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Taoismo, significato e storia

Il Taoismo comprende molti significati: si tratta di una cultura olistica che integra grandi tradizioni di pensiero in un libero fluire, senza confini, nel rispetto della natura e delle sue trasformazioni, delle quali anche l'uomo fa parte.

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Cos'è il taoismo

Taoismo, Tao, Yin & Yang sono tutti termini che indicano il “Grande Principio” creatore e governatore dell’Universo e le sue relazioni. 

 

Parliamo di una filosofia dalle origini antichissime che osserva la natura, il rispetto delle sue leggi e dei suoi cicli. 

 

E’ una cultura sincretista che integra più tradizioni, ne trattiene le parti migliori per una crescita continua, un arricchimento complementare di sciamanesimo, metafisica, esoterismo, religiosità. 

 

Niente nel taoismo si cristallizza, ma è sempre in continua evoluzione.
E’ pressoché impossibile definirlo in sintesi: non è una religione come la intendiamo solitamente.

 

Non vi è un padre creatore, un missionario rappresentativo, una guida superiore da seguire. Tutto avviene nella Natura, nello Spazio e nel Tempo.

 

 

Origini del taoismo

Le origini del Taoismo si riconducono a un pensiero fondatore del taoismo, quello del filosofo cinese Lao Tzu, l’inizio e la storia di questo complesso di dottrine di matrice filosofico-religiosa. Questo leggendario pensatore pare sia entrato in contatto anche con Confucio e il Confucianesimo e lo si riconduce ad un periodo tra il 570 a.C. (anno presunto della sua nascita) e il 517 a.C. anno della sua morte, contemporaneo anche di Buddha.

 

Ci sono molte leggende legate a questo personaggio la cui immagine iconografica lo rappresenta con le sopracciglia lunghe e bianche sin da bambino. Lao Tzu è autore del Tao Te Jing, “Il libro della vita e della virtù”, una delle tre bibbie del Taoismo (Zhuangzi e Liezi le altre due). 

 

Il libro della vita e della virtù si compone di 81 capitoli, è ricco di aforismi, poesie, formule magiche ed enigmi e vanta più di 35 traduzioni inglesi. E’ un'opera di difficile interpretazione ma nel suo insieme apparentemente caotico è un manifesto d’avanguardia in cui si respira libertà, anarchia, in cui si esalta la gioia, il lasciarsi trasportare dalla corrente della vita e dal ritmo cosmico, fuori dallo spazio e dal tempo, in un gioco antitetico di opposti femminile-maschile, giorno-notte, e l’armonia dei contrari, Yin e Yang è quella che definisce la Realtà Prima. 

 

 

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Il simbolo del Tao

Il Tao è la Via, il Principio, il Metodo che i taoisti seguono, per una crescita personale spirituale, per attingere al sapere, per vivere la parte immanente che muta nello spazio e nel tempo e per rafforzare quella trascendente, spirituale che rimane fedele all’origine. 

 

Il Tao è l’unità, la compenetrazione, l’evoluzione con la natura, con gli altri e con se stessi. Pensiamo al simbolo che attrae sempre per il suo fascino misterioso: un cerchio metà bianco con all’interno una porzione nera, metà nero con all’interno una porzione bianca. Parti che si amalgamano senza interruzione in un continuo fluire, a conciliazione degli opposti: yin e yang.
 

 

I 5 principi fondamentali del taoismo

Nella cultura cinese il numero cinque ricorre molto frequentemente ed è un numero magico. Così 5 sono i valori guida.

  • Unità: tutto proviene dal Tao. Le diversità sono tutte manifestazioni del Tao, non c’è meglio o peggio, buono o cattivo, ma semplici esistenze senza giudizio da apporvi. Noi occidentali abbiamo un pensiero dicotomico, gli opposti sono opposti, non integrabili. Lo yin e lo yang invece sono in relazione costante, un modello in cui si autodefiniscono ma mutando la loro relazione nello spazio e nel tempo.
  • Armonia: un fluire libero di energie, senza prevaricazione, priorità, livelli. Le divergenze nel modo in cui le concepiamo noi occidentali non esistono, nella meditazione taoista sono diverse modalità che portano verso un punto comune in momenti diversi.
  • Mutamento: il cambiamento è necessario e passa attraverso il caos per approdare all’adattamento. Le fasi della vita sono in continua evoluzione, destabilizzazione, e adattamento per arrivare all’equilibrio, che può essere nuovamente destabilizzato in altri cicli di crescita. Niente resta cristallizzato!
  • Spontaneità: non esistono regole, protocolli, prassi, tutto deve fluire spontaneamente, liberamente, fuori da schemi mentali limitanti. Questo concetto non entra in contrapposizione con la morale, o meglio con l’etica, perché per il taoismo tutto è rispetto, rispetto della dignita umana propria e del prossimo.
  • Non-Interferenza: tutto avviene liberamente, muta, appare, scompare, si trasforma. Non viene posto ostacolo dal taoismo al fluire delle situazioni, in un continuo adattamento morbido, “ergonomico”, mai definitivo.

 

 
Yin e Yang: la conciliazione degli opposti

Le forze energetiche Yin e Yang sono manifestazioni del Tao, quindi come abbiamo detto sopra, diverse ma uniche, in una continua confluenza, una visione olistica universale. 

 

Yin è il principio femminile, è la luna, è la terra, è la materia che diventa Yang, il principio maschile, il sole, l’aria, l’espansione… Tutto in un continuo fluire, divenire, che si definisce l’uno con l’altro, che nella sua massima espressione lascia il posto per mantenere l’alternanza e l’equilibrio.

 

I principi di Yin e Yang richiamano l’attenzione sul concetto di vuoto caro al Taoismo.

 

Nel testo sacro si cita la giara e viene citata per spiegare il senso del Tao ai bambini: ciò che giustifica la sua importanza è il suo essere vuota e priva di materia; la sua capacità di contenere un volume di materia diverso da quella che la costituisce è la sua ragione d’esistere. Per Lao Tzu lo stesso vale per l’uomo, quando è privo di desideri, di passioni, di illusioni è quando crea il vuoto nel proprio essere e raggiunge la pienezza completamente abitato dal Dao (Tao) il “Principio supremo”.

 

Per il Taoismo l’Ordine universale è il “Principio supremo”, il Dao, un’armonia di contrari, la conciliazione di ciò che è contraddittorio.

 

Differenze con il buddhismo

Il Buddhismo è una religione originaria dell’India nata tra il VI e il IV secolo a.C. Buddha è il fondatore. Sebbene entrambe le religioni siano asiatiche, ci sono alcune differenze interessanti tra buddismo e taoismo, in merito ai loro principi e credo.

 

L'obiettivo più alto del Buddismo sta nel raggiungimento del Nirvana o Stato di Beatitudine Suprema, in cui ci si libera di qualsiasi sofferenza perché al di sopra del ciclo di nascita e morte. Buddismo contiene la radice "buddhi" che significa "risveglio intellettuale", che prevede una vita di moralità, comprensione e consapevolezza.

 

L'illuminazione è il più alto obiettivo raggiungibile solo con la cessazione del dolore e della sofferenza. La vita per il Buddhismo è imperitura, crede fermamente nella teoria della rinascita. L'obiettivo di un buddista è elevarsi in ogni nascita fino a quando raggiunge il Nirvana, dove può porre fine al ciclo continuo di rinascite definite “sansara” (o samsara).

 

Secondo il taoismo invece l'anima è eterna. Non si incontra con la morte, entra in un'altra vita e continua a vivere finché non raggiunge la meta più alta ovvero il Tao, l’armonizzazione. A questo punto l'anima realizza la reincarnazione 

 

Il taoismo crede in un'anima che è eterna che inizia una nuova vita dopo la morte, il buddhismo invece non crede nell’anima, crede solo nella rinascita ripetuta innumerevoli volte fino a quando raggiunge il Nirvana. Nessuna anima viaggia da una nascita all'altra nel buddhismo.
Il buddhismo non crede nelle divinità, mentre il taoismo le cita, ma anche sottoforma di forze della natura.
 


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