Circolazione sanguigna

La circolazione sanguigna è fondamentale per mantenere l’omeostasi dell’organismo. Vediamo meglio come funziona e quali sono i principali disturbi che la coinvolgono.

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©Bryan Brandenburg/Wikimedia Commons

 

Come funziona il sistema cardiovascolare

La circolazione sanguigna negli esseri umani è un sistema complesso e vitale che permette il trasporto di ossigeno, nutrienti, ormoni e altre sostanze essenziali alle cellule del corpo, oltre alla rimozione dei prodotti di scarto. Questo sistema è composto principalmente da:

  • cuore;
  • vasi sanguigni;
  • sangue. 

 

Il cuore è un organo muscolare situato all’interno della gabbia toracica, leggermente verso sinistra: possiamo immaginarlo come una pompa, poiché batte ritmicamente in modo involontario spingendo il sangue nei vasi sanguigni. 

 

Ha all’incirca le dimensioni di un pugno chiuso ed è suddiviso in quattro camere, due atri superiori e due ventricoli inferiori, separate l’una dall’altra da altrettante valvole che si aprono e chiudono in sincronia con i battiti del cuore, per far sì che il sangue fluisca soltanto in una direzione e non torni indietro: la valvola tricuspide, la valvola polmonare, la valvola mitrale e la valvola aortica.

 

Il sangue deossigenato ritorna al cuore attraverso le vene cave, entrando nell'atrio destro e poi nel ventricolo destro, da cui viene pompato nei polmoni tramite l'arteria polmonare per il processo di ossigenazione. A quel punto, il sangue rientra nel cuore attraverso l'atrio sinistro, passa nel ventricolo sinistro e viene poi spinto nell'aorta, la principale arteria del corpo. 

 

Da qui, viene distribuito a tutte le cellule del corpo attraverso una fitta rete di arterie, arteriole e capillari. Questi ultimi in particolare hanno pareti sottilissime che permettono lo scambio di ossigeno, anidride carbonica, nutrienti e prodotti di scarto tra il sangue e i tessuti. A seguito di questo scambio, il sangue si carica di anidride carbonica e altri prodotti di scarto metabolico e viene quindi raccolto dalle venule, che confluiscono nelle vene e lo riportano al cuore.

 

A questo processo delicato contribuiscono anche il sistema nervoso autonomo e il sistema endocrino (vale a dire quello che rilascia ormoni), modulando la frequenza cardiaca, la forza di contrazione del cuore e il diametro dei vasi sanguigni. Si tratta di un mix complesso di elementi che fanno sì che il flusso di sangue sia adeguato alle diverse esigenze del corpo, sia quando è attivo sia quando è a riposo.

 

Anatomia e fisiologia del sistema circolatorio: una visione generale

Dopo aver descritto il cuore, è bene dedicare un po’ di spazio anche all’anatomia e alla fisiologia delle altre due componenti fondamentali del sistema circolatorio: i vasi sanguigni e il sangue che scorre dentro di essi, trasportando sostanze vitali in tutto l’organismo.

 

I vasi sanguigni si possono suddividere in tre categorie:

  • Arterie. Sono robuste ed elastiche e hanno la funzione di trasportare il sangue ossigenato dal cuore fino ai tessuti periferici. Le loro spesse pareti sono composte da tre strati: la tunica esterna, elastica e di natura connettivale; la tunica media, costituita da fibre muscolari lisce che reggono alle variazioni di pressione sanguigna; la tunica interna che è a diretto contatto con il sangue.
  • Vene. Sono i vasi che riportano al cuore il sangue deossigenato; hanno pareti più sottili e valvole unidirezionali che impediscono che il sangue torni indietro. Anche le loro pareti sono costituite tra tre strati ma la tunica media è meno sviluppata e c’è più tessuto connettivo, il che conferisce loro una maggiore capacità di contenimento e una minore resistenza al flusso.
  • Capillari. Sono vasi sanguigni piccolissimi, con pareti estremamente sottili, che permettono l’efficiente scambio di gas, nutrienti e prodotti di scarto tra il sangue e i tessuti. Possiamo dunque considerarli come il ponte tra le vene e le arterie.  

 

Il sangue è il fluido che circola all’interno di tutti questi vasi. Costituisce circa il 5-7% del volume corporeo: per una persona adulta, dunque, si va dai 4,5 ai 6 litri. Questo fluido è composto da una parte liquida, detta plasma, e da elementi figurati tra cui globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine (trombociti). Vediamo più nel dettaglio le loro funzioni:

 

  • Plasma. È una soluzione giallastra, composta per circa il 90-92% da acqua, che contiene proteine plasmatiche come albumina, globuline e fibrinogeno, oltre a elettroliti, nutrienti, ormoni e prodotti di scarto. Nel suo insieme, costituisce circa il 55% del volume totale del sangue. Svolge ruoli cruciali come il trasporto di sostanze nutrienti ai tessuti, la regolazione della pressione osmotica e il mantenimento dell'equilibrio acido-base.
  • Globuli rossi (eritrociti). Sono cellule dalla forma biconcava che, grazie a una particolare proteina chiamata emoglobina, trasportano l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e, viceversa, l’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. Ciascun globulo rosso vive circa 120 giorni, al termine dei quali viene rimosso dalla circolazione, principalmente dalla milza.
  • Globuli bianchi (leucociti). Ne esistono di diverse tipologie (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili, basofili ecc.); tutti fanno parte del sistema immunitario e dunque contribuiscono a difendere l’organismo da virus, batteri e altre sostanze estranee. 
  • Piastrine (trombociti): sono piccoli frammenti di cellule che, in presenza di lesioni vascolari, si aggregano e rilasciano sostanze chimiche che formano un coagulo, fermando la perdita di sangue e riparando i vasi danneggiati.

 

Disturbi della circolazione: ipertensione, aterosclerosi e altri problemi comuni

La circolazione sanguigna è fondamentale per l’omeostasi, cioè lo stato in cui l’organismo riesce ad autoregolarsi mantenendo condizioni interne costanti, nonostante il variare delle condizioni esterne. Esistono però varie condizioni in cui la funzionalità del sistema cardiovascolare è compromessa: alcune di esse sono piuttosto comuni, ma ciò non toglie che vadano monitorate e trattate adeguatamente, per evitare complicanze. Ripercorriamo le principali.

 

  • Ipertensione. Si parla di ipertensione, o più comunemente di pressione alta, quando la forza del sangue contro le pareti arteriose è sempre più elevata dalla norma (il valore standard resta entro i 120/80 mmHg). Questa non è di per sé una malattia, ma a lungo andare più danneggiare le arterie e diventare quindi un fattore di rischio per vari problemi tra cui infarto, ictus, insufficienza renale, aterosclerosi, problemi alla vista e così via.
  • Aterosclerosi. Si parla di aterosclerosi quando le placche di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico si accumulano nelle pareti interne delle arterie. Questo processo può iniziare già in giovane età e progredire lentamente: con il passare degli anni, quindi, le placche restringono le arterie, riducono il flusso sanguigno e aumentando il rischio di coaguli, che possono portare a infarti e ictus. 
  • Vene varicose. Quando le valvole venose si indeboliscono o si danneggiano, il sangue si accumula e fa sì che le vene si dilatino, diventando tortuose e visibili. In questo caso si parla di vene varicose: sono soprattutto nelle gambe e nei piedi e sono comuni soprattutto nelle donne, con l’avanzare dell’età o in seguito a un notevole aumento di peso (dovuto anche alla gravidanza). Oltre al disagio di tipo estetico, le vene varicose sono fastidiose e, se non trattate, possono accompagnarsi a infiammazioni, emorragie o ulcere.
  • Insufficienza venosa cronica. Le vene varicose sono uno dei fattori predisponenti dell’insufficienza venosa cronica, cioè la condizione in cui le vene delle gambe non riescono a riportare efficacemente il sangue al cuore, provocando gonfiore, dolore e ulcere cutanee. 
  • Malattie arteriose periferiche (PAD). Spesso a causa dell’aterosclerosi, capita che le arterie che forniscono sangue alle estremità si restringano o si blocchino. Questo causa dolore alle gambe, difficoltà a camminare e, nei casi più gravi, gangrena.

 

Approcci terapeutici per migliorare la circolazione: farmaci, terapie e rimedi naturali

Come abbiamo visto, i possibili problemi alla circolazione sanguigna sono tanti, diversi tra loro, di grado più o meno intenso. È fondamentale prenderli in carico prontamente, per evitare che creino complicazioni; è altrettanto fondamentale rivolgersi a un medico che possa elaborare una terapia personalizzata per le esigenze dello specifico paziente.

 

Volendo tracciare alcune linee generali, gli approcci possibili si suddividono in tre grandi famiglie: i farmaci, le terapie e i rimedi naturali. Nella migliore delle ipotesi, queste tre dimensioni sono complementari tra loro e non alternative. Esaminiamole più nel dettaglio.

 

Tra i farmaci utilizzati comunemente, possiamo ricordare:

  • i vasodilatatori che, come suggerisce il nome, rilassano e dilatano i vasi sanguigni;
  • gli antipertensivi, come gli ACE-inibitori e i beta-bloccanti; 
  • gli antitrombotici, inclusi gli anticoagulanti (come il warfarin) e gli antiaggreganti piastrinici (come l'aspirina), che prevengono la formazione di coaguli;
  • le statine che riducono il livello di colesterolo nel sangue.

 

Tra le terapie non farmacologiche possiamo citare, per esempio, l’uso di calze a compressione graduata per vene varicose e insufficienza venosa: esercitando una pressione opposta rispetto alla forza di gravità, aiutano a migliorare il ritorno venoso e ridurre il gonfiore e il fastidio. Sempre le vene varicose possono essere trattate attraverso il laser e la radiofrequenza.

 

La pressoterapia è un trattamento che aiuta a drenare i liquidi in eccesso e riattivare la circolazione periferica: questo può rivelarsi utile sia per finalità mediche sia per motivi puramente estetici, per esempio in caso di cellulite.

 

In qualsiasi caso, che sia ipertensione, aterosclerosi o qualsiasi altro problema, l’esercizio fisico regolare e moderato è sempre una buona idea: attività come il nuoto, il ciclismo o anche semplicemente la camminata a passo veloce, infatti, stimolano la circolazione, aumentano la forza muscolare e aiutano a tenere sotto controllo il peso corporeo.

 

In aggiunta – e mai in sostituzione – ai trattamenti medici tradizionali, alcuni rimedi naturali per la circolazione sanguigna possono contribuire a tenere sotto controllo i sintomi e mantenere un buono stato di benessere generale. Tra le erbe che hanno effetti benefici sulla circolazione possiamo citare:

 

Per preparare una tisana per l’ipertensione, sono indicati anche: