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Come usare l'olio di alloro

I maghi lo usavano per le loro corone, la tradizione lo invoca per la cucina e per la poesia: l'olio di alloro, dal sapone alla digestione, fino a traumi e dermatiti è un vero toccasana, vediamone gli usi!

Come usare l'olio di alloro

Il magico olio di alloro

Simbolo della poesia, sacro per gli artisti, l’alloro è anche simbolo di magia e negromanzia: i maghi si cingevano corone di rami d'alloro al capo, e di foglie si ornavano gli abiti e le vesti. Nella provincia di Palermo un bel ramo d'alloro innanzi un uscio è sempre insegna d'osteria o di taverna, e dove c’è il lauro c’è sempre un buon bicchiere di vino! Il suo nome scientifico è Laurus nobilis e fa parte della famiglia delle Lauraceae. In Italia l’alloro è una pianta che si usa soprattutto in cucina, per insaporire ragù, zuppe, carni e salsicce e aggiunto alla cottura delle castagne lessate. Ma altrove lo si usa anche per la cosmesi e per le proprietà curative e medicamentose delle sue foglie e bacche.

 

I diversi usi dell’olio di alloro

  • Saponi. Se vi piace sperimentare il fai da te anche con bolle e detergenti, una buona ricetta è proprio il sapone all’olio di alloro. Ad Aleppo lo usano tutti e, una volta provato, difficilmente si torna alla bottiglietta. Si può preparare sia nella versione solida, che liquida.
  • Tisane e decotti. Sminuzzando qualche foglia secca di alloro e mettendole in una tazza di acqua bollente si ottiene un ottimo infuso che, bevuto caldo prima di coricarsi, fa sudare abbondantemente riuscendo ad attenuare i sintomi dell’influenza e del raffreddore. Lo stesso infuso sorseggiato dopo i pasti, riesce, grazie alle essenze contenute, a facilitare la digestione e ad eliminare i fastidiosi gas intestinali. Se bevuto prima, stimola l’appetito e rinforza lo stomaco.
  • Polvere rinvigorente. La polvere ottenuta dalle bacche di alloro perfettamente essiccate, presa nella dose di un cucchiaino da caffè al giorno, magari chisa in un’ostia alimentare se il gusto è troppo forte, è un rimedio efficace contro i raffreddori, le malattie nervose, le paralisi, le debolezze di stomaco e i gas intestinali.

 

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  • Olio per massaggi. Massaggiato sulla parte del corpo dolente, serve per lenire gli spasmi reumatici o per facilitare la ripresa dell'uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi di varia natura. Se diluito in olio vegetale, come olio di mandorle dolci, e massaggiato sul ventre, svolge un’azione rilassante sulla muscolatura liscia del sistema gastroenterico. Utile in presenza di spasmi, intestino irritabile e per eliminare i gas che provocano meteorismo e flatulenze.
  • Aromaterapico. L’olio di alloro è un vero stimolante, rinforza la capacità di concentrazione e la memoria e placa ansia e paure. Per questo è molto utile in caso di esaurimento, stanchezza e stress. Fa bene anche all’ambiente: mettendone una goccia nel bruciatore di olii essenziali aiuta a eliminare gli insetti.
  • Cura della pelle e dei capelli. Si tratta di un riequilibrante naturale della cute, regola l’equilibrio sebaceo e previene acne e infiammazioni.  È un efficace rimedio anche per rinforzare e prevenire la caduta dei capelli. Se frizionato con regolarità e costanza sul cuoio capelluto, stimola la microcircolazione, favorendone il nutrimento e l’ossigenazione.

 

Ma come si ottiene l’olio di alloro?

L'olio si ottiene utilizzando le bacche pestate e fatte macerare in mezzo litro di puro olio d’oliva. Ma facciamo un passo indietro: quando si raccolgono le bacche? Generalmente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, ben mature. Si mettono ad asciugare in una cesta per circa due mesi, in luogo areato e asciutto, girandole spesso. Quando diventano più leggere e asciutte, si conservano in sacchetti di carta, lontano da umido e muffe. Per realizzare la polvere, basta pestarle in un mortaio di legno o di pietra, una volta polverizzate, si mettono in un barattolo di vetro a chiusura ermetica e si conservano per mesi.

Attenzione: l’olio essenziale di alloro presenta delle controindicazioni in gravidanza e va usato con moderazione, perché ad alti dosaggi può risultare narcotico o provocare dermatiti.

 

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