Meditazione Yogasutri di Patanjali: tecnica e benefici

La meditazione Yogasutri di Patanjali è un’antica pratica meditativa basata sull'osservazione di aforismi detti sutra. Scopriamola meglio.

>  Storia e origine della meditazione Yogasutri di Patanjali

>  I benefici della meditazione Yogasutri di Patanjali

>  Descrizione della tecnica

>  Adatta per

>  Dove si pratica la meditazione Yogasutri di Patanjali

>  Curiosità

Meditazione

 

 

Storia e origine della meditazione Yogasutri di Patanjali

La meditazione Yogasutri di Patanjali rappresenta una pratica meditativa molto antica. L’ideatore di tale forma di meditazione sembra sia vissuto in India tra l’800 e il 300 a.C. (la datazione non è certa). Patanjali fu il primo maestro che provò a riassumere gli insegnamenti yoga del tempo.

Egli, infatti, mise per la prima volta per iscritto tutti gli insegnamenti che fino ad allora erano stati tramandati oralmente. Anche per questo, egli viene ritenuto il fondatore della scuola del Raja Yoga. Il suo insegnamento è racchiuso in una serie di sûtra (aforismi) che chiariscono come mediante il controllo di sé e la padronanza della propria mente e dell’attività di questa, si possa giungere verso una profonda congiunzione con la cosiddetta “Divinità interiore”.

L’insegnamento di Patanjali prende le mosse da una base filosofica che opera una classificazione delle strutture del mondo, materiale e spirituale. Non è la mera conoscenza metafisica che conduce l'uomo alla liberazione, bensì si rende necessaria una metodologia di ascesi congiunta a una di meditazione.

È importante controllare e gestire la propria attività mentale e, per far questo, bisogna lavorare con una tecnica psico-fisiologica che sia in grado di sostituire al normale stato di coscienza uno stato di comprensione e di identificazione della realtà metafisica. Per poter essere liberi dall'ignoranza, dagli errori nella comprensione del mondo e dalle sofferenze conseguenti, si dovranno percorrere otto stadi del Rajayoga, come descritto negli Yogasutra.

Avremo requisiti morali, requisiti disciplinari, posizioni corporee, controllo della nostra respirazione, controllo delle nostre emozioni, concentrazione, meditazione, arresto dell'attività mentale e raggiungimento dell’illuminazione. Il praticante si libererà dagli ostacoli della vita terrena per tornare alla condizione originaria, quella divina.

 

I benefici della meditazione Yogasutri di Patanjali

La meditazione Yogasutri di Patanjali consente benefici fisici, mentali e spirituali, tre ambiti integrati dal benessere apportato dalla pratica dello yoga. Secondo la visione di Patanjali, la mente, definita come un “organo interno” è uno strumento utilizzato dall’anima per poter acquisire delle esperienze e per raggiungere la concentrazione.

La nostra mente, però, viene alterata dagli oggetti o dai soggetti che le sono presentati o verso i quali è rivolta. Patanjali utilizza un paragone tra mente e acqua, accomunate dalla capacità di adattarsi alla forma di qualsiasi modello. È questa condizione alterata dell’organo interno, della nostra mente, che instaura una continua guerra contro l’anima, tendendo sempre a trascinare verso il basso i princìpi interiori dell’uomo.

La meditazione così è uno strumento che consente al soggetto di spezzare le catene dei sensi, del dolore, dell’ignoranza e della sofferenza, permettendogli di ascendere verso una maggiore comprensione di sé e della vita intorno a sé, fino a giungere all’Illuminazione. 

 

Descrizione della tecnica

L'opera di Patanjali consiste di 196 sutra. Il testo è diviso in quattro sezioni:

1. Samâdhi Pada (51 sûtra): viene analizzata la natura generale dello Yoga e il Samâdhi (l’unione con il tutto);

2. Sâdhana Pada (55 sûtra): contiene la teoria dei klesa (afflizioni dell’uomo) e le conseguenze sulla vita.  A ciò si aggiunge una descrizione delle prime cinque tecniche yoga esteriori, per preparare fisicamente e mentalmente il soggetto allo yoga superiore;

3. Vibhuti Pada (56 sûtra): descrive le altre tre tecniche interiori e le siddhi (abilità dello spirito); 

4. Kaivalya Pada (34 sûtra): vengono enunciati alcuni problemi filosofici essenziali relativi allo yoga.

I versi, quasi poetici, si susseguono velocemente, meticolosamente disposti in un ordine, riuscendo a trattare, seppure brevemente, quasi a sfiorare, ogni aspetto della filosofia yoga. Si potrebbe definire ogni sûtra come una perla che custodisce un rigore scientifico in un guscio di poesia e fascino.

Le istruzioni tecniche, che si susseguono nei quattro capitoli del testo, sono di carattere pratico. La meditazione si avvale di osservazioni minuziose, attente a comprendere i desideri di potenza e di conoscenza che il soggetto può trovarsi ad affrontare durante il cammino.

Questi desideri offrono la possibilità di comprendere il come e il perché delle forme del mondo e della mente, essendo i nostri impulsi la matrice di ogni cosa esistente. Attraverso la pratica della meditazione tramandata da Patanjali, il soggetto fuoriesce dal mondo delle illusioni mentali, giungendo all’isolamento e quindi alla liberazione. 

 

Adatta per

La meditazione Yogasutri di Patanjali è adatta per chi è interessato alla purificazione della propria mente e del proprio spirito. Ma non solo. La meditazione annessa a tale filosofia si rivela efficace per coloro che si vogliono dissociare dal dolore e dall’infelicità, sviluppando determinazione, equilibrio e concentrazione.

La stabilità della mente verrà sviluppata, consentendo alla vita di divenire più semplice, nella consapevolezza che anche le difficoltà sono i gradini che conducono verso una perfetta salute mentale.

La pratica della meditazione e dello yoga può interessare coloro che in determinati periodi dell’anno o della loro vita necessitano di risvegliare le proprie potenzialità ormai assopite, irradiando fiducia in sé stessi e negli altri come fonte di ispirazione attraverso la condotta, le azioni e la parola.

 

Dove si pratica la meditazione Yogasutri di Patanjali

Patanjali era convinto della possibilità di raggiungere la liberazione finale esclusivamente attraverso l’aiuto di un maestro, perciò gli aforismi che costituiscono il trattato noto come Yoga Sutra di Patanjali non sono esaustivi. Il loro scopo non è quello di un fai da te, bensì quello di assistere il guru nei suoi insegnamenti ai discepoli.

Apprendere la meditazione concepita da Patanjali è possibile frequentando corsi di Raja Yoga tenuti da preparati insegnanti di yoga. In alternativa, o se si approfondire la filosofia dei sûtra, è consigliare leggere dei commenti agli aforismi del maestro, come Commento agli Yoga Sutri di Patanjali. Vi sono anche online dei file audio mp3 degli Yoga Sutri di Patanjali.

 

Curiosità

Riguardo alla vita di Patanjali si può dire veramente poco. La tradizione però riporta una curiosità: si dice che, al momento della nascita, egli fece delle rivelazioni sul passato, sul presente e sul futuro, dando prova dell’intelligenza e dell'acume di un saggio (da neonato). Le cronache parlano anche di un altro Patanjali menzionato in alcuni libri indù.

Questo Patanjali, nato a Gonarda, nell'India Orientale, andò a risiedere in Kashmir. Nient’altro. Della figura enigmatica e mai contestualizzata del maestro tutto ciò che possediamo è la sua filosofia esposta in aforismi.

 

Perché è importante la concentrazione nella meditazione?

 

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