e lingua a lampone in fase tardiva, dolori addominali e possibile tachicardia. Il rash cutaneo si presenta con piccole chiazze rosse su collo, ascelle, inguine, che dopo 24 ore interessano anche il resto del corpo. Dopo qualche giorno la pelle colpita inizia un processo di desquamazione, ma senza prurito.

 

La scarlattina colpisce i ragazzi tra i 5 e i 15 anni, più raramente gli adulti. La trasmissione può avvenire sia per via diretta, attraverso goccioline di tosse e raffreddore, sia per via indiretta al contatto di superfici contaminate. I tempi di incubazione oscillano tra 1 e 7 giorni. La scarlattina viene diagnostica a mezzo tampone e curata con la somministrazione di antibiotici.

 

L’importanza della diagnosi nelle malattie esantematiche

Le malattie esantematiche devono sempre essere indagate dal medico curante e non trattate con il “fai da te”, perché colpiscono generalmente soggetti deboli, come bambini o immunodepressi che necessitano di terapie precise.

 

È importante stabilire se sono di natura virale o batterica. Ricordiamoci che gli antibiotici non hanno effetto sui virus, ma possono indebolire ulteriormente il sistema immunitario. I vaccini sono il risultato di un grande progresso in campo medico e servono ad arricchire la library immunologica dell’organismo umano. Si può discutere sulle modalità e sui tempi di somministrazione, ma non certo sulla loro validità e l’importanza di un'adeguata copertura.

 

Alcune malattie esantematiche virali, come il morbillo per esempio, sono particolarmente mutanti perché il loro sistema genomico è instabile. Ciò significa che si possono ripresentare nella popolazione anche certe patologie che si credevano ormai superate.