Kundalini yoga: origini, pratica, benefici

Il Kundalini Yoga, detto anche “yoga della consapevolezza”, è una pratica che affonda le sue radici negli antichi testi tantrici, ma che ha avuto una grande diffusione nel mondo occidentale a partire dagli anni Sessanta. Scopriamo le sue caratteristiche e i benefici che può apportare.

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Origini e filosofia del Kundalini yoga

La Kundalini, nominata per la prima volta nelle Upanishad, uno dei più antichi testi sacri indiani, è un aspetto dell’energia divina Shakti, presente in ciascun individuo sin dalla nascita.

Il termine sanscrito, che significa “circolare, anulare”, è legato all’immagine di un serpente che giace dormiente, inattivo o, per meglio dire, inconscio, alla base della colonna vertebrale, in corrispondenza con il primo chakra, Muladhara.

Il serpente ha un significato simbolico molto evidente in quanto, a differenza che in quella cristiana, in molte altre tradizioni rimanda al concetto di conoscenza e di trasformazione.

E secondo la visione tantrica, l’energia femminile Kundalini, che rappresenta la fonte della nostra forza vitale, rimane quiescente in questo punto fino all’inizio del percorso di realizzazione spirituale.

Attraverso strumenti quali ad esempio

  • Asana;
  • pranayama;
  • mantra;
  • yantra e meditazioni


la Kundalini può essere attivata o risvegliata. La sua risalita avviene lungo la Sushumna, il canale centrale dove sono collocati i diversi chakra, che indicano stadi di consapevolezza e coscienza sempre più elevati.

Una volta raggiunto il livello più alto avviene l’unione con la forza maschile Shiva, che determina il riconoscimento e la connessione con il divino, che è parte di noi e di cui noi siamo parte.

 

Cos'è il Kundalini Yoga

Per questo motivo il Kundalini Yoga è conosciuto anche come yoga della consapevolezza”: si tratta infatti di una tecnica attraverso la quale il sadhaka, il praticante dedito a questa disciplina, può unire tutti gli aspetti -fisici, mentali e spirituali- del proprio cammino di ascesa e riconnessione e giungere a scoprire in sé un potenziale infinito.

Insieme ad Hatha, Raja, Laya e Mantra Yoga, il Kundalini fa parte di una corrente del Tantrismo che per lungo tempo venne tenuta segreta e tramandata solo per via orale, da Maestro a discepolo.

E se l’Hatha Yoga rappresentava l’aspetto più “fisico” della pratica, il Kundalini ne era prima di tutto la scienza energetica.

Il risveglio della Kundalini o, per meglio dire, la presa di coscienza dell’individuo di questa forza sopita, può avvenire in modo graduale e controllato, ma talvolta è un evento esplosivo e repentino, che può portare cambiamenti profondi e duraturi sia sul piano fisico che su quello psicologico e spirituale: per questo motivo si è a lungo ritenuto che la sua conoscenza fosse destinata solo a studenti di un lungo percorso iniziatico.

La divulgazione degli insegnamenti del Kundalini Yoga al grande pubblico è piuttosto recente e si deve all’impegno del Maestro Yogi Bhajan, che a partire dalla fine degli anni Sessanta del XX secolo, introdusse la pratica negli Stati Uniti.

Qui si sviluppò e trovò terreno fertile per la diffusione, perché, secondo le parole di Yogi Bhajan, “Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine in cima a una montagna e fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gente che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno: nel mondo moderno in cui viviamo c’è una tremenda pressione, silenziosa ma precisa che ci sconvolge e ci possiede, a tal punto che non sappiamo se siamo reali o non reali”.


La pratica 

Secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan, la pratica regolare del Kundalini è lo strumento attraverso il quale si può conoscere ed esprimere al meglio la propria forza creativa. 

Dal momento che il suo scopo è quello di ottenere un effetto sia sul corpo che sulla mente, il Kundalini si concentra soprattutto sui Kriya, combinazioni specifiche di esercizi di yoga fisici e mentali, quali:
 
•    Asana, le più note posizioni di yoga;
•    pranayama, tecniche di controllo e regolazione del respiro, 
•    mudra, posizioni delle mani o del corpo, 
•    mantra, sequenze e ripetizione di suoni, 
•    drishti, focalizzazione dello sguardo.
 
Al termine della lezione è sempre previsto un momento di rilassamento e una meditazione Kundalini, per permettere al corpo di integrare e assorbire i benefici della pratica appena svolta. 

 

Le sequenze delle varie classi sono molteplici e seguono, ad esempio, l’andamento delle stagioni, le fasi lunari, il momento della giornata e via dicendo, in modo da stimolare, riequilibrare e lavorare gradualmente su tutte le parti del corpo, tutti i centri energetici (chakra) in esso contenuti e tutti gli aspetto psico-fisici e sottili dell’intero sistema.

 

Esistono kriya specifici e adatti a chiunque, che vanno appresi in modo ben preciso e utilizzati a seconda delle proprie abilità, del livello di pratica e della costanza con cui si approccia questa disciplina. 

 

Il lavoro energetico che si vuole raggiungere attraverso questa tipologia di pratica può essere integrato anche attraverso trattamenti manuali e stimolazioni (ad esempio il massaggio Kundalini), che vanno a preparare il corpo e a lavorare più direttamente i punti energetici interessati, posti a grandi linee in corrispondenza delle ghiandole endocrine del nostro sistema, in modo da canalizzare correttamente l’energia e liberarla da eventuali blocchi e ostacoli. 

 

Il movimento dell’energia Kundalini dalla base della colonna verso la corona, nell’immaginario tantrico l’unione tra la forza femminile Shakti e la divinità maschile Shiva, ha fatto sì che spesso si fraintendesse il legame fra yoga Kundalini e sessualità, sottintendendo che si tratti di una pratica utile solamente a riscoprire il piacere sessuale.
 

È bene ricordare invece che nella visione tantrica, così come in altri sistemi di pensiero orientali, il principio maschile e quello femminile sono due polarità che esistono contemporaneamente in ogni cosa e in ciascuno di noi. Lo scopo di questa unione non è dunque quello di ottenere un piacere fisico fine a se stesso, ma di elevarsi al di là della dualità e di riconoscersi in perfetta unione e armonia con l’intero Universo.


Benefici del Kundalini yoga

I benefici dello yoga Kundalini sono molteplici e coinvolgono diversi sistemi. Per quanto sia una pratica prettamente energetica, molte tecniche riguardano il corpo fisico, con conseguenti benefici a livello della mobilità e della consapevolezza corporea, del sistema cardiovascolare e di quelli nervoso, digestivo e linfatico.

Il suo accento non riguarda però la precisione o l’allineamento delle posture, bensì la circolazione dell’energia e dunque il benessere generale e la vigorosità percepiti da tutto il corpo.

 

A livello psichico si riscontrano sicuramente un maggior equilibrio nelle emozioni e una rinnovata capacità di concentrazione e calma interiore: la mente di chi pratica con regolarità diventa più quieta e focalizzata, così che anche la creatività, la lucidità nel prendere decisioni e il sesto senso risultino acuiti e rafforzati. La sensazione di apertura, fiducia e autostima che la pratica garantisce fanno sì che a beneficiarne siano anche le relazioni e i rapporti interpersonali.


Rischi del Kundalini Yoga

Trattandosi di una pratica che lavora molto sul piano energetico, i rischi dello Yoga Kundalini sono legati in particolar modo a questo aspetto. La diffusione della pratica nel mondo contemporaneo ha cambiato molto la relazione discepolo-Maestro, ma rimane fondamentale, soprattutto per chi è agli inizi, affidarsi a guide preparate e in grado di accompagnare il praticante in maniera graduale e sicura a sperimentare i grandi benefici della pratica e di minimizzare gli effetti spiacevoli di un rilascio di energie troppo repentino e senza controllo.


I maestri e le scuole 

Harbhajan Singh Puri, in seguito noto come Yogi Bhajan, nacque nell’agosto 1929 a Kot Harkaran, nel distretto di Gujaranwala, un villaggio nel nord ovest dell'India che oggi fa parte del territorio pakistano, da una famiglia di proprietari terrieri. La sua prima educazione fu affidata ai nonni paterni e a 7 anni fu preso a studiare con Sant Hazara Singh, sublime Maestro tantrico e all'epoca Mahan del Tantra Bianco. 

A soli 16 anni Yogi Bhajan divenne a sua volta Maestro di Kundalini yoga, decidendo di lì a poco, in seguito alla divisione tra i territori dell’India e del Pakistan avvenuta nel 1947, di trasferirsi con la famiglia a Delhi. Qui divenne Maestro di Hatha Yoga, si laureò in economia e iniziò a lavorare in qualità di ufficiale di Governo. Nel 1952 sposò Sardarni Inderjit Kaur, dalla quale ebbe tre figli. 

Nel 1968 si trasferì a Toronto in Canada e in seguito a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove cominciò a insegnare Kundalini yoga e a diffondere apertamente le conoscenze apprese in giovane età. A questo scopo, nel 1969 fondò la 3HO Foundation (Healthy, Happy, Holy Organization), un’organizzazione aperta a chiunque fosse interessato a vivere una vita sana, felice e santa e nella piena armonia di corpo, mente e spirito.

Gli insegnamenti di Yogi Bhajan sono stati recepiti e vengono veicolati dal Kundalini Research Institute, fondato nel 1971, che ancora oggi funge da guida per gli insegnanti di Kundalini yoga in tutto il mondo. 
Yogi Bhajan si è spento il 6 ottobre 2004 nella sua casa di Española, in New Mexico, lasciando in eredità i suoi insegnamenti a una comunità di studenti e seguaci in rapida espansione.

 

Curiosità sul Kundalini yoga

Secondo la tradizione, i praticanti di Kundalini yoga dovrebbero vestirsi di bianco e utilizzare, oltre a un abbigliamento ampio e comodo, anche dei copricapi o turbanti: questo perché il bianco è considerato un colore in grado di amplificare la sensazione di espansione dell’energia, che va canalizzata e non dispersa all’esterno del corpo.

Non si tratta comunque di un obbligo e infatti il più delle volte questo particolare dress code non è più utilizzato.

 

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