Cheratosi, cause e trattamenti

Si presenta sotto forma di lesioni a chiazze in rilievo dal colore brunastro, con contorni irregolari, desquamazioni e aloni arrossati: la cheratosi è un disturbo dello strato corneo della pelle.

Cheratosi

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La cheratosi è un’alterazione dello strato corneo della pelle che si ispessisce a causa di processi di cheratinizzazione anomali. 

 

Le aree colpite da cheratosi possono essere circoscritte ad alcuni distretti cutanei specifici, oppure nei casi più seri e patologici estese in maniera più ampia. Si presentano come lesioni a chiazze in rilievo dal colore brunastro, con contorni irregolari, possibili desquamazioni e aloni arrossati tutto attorno.

 

E’ bene approfondire sempre la causa scatenante di questo fenomeno, soprattutto se perdura per molto tempo e se le zone colpite si espandono.
 

Cheratosi, cause

Esistono diverse forme di cheratosi e anche le cause possono essere di differente natura:

 

  • Cheratosi attinica: dovuta essenzialmente ad un’eccessiva esposizione a radiazioni solari. Questo disturbo insorge e degenera con l’età e può rappresentare una lesione pre-cancerogena (il 10% dei casi può evolvere in carcinoma spinocellulare). L’esposizione protratta nel tempo a raggi UVA, UVB, ma anche raggi X causa l’iniziale formazioni di papule eritematose che si ricoprono di squame secche. Aree esposte colpite possono essere le mani, il cuoio capelluto, orecchie, gambe, braccia, tronco.
  • Cheratosi seborroica: si presenta come una formazione verrucosa di natura benigna, di colore grigiastro e a volte marrone. Spesso la parte coriacea di frammenta e può dare prurito. Si possono sviluppare un po’ ovunque, spesso sulle tempie, sul tronco, ad alcune persone anche nelle aree zigomatiche.
  • Cheratosi senile: si tratta di un processo d’invecchiamento della pelle, che col tempo, dopo esposizioni a raggi ultravioletti nel corso della vita o per terapie farmacologiche particolari, presenta aree più o meno estese ispessite, rugose, disidratate. Generalmente sono di natura benigna e legate semplicemente a stili di vita consolidati negli anni in cui la pelle non è stata curata e protetta e la perdita di collagene fisiologica ha ulteriormente esacerbato il processo.
  • Ittiosi: ipercheratosi dovuta ad alterazioni genetiche e spesso correlata ad altre patologie. Le ittiosi sono estremamente differenziate in base a diversi parametri specifici, e si presentano con manifestazioni cutanee molto serie, dove la pelle sembra simile a quella di un elefante, con ispessimento irregolare e colore grigiastro.

 

Cheratosi, trattamenti

In caso di forme di cheratosi patologiche circoscritte diagnosticate si interviene chirurgicamente, con l’asportazione del lembo coinvolto.

 

In casi in cui le aree sono più estese devono essere approntate terapie di diversa natura che si protraggono necessariamente nel tempo e spesso non sono del tutto risolutive, ma preservano dalla degenerazione.

 

Trattamenti fotodinamici, crioterapia con azoto liquido, terapia laser e farmacologica sono i trattamenti che la medicina mette in campo.

A questi possono essere associate semplici pratiche naturali legate all’idratazione e nutrizione della pelle in profondità e al rallentamento dei processi di cheratinizzazione:

  • olio di germe di grano: si tratta di un olio molto denso ricco di vitamina E e di carotenoidi, che aiuta a pulire la pelle dagli eccessi di cheratinizzazione, toglie il prurito, nutre la pelle. Svolge azione antiossidante contro i radicali liberi. L’olio di germe di grano può essere assunto sia sottoforma di integratore, sia spalmato sulla pelle nelle aree coinvolte da cheratosi.
  • olio essenziale di carota: è un olio prezioso, anche il prezzo lo dimostra. Ricco di beta-carotene, vitamine A, C, B1 e B2 aiuta a detossinare la pelle e a nutrirla in profondità. Rallenta i processi di invecchiamento epidermici, e la desquamazione. Si può utilizzare puro sulla parte coinvolta se di piccole dimensioni oppure aggiungere all’olio di germe di gran per potenziarne gli effetti.