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L’alimentazione degli hunza, il popolo più longevo

Ecco cosa mangia e come vive un popolo che da decenni fa parlare di sé per la sua longevità: stiamo parlando degli hunza del Pakistan del nord.

hunza

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©Wasiasuhail/Wikimedia Commons

Chi sono gli hunza? 

Siamo nel Pakistan del nord, una zona al confine con la Cina, l'Afghanistan, il Kashmir e l'India, ai piedi della catena dell’Himalaya. Qui vive una popolazione che, tra leggenda e realtà, è considerata una delle più longeve della Terra. Stiamo parlando degli hunza, anche detti buruscio o hunzakut

 

Hanno la pelle bianca, gli occhi sono generalmente chiari, i capelli castani. Parlano una lingua – il burushaski – che apparentemente non è imparentata con nessun’altra. Sono di religione musulmana e appartengono alla corrente degli ismailiti, ma non manifestano esteriormente il loro credo attraverso preghiere, rituali o riunendosi in luoghi di culto. Ma il motivo per cui sono stati studiati per decenni è che sembra non si ammalino mai. 

 

Il segreto della longevità degli Hunza

Questa notizia era largamente diffusa negli anni '60-'70, quando venivano scritti report dai toni esagerati, secondo i quali gli hunza raggiungevano persino i 160 anni di età. Bufale mediatiche a parte, è indubbio che questo popolo sia davvero longevo.

 

A detta dei tanti medici che hanno fatto loro visita, tra cui i pionieri degli anni '60 White e Toomey, questo popolo non conoscerebbe né problemi digestivi, coronarci o circolatori o di pressione alta o colesterolo, né patologie tumorali. Godono di perfetta salute e forma fisica, ancora oggi si occupano di lavori duri e faticosi in montagna, senza che vi siano segni di stanchezza o sofferenza.

 

In molti ne hanno parlato: lo scrittore Ralph Bircher ha scritto in libro dal titolo "Gli Hunza, un popolo che ignorava la malattia"; il fisico inglese G. T. Wrench (autore di "The Wheel of health: the sources of long life and Health among the Hunza") che li ha studiati per anni, incrociando le sue ricerche con quelle del medico scozzese dei primi anni '20 Mec Carrison.

 

In modo particolare, Wrech si è soffermato a descrivere come questo popolo ha saputo utilizzare il suolo, attraverso metodi di coltivazione già allora sostenibili, privi di pesticidi chimici.

 

L’alimentazione del popolo più longevo del Pianeta

Per il popolo degli Hunza, il rapporto stretto con la terra in cui vivono si traduce anche nell’alimentazione. La loro è un'alimentazione prevalentemente vegetariana, fatta di cereali, come orzo, miglio, grano saraceno; tanta frutta, specialmente in estate, e soprattutto albicocche, ma anche more, pesche, pere, melograni, mele, ciliegie, noci; si alimentano con pane integrale, germogli e germe di grano.

 

Tra le verdure preferiscono cavoli, rape e rapanelli, spinaci e pomodori; ma anche aglio, cavolfiori e cipolla che cuociono velocemente, scottati nell'acqua; fanno uso di molti legumi, soprattutto lenticchie lessate, e consumano pochissima carne (di mucca, yak, pecora o capra) e i formaggi che mangiano sono prevalentemente freschi.

 

Usano semi e noccioli spremuti a freddo per ricavarne oli vegetali che impiegano per condire le pietanze, come noccioli di albicocca, semi di lino e noci fresche.

 

Tante albicocche e poco scatolame

Il loro ingrediente segreto pare essere proprio l'albicocca, che usano davvero per preparare tante cose: oltre a mangiarle fresche o essiccate, le mettono nelle zuppe, ne fanno un succo che spesso mescolano con il ghiaccio o la neve per farne una specie di gelato. Ricordiamo che le albicocche secche sono una preziosa fonte di beta carotene, che protegge dall'effetto dei radicali liberi e aiuta a prevenire disturbi di varia origine e patologie cancerogene.

 

Infine gli Hunza hanno rifiutato il consumo di alimenti industriali o processati, inscatolati o confezionati. Non conoscono l'uso di additivi chimici. Mangiano, ma non troppo: la loro dieta si aggira sulle 1900 calorie al giorno. Conoscono l'uso di tè e tisane, in particolare di un’erba chiamata tumuru, a noi nota come timo selvatico.