Vitiligine, cause e trattamento

La vitiligine è una malattia della pelle, di natura cronica non contagiosa. Si presenta con la comparsa di macchie bianche sulla pelle, più o meno estese più o meno intense, il cui nome scientifico è leucodermia. Vediamo meglio come riconoscere la vitiligine e come curarla.

vitiligine

Credit foto
©Iulia Iun -123rf

 

Cos’è la vitiligine 

Tra le problematiche che coinvolgono la salute della pelle, la vitiligine è una delle più note e comuni. 

 

Si tratta di una malattia cronica che colpisce i melanociti, cellule preposte alla produzione della pigmentazione attraverso la melanina. Per la carenza o la totale assenza di melanina (condizioni dette rispettivamente ipopigmentazione e depigmentazione), alcune aree del corpo risultano visibilmente più chiare rispetto alle altre. 

 

Le macchie possono variare in dimensioni e forma e possono interessare qualsiasi parte del corpo; più comunemente il viso, le mani, i piedi, i gomiti, le ginocchia. 

 

Le cause 

Quali sono le cause della vitiligine? In realtà la scienza non dà ancora una risposta certa ma è acclarato che, nelle aree coinvolte dalla comparsa di macchie chiare, i melanociti sono stati intaccati e non svolgono più la loro funzione di favorire la produzione di melanina.

 

Il motivo per cui avvenga questo deficit funzionale è ascrivibile a varie condizioni:

  • Patologia autoimmune: secondo questa teoria, si tratta di una reazione del sistema immunitario che attacca erroneamente i melanociti. A riprova di questo, spesso si registra una concomitanza con altre malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto, il diabete mellito, l’anemia perniciosa.
  • Genetica: la presenza di una proteina specifica (definita MIA) e la presenza di geni che contravvengono alla loro natura inibiscono i melanociti e la relativa produzione di melanina.
  • Stress: un trauma molto intenso e lo stress che ne deriva possono essere causa scatenante della vitiligine, che costituisce un blocco adattivo e protettivo della pelle.
  • Eccesso antiossidante: è stato rilevato nei pazienti affetti da vitiligine un alto tasso di superossido dismutasi, un antiossidante che produce perossido di idrogeno nelle cellule e che potrebbe inficiare la produzione di pigmentazione.

 

Tipologie 

La vitiligine può manifestarsi in tre forme in base alla disposizione della leucodermia: vitiligine non segmentale, vitiligine segmentale e vitiligine mista. Differiscono per genesi, sviluppo e condizioni associate.

  • Vitiligine non-segmentale o bilaterale: è la sintomatologia maggiormente diffusa, e le macchie compaiono in disposizione simmetrica in entrambe le metà del corpo: su entrambe le mani, le ginocchia, le spalle. Si manifestano in tempi tardivi.
  • Vitiligine segmentale: è caratterizzata da comparsa di chiazze solo su una metà del corpo, già in età infantile. Nel giro di un paio d’anni progrediscono e poi si stabilizzano. Questo tipo di vitiligine non è legato a fattori genetici e non è esacerbata da picchi di stress. L’osservazione di percorsi della disposizione delle macchie concomitanti a quelli dei nervi sottocutanei lascia intravvedere una correlazione, ma non è stata ancora dimostrata. 
  • Vitiligine mista: esordisce come forma segmentale, ma poi nel tempo evolve con manifestazioni bilaterali. 
    Le macchie da vitiligine generalmente compaiono sul viso, sulle dita, il dorso delle mani, avambracci, polsi, gomiti, ginocchia, ombelico, caviglie, ascelle.

 

Nelle aree in cui la pelle è depigmentata, anche i peli sono o bianchi o addirittura diradati. In alcuni casi potrebbero presentarsi fenomeni di prurito, ma è abbastanza raro. La pelle, al di là del colore, non subisce altre modifiche.

 

L’incidenza 

La vitiligine colpisce circa il 2% della popolazione, con un’incidenza più alta tra le donne e tra le popolazioni di alcune aree geografiche, tra cui India, Giappone e Messico. 

 

Come inizia: segni e sintomi

Come riconoscere l'esordio della vitiligine? Ci risponde il professor Giuseppe Argenziano, presidente di SIDeMaST, società italiana di Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse.

 

I sintomi che devono far sospettare l’esordio della vitiligine sono essenzialmente relativi alla comparsa di macchie di colore più chiaro rispetto al tipo di pelle del paziente. Chiaramente non tutte le macchie più chiare sono vitiligine, ci possono essere anche chiazze ipopigmentate relative alla fase finale di una dermatite e così via. Se si notano le prime macchie, bisogna andare dal dermatologo per fare una diagnosi accurata”, spiega.

 

Di norma le prime avvisaglie della malattia si manifestano durante l’infanzia, ma non è infrequente che anche giovani adulti possano manifestare una vitiligine per la prima volta. Certo, è più difficile che la prima volta la vitiligine si manifesti durante l’età matura, dopo i cinquant’anni”. 

 

La vitiligine nei bambini 

La vitiligine riguarda persone di qualsiasi età, anche nell’infanzia. La vitiligine nei bambini ha le stesse cause, caratteristiche e manifestazioni di quella negli adulti: si tratta dunque di un problema prevalentemente estetico, non rischioso e – nella maggioranza dei casi – nemmeno fastidioso. 

 

Trattandosi però di un’età molto delicata, è fondamentale prendersi cura dell’emotività del piccolo (o della piccola) paziente, assicurandosi che non sia oggetto di discriminazioni o bullismo di alcun genere. 

 

Il trattamento 

La vitiligine può scomparire? Ad oggi, la risposta è no: non è stata ancora individuata una cura risolutiva per rimediare alla discromia della pelle. Vi sono alcuni accorgimenti per limitare i danni e i peggioramenti a carico dei melanociti:

  • Fototerapia: esposizione a raggi UVB per sollecitare la produzione di melanina e la sua risalita in superficie.
  • Terapia PUVA (Psoraleni e UVA): applicazione di sostanze fotosensibilizzanti che possono essere assunte sia per via topica sia per uso interno e, a seguire, esposizione ai raggi UVA in laboratorio.
  • Terapia corticosteroidea: prevede l’assunzione di farmaci corticosteroidi che favoriscono la pigmentazione. Questi ultimi però di norma vengono associati ad altre terapie e vanno assunti sotto controllo medico, perché possono provocare effetti collaterali.
  • Immunosoppressori: si tratta di farmaci che inibiscono l’attività del sistema immunitario e gli impediscono così di attaccare i melanociti.

 

Al di là delle cure mediche e farmacologiche propriamente dette, l’aspetto psicologico non è da sottovalutare. Se infatti una vitiligine leggera può passare inosservata, con il tempo le macchie tendono a diventare molto evidenti, con un impatto estetico notevole. È importante dunque che la persona affetta da vitiligine possa sentirsi sempre supportata, per imparare gradualmente a convivere con questa condizione.