Donyi Polo, la religione delle tribù Tani

Donyi Polo significa “Sole Luna”, un semplice dualismo di facciata che poeticamente descrive i due astri come “gli occhi di uno stesso volto” e che di giorno e di notte vegliano su l’umanità.

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Concetto di religione

Il concetto di religione varia di luogo in luogo, di epoca in epoca e di contesto in contesto. Molte volte, scoprire e studiare nuove credenze e modi differenti di celebrare l’esistenza ci aiuta a comprendere e valutare meglio il nostro sistema di credenze.

Tuttavia oggigiorno è sempre più difficile scoprire religioni antiche in modo autentico, che possono darci un’idea sull'origine dei nostri credo moderni.

Nella simbologia a prima vista primitiva di antichi culti, troviamo in nuce tutti i motivi delle nostre filosofie moderne. Nella foresta pluviale e sulle montagne dell’Arunachal Pradesh (Nordest indiano) si può incontrare la religione che porta il nome di Donyi Polo.
 

Le tribù Tani e l'Arunachal Pradesh

L’Arunachal Pradesh è un territorio difficile. Totalmente immerso nella natura, con pochissime infrastrutture (anche 10 ore per fare meno di 100 Km), conteso tra India e Cina, e chiuso agli stranieri, che possono accedere solo con speciali permessi.

La popolazione è diffusa in poche città e numerosi villaggi, spesso irraggiungibili anche con una buona moto.

Qui vivono una quarantina di tribù di antica origine, che vivono ancora oggi seguendo abitudini e rituali antichissimi. Sei di queste tribù appartengono al popolo Tani, ramo di un'antica popolazione scesa dalla Mongolia e dall’Asia Centrale, prima in Tibet e infine discesa verso la valle del Brahmaputra.

Le tribù che compongono il popolo Tani sono:

  • Mising;
  • Nishyin;
  • Tagin;
  • Galo;
  • Apa Tani;
  • Adi.


Questo antico popolo mongolo era anche connesso coi nativi americani che passarono per lo Stretto di Bering e molti elementi della loro antica religione, preservata nel Donyi Polo, sono interconnessi con quelli di altre.

 

Concetti di base

Donyi Polo significa “Sole Luna”, un semplice dualismo di facciata che poeticamente descrive i due astri come “gli occhi di uno stesso volto” e che di giorno e di notte vegliano su l’umanità.

Non solo sull’umanità, ma su tutto il creato che è un prodotto della scissione dall’Uno al Molteplice di un divino corpo originario. Antico mito che troviamo anche in terre semitiche, con le membra del drago babilonese Tiamat a formare il mondo.

Il concetto di Sole e Luna come occhi di un unico volto era già adottato nell’antico Egitto per il dio Horus.
Non esistono veri e propri templi, il tempio Donyi Polo è la foresta. Ma non si tratta di mero animismo.
 

Connessioni con Animismo e Taoismo

Dietro il simbolo del Sole e della Luna troviamo le basi di una raffinatissima filosofia in tutto e per tutto simile al Taoismo cinese, di secoli più giovane del Donyi Polo, dal quale molto probabilmente ha subito l’influenza durante le migrazioni dei popoli mongoli verso il Tibet.

L’universo si muoverebbe grazie al dinamismo creato dai due poli, creando una via di mezzo e di equilibrio tra individuo e natura che è l’unica vera morale. Non a caso in Arunachal Pradesh è consentita solo agricoltura biologica

 

L'aspetto sciamanico e tantrico

L’unico spirito che alberga in tutto, come il Grande Spirito pellerossa, è da venerare anche negli alberi e negli animali, e per mantenere questa connessione, i Donyi Polo si affidano ancora oggi ai Miri, che noi chiameremmo sciamani, sia donne che uomini. Hanno una conoscenza della medicina molto profonda e altrettanto profonda è la conoscenza degli spiriti e della magia, con interconnessioni evidenti col tantra e con certe forme di lamaismo tibetano.

I Tani sono infatti scesi a valle per fuggire all’influenza del Buddhismo che forzava i popoli tribali alla conversione. Infine vi troviamo radici vediche antichissime, come l’ancora celebrato sacrificio del bisonte (non dissimile da quello nativo americano) e il consumo di appon, bevanda fermentata che ricorda il soma vedico nel contesto Donyi Polo.

Nel Donyi Polo sopravvivono e convivono ancora elementi vedici, sciamanici, taositi, tantrici e molti in comune con la cultura druidica e pellerossa.