Meditazione tibetana: tecnica e benefici

La meditazione tibetana aiuta a liberarsi dalle oppressioni e dirigersi verso un nuovo spazio incontaminato. Scopriamola meglio.

>  Storia e origine della meditazione tibetana

>  I benefici della meditazione tibetana

>  Descrizione della tecnica

>  Adatta per

>  Dove si pratica la meditazione tibetana

>  Curiosità

Meditazione tibetana

Storia e origine della Meditazione tibetana

All’interno del Buddismo tibetano, contrariamente a quanto si è portati a credere, la meditazione non ha niente a che vedere con pratiche esoteriche di varia entità. In effetti, il termine tibetano per definire la meditazione è Gom, che vuol semplicemente dire familiarizzare

Con cosa? Con se stessi. Familiarizzare con la propria mente vuol dire osservare, senza fare assolutamente nulla, ma limitarsi a guardare qualsiasi azione che la nostra mente compie senza disturbarla, senza prevenirla o reprimerla. Siamo spettatori della nostra mente, un po’ come guardare un film al cinema.  In effetti, limitandoci a osservare la mente, lentamente la svuotiamo dai pensieri e attraverso la pratica costante della meditazione tibetana cominciamo ad attivare una maggiore concentrazione e consapevolezza di noi stessi.

Per la tradizione buddista, la meditazione, pur essendo fondamento di ogni religione, in realtà trascende il dogma religioso, rappresentando invece un mezzo per liberarsi dalle oppressioni e dirigersi verso un nuovo spazio incontaminato. Il Buddismo tibetano più presente in Europa, specie in Francia, è quello del Vajrayâna (rDo-rje theg-pa), traducibile come Via del lampo o Via del diamante.  

Questa forma privilegia il ruolo del Maestro, l’unico che può guidare il novizio sulla via del Vajra, il diamante sinonimo di indistruttibilità. Il Buddhismo Vajrayāna nasce in India nel VI-VII secolo d.C. e, secondo gli studiosi, consiste in un sincretismo di dottrine induiste denominate tantrismo, basi sciamaniche, popolari e Buddhismo Mahāyāna. I testi fondamentali, i cosiddetti Tantra, sono databili intorno a quel periodo.

 

Conosci anche i 5 riti tibetani? Scopri come eseguirli!

 

Benefici della meditazione tibetana

Tralasciando il fatto di essere buddisti, la pratica della meditazione tibetana consente importanti benefici nella quotidianità. La nostra società consumistica, ipersensoriale e supercompetitiva è spesso causa di disturbi quali stress, nervosismo, ansia, e nevrosi. 

Ognuno di noi è quotidianamente messo a dura prova da svariati pensieri e problemi, reali o addirittura immaginari, tanto da provare difficoltà nel mantenere quella minima concentrazione mentale che consente di rimanere calmi, vigili e presenti.

La meditazione tibetana è in questo un efficace metodo che consente di ritrovare serenità e calma mentale, riuscendo a migliorare la qualità della nostra giornata e della nostra vita.

La pratica della meditazione tibetana consente di non farsi condizionare eccessivamente dalle quelle emozioni esterne disturbanti, causa di problemi per noi stesse e per chi ci sta intorno, riuscendo a far mantenere la concentrazione e a far assumere un comportamento il più possibile etico e in armonia con il mondo.

 

Descrizione della tecnica

Vi sono molte e diverse tecniche di meditazione tibetana , così come numerosi sono gli aspetti della mente con cui dover prendere dimestichezza. Ogni tecnica della meditazione tibetana si caratterizza per specifiche funzioni e benefici specifici, rappresentando il mattone di una struttura concepita al fine di condurre la nostra mente verso una visione realistica dell’universo. In sostanza, si tratta di essere completamente onesti con noi stessi, prendendo coscienza di ciò che siamo, e impegnarsi per migliorarci e per essere più utili anche agli altri.

Le tecniche di meditazione tibetana possono essere suddivise in due grandi gruppi: quello della meditazione stabilizzante e quello della meditazione analitica. La meditazione stabilizzante sviluppa la capacità di concentrazione su un preciso punto, rappresentando un pre-requisito per ottenere qualunque realizzazione duratura nella pratica.

Viene anche definita meditazione samatha. La meditazione samatha si basa sulla consapevolezza del respiro, attraverso l’osservazione prolungata (per almeno 15-30 minuti) delle fasi di inspirazione ed espirazione in uno dei punti in cui è più netta la sensazione del respiro che entra e circola nel corpo. Grazie alla meditazione samatha, è possibile focalizzare l’attenzione distogliendola dalle emozioni negative, come la rabbia, l’ansia, l’invidia e il rancore. 

La meditazione analitica invece stimola il nostro pensiero creativo e intellettuale, determinante per il nostro sviluppo: il passo fondamentale per ottenere una reale coscienza intuitiva è capire concettualmente la realtà delle cose.

Viene anche definita meditazione vipassana. La consapevolezza di sé e del proprio corpo non deve limitarsi al momento della giornata dedicato alla pratica. In qualunque momento della giornata, colui che pratica questa forma di meditazione deve sforzarsi di essere consapevole di ciò che sta facendo, delle sensazioni che prova e della propria attività mentale.  

Questa chiarezza concettuale si trasforma poi in certezza e, unita alla meditazione stabilizzante, costituisce la porta della conoscenza diretta e intuitiva. 

 

Adatta per

La meditazione tibetana è indicata per coloro che sono interessati a riportare calma, serenità e concentrazione nelle proprie attività quotidiane, rivolgendosi verso una forma di meditazione e di spiritualità di antica purezza

Secondo diversi studi, praticare la meditazione aiuterebbe inoltre a tollerare con maggiore facilità gli effetti collaterali della radioterapia e chemioterapia tra cui vomito, stanchezza, nausea e instabilità dell’umore.

Sperimentazioni di questo tipo sono state condotte su pazienti con cancro al seno. Con la meditazione, nelle pazienti si riscontra un miglioramento della qualità del sonno e un’importante reazione alla malattia, grazie a una maggiore dose di autostima.

 

Dove si pratica oggi la meditazione tibetana

La meditazione tibetana può essere appresa frequentando un ciclo di lezioni. Corsi di meditazione tibetana si tengono all’interno di centri di studio tibetani. Esistono anche delle modalità di apprendimento in forma di ritiro spirituale, ove è possibile meditare con un autentico Lama tibetano

In rete si possono trovare video sulla meditazione tibetana altrimenti si può cominciare con un libro sulla meditazione tibetana

 

Curiosità

I cinque riti tibetani, conosciuti anche come i cinque tibetani, sono un insieme di esercizi che furono divulgati per la prima volta da Peter Kelder.

Kelder racconta di essere venuto a conoscenza di questi cinque riti tramite un colonnello in pensione dell’esercito britannico, che sosteneva di aver scoperto un remoto monastero nella regione himalayana i cui monaci erano a conoscenza del segreto della fonte dell'eterna giovinezza. Questo segreto consisterebbe nella pratica giornaliera di soli cinque esercizi, o riti.

 

Conosci la differenza tra la meditazione analitica e la meditazione concentrativa?

 

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