Cicatrici ipertrofiche, cosa sono e come trattarle

Le cicatrici ipertrofiche sono delle cicatrici spesse e in rilievo dovute a una risposta anomala durante la guarigione delle ferite. Ecco come e quando intervenire per ridurle ed eliminare arrossamento, prurito e dolore.

di Redazione

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Cosa sono le cicatrici ipertrofiche

Una cicatrice ipertrofica è una cicatrice in rilievo, in cui la pelle appare più spessa del normale. Le cicatrici ipertrofiche si formano in seguito a una guarigione anormale di una ferita.

 

In seguito a una ferita profonda, infatti, le cellule del derma producono collagene per riparare il danno; se il collagene viene sintetizzato in eccesso, la cicatrice apparirà in rilievo anziché piatta.

 

Le cicatrici ipertrofiche possono formarsi in seguito a traumi, ustioni, infiammazioni cutanee, tagli chirurgici e altre ferite della pelle.

 

In genere le cicatrici ipertrofiche sono visibili da uno a due mesi dopo il trauma e sono più comuni nelle zone del corpo in cui la pelle è tesa, ad esempio sulla schiena, sul petto, sulle braccia e a livello delle articolazioni come quelle di spalle e gomiti, ma è possibile che interessino anche altre aree della pelle.

 

Sebbene una cicatrice ipertrofica non rappresenti un pericolo per la salute, può comunque causare disagi fisici, non solo estetici.

 

Oltre ad apparire arrossata o violacea, spessa e indurita, nel sito della cicatrice ipertrofica la pelle può infatti irritarsi e provocare prurito o dolore; se la cicatrice ipertrofica interessa un’articolazione, può anche impedire il movimento.

 

Per evitare disagi e problemi, è necessario intervenire e trattare le cicatrici ipertrofiche in modo opportuno.

 

Cause delle cicatrici ipertrofiche

Le cicatrici ipertrofiche, come abbiamo visto, si formano in seguito a ferite, ustioni o altri tipi di traumi che interessano gli strati più profondi dell’epidermide.

 

Quando le cellule della pelle vengono danneggiate, attraversano varie fasi di guarigione che includono infiammazione, proliferazione cellulare e rimodellamento del tessuto.

 

In alcuni casi la risposta riparativa può risultate anomala con una produzione eccessiva di collagene da parte delle cellule della pelle, i fibroblasti.

 

In seguito a tale risposta anomala si formeranno cicatrici ipertrofiche e cheloidi, la cui differenza risiede nella diffusione del tessuto in eccesso: nelle cicatrici cheloidi, infatti, il tessuto connettivo in esubero si estende oltre l’area della ferita, mentre nelle cicatrici ipertrofiche, il tessuto connettivo extra rimane all’interno della ferita originale.

 

Le anomalie che si possono verificare durante la cicatrizzazione della pelle dipendono da una predisposizione genetica e sono influenzate dal tipo di ferita.

 

Le cicatrici ipertrofiche, ad esempio, si formano più di frequente in caso di ferite da ustione di secondo e terzo grado, se la ferita si infetta e tarda a guarire o in caso di infiammazione sistemica, che interessa cioè tutto l’organismo.

 

Come prevenire le cicatrici ipertrofiche

In caso di ferite profonde o nelle persone pedisposte, si può intervenire in fase di guarigione della pelle per prevenire la formazione di cicatrici ipertrofiche.

  1. Ad esempio, sulle cicatrici ipertrofiche possono essere applicati fogli in silicone, da indossare ogni giorno dopo la chiusura della ferita e per diversi mesi.
  2. In alternativa, sulla cicatrice si possono effettuare medicazioni umide con unguenti a base di vaselina o altri ingredienti simili, indossando poi un indumento o un bendaggio in grado di esrcitare una pressione sulla cicatrice.

 

Queste due soluzioni consentono di prevenire la formazione di cicatrici ipertrofiche e di ridure dimensioni, durezza, arrossamento e prurito nel sito della cicatrice.

 

Come trattare le cicatrici ipertrofiche

Le cicatrici ipertrofiche possono provocare disagi sia estetici che fisici e, per questo, molte persone cercano un trattamento per ridurle, appiattirle e ammorbidirle, riducendo le discromie cutanee, il dolore e il prurito.

 

Per trattare le cicatrici ipertrofiche si può intervenire in diversi modi, spesso combinando tra loro vari approcci per un migliore risultato. Le opzioni di trattamento più comuni per le cicatrici ipertrofiche includono:

  • Iniezioni: tra i trattamenti per le cicatrici ipertrofiche troviamo le iniezioni di farmaci antinfiammatori (corticosteroidi), antibiotici (bleomicina) o farmaci antiproliferativi come il fluorouracile (5_FU). Le iniezioni vengono effettuate nel sito della cicatrice ipertrofica allo scopo di ammorbidirla, appiattirla e alleviare il dolore e il prurito;
  • Terapia laser: si tratta di una terapia che, rimuovendo i vasi sanguigni a livello della cicatrice, ne prevengono la crescita e l’arrossamento e che possono aiutare ad ammorbidire e rimodellare il tessuto per recuperare il movimento dell’articolazione;
  • Crioterapia: questo trattamento sfrutta l’azoto liquido che, grazie alla temperatura estremamente fredda, congela e rimuove il tessuto cicatriziale, appiattendo la cicatrice;
  • Chirurgia: se altri trattamenti non hanno dato i risultati sperati, in alcuni casi è possibile ricorrere alla chirurgia per rimuovere una cicatrice ipertrofica.

 

 

Agli interventi elencati possono essere associati anche i trattamenti preventivi visti in precedenza, applicando sul sito della cicatrice prodotti topici a base di silicone, vaselina o altri ingredienti in grado di ammorbidire la pelle e ridurre la cicatrice ipertrofica.
 

Come scegliere il trattamento

Per scegliere il trattamento adeguato per le cicatrici ipertrofiche è bene consultare il proprio medico, il dermatologo o il chirurgo plastico, che sapranno consigliare il tipo di intervento più efficace in base alle proprie esigenze.

 

La scelta infatti dipende da diversi fattori tra cui:

  • Età;
  • tipo di cicatrice;
  • dimensioni della cicatrice;
  • posizione della cicatrice.

 

In genere, l’applicazione di fogli in silicone, gel, creme e unguenti si effettua subito dopo la chiusura della ferita, mentre per altri trattamenti occorre attendere la completa guarigione della ferita.

 

Prima di ricorrere a iniezioni, trattamenti con laser, crioterapia o chirurgia, il dermatologo potrà dunque decidere di aspettare anche fino a un anno prima di valutare quale intervento adottare.