Satsang, cos'è

Nell’induismo, nel buddismo e in altre religioni dharmiche una pratica spirituale di gruppo per la diffusione della conoscenza e la dispersione dell’ignoranza è il satsang, che letteralmente significa "riunirsi per la verità".

Satsang

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Satsang o "riunirsi per la verità"

Uno degli strumenti più utilizzati nell’induismo, nel buddismo e in altre religioni dharmiche per la diffusione della conoscenza e la dispersione dell’ignoranza è il satsang

 

Questo termine sanscrito è l’unione di due parole che significano rispettivamente “verità” (Sat) e “assemblea, comunità, sedersi assieme, riunirsi”: la parola satsang, infatti, indica l’atto di sedersi assieme alla presenza di un maestro per rivolgergli domande specifiche.

 

La presenza di un maestro, un guru, è fondamentale, perché satsang non significa soltanto “riunirsi per cercare la verità”, ma anche (e forse soprattutto) “riunirsi attorno a qualcuno che incarna la verità”. Non è di un circolo di discussione tra menti alla pari che quindi stiamo parlando.

 

Diversi approcci al satsang

In India e nei Paesi limitrofi il satsang è una attività tradizionale della pratica spirituale, antica di secoli e prescritta da tutte le discipline religiose che suggeriscono (quando non impongono) che il ricercatore o il discepolo si circondi solo di persone satya, vale a dire vere, autentiche, che vivono in conformità alla verità dell’essere, al Sé e non all’ego.

Circondandosi di persone che gravitano nelle vibrazioni più basse
dell’ego e della sua schiavitù ai desideri, anche le vibrazioni del discepolo tenderanno a farsi basse e oscure. Per estensione, satsang arriva a significare “circondarsi con le giuste persone”, non necessariamente sagge, ma soprattutto buone, perché non è sufficiente la semplice conoscenza mentale ma anche la conoscenza del cuore (la bontà) è fondamentale per crescere spiritualemente.

 

Le persone tendenzialmente più mentali, come la maggior parte degli occidentali, interpretano il satsang più come un’occasione di porre domande e ricevere risposte da un maestro spirituale, mentre in oriente questo aspetto rimane secondario, in quanto la cosa più importante è l’arte di circondarsi per quanto più possibile con persone che incarnano il sé e crescere interiormente per risonanza alla loro purezza. 

 

Satsang e Satguru

Il cosiddetto “principio di cordata”. Il modello occidentale di satsang si svolge attorno a un satguru, ovvero a un guru sattvico, che incarna equilibrio, purezza, luminosità e le cui parole possono disperdere
l’inerzia dell’ignoranza e calmare la passione del desiderio.

 

 

Il Satsang ai nostri giorni

Il satsang è divenuto oggi una delle pratiche spirituali e yogiche più praticate dai “guru di massa” che si rivolgono al grande pubblico e che non di rado viaggiano da un paese all’altro o da una città all’altra per
dedicare del tempo ai vari discepoli sparsi per il globo. 

 

Ne fece un largo uso Jiddu Krishnamurti ai suoi tempi, e oggi individui come Sadhguru, Mata Amritanandamayi, Mooji, Eckhart Tolle e molti altri maestri o pseudoguru più o meno famosi ricorrono soventemente alla pratica del satsang. Non di rado, la vediamo oggigiorno praticata on-line in versione streaming