Articolo

Anemia stagionale: come prevenirla e contrastarla con le piante ricostituenti

Durante il cambio stagione è possibile sperimentare stanchezza e debolezza che si possono affrontare con piante ricostituenti e una corretta integrazione.

anemia-stagionale

Credit foto
©Foto di Shidlovski su iStock

 

Cos’è l’anemia stagionale

Con il termine “anemia stagionale” si usa descrivere una sensazione di affaticamento e spossatezza che può comparire durante i cambi di stagione, specialmente nel passaggio tra estate e autunno.

L’anemia stagionale non è quindi una condizione medica riconosciuta, ma viene utilizzata per indicare sintomi che possono accompagnare questo periodo dell’anno e che può essere legata a una lieve carenza di ferro. Minime carenze di questo minerale possono non essere evidenziate da valori dell’emoglobina eccessivamente bassi.

La vera anemia si diagnostica infatti con un esame del sangue e valori di emoglobina inferiori a 12 g/dL nella donna o 13 g/dL nell’uomo, mentre lievi carenze di ferro possono dare valori borderline e causare comunque stanchezza.

Bisogna comunque tenere conto che se l’astenia persiste per diverse settimane o è associata ad altri sintomi, non va trascurata ed è importante consultare il medico.

 

I segnali da riconoscere

I sintomi di una carenza di ferro lieve o di una condizione di spossatezza stagionale possono includere affaticamento, colorito pallido, debolezza muscolare e difficoltà di concentrazione. A questi sintomi si possono associare anche crampi muscolari, vertigini, bassa resistenza allo sforzo fisico.

Questi sintomi, in assenza di una diagnosi di anemia evidenziata da opportune analisi, possono dipendere da cali temporanei di ferro o di vitamine del gruppo B. Si tratta però di sintomi che possono dipendere da moltissime altre condizioni e che potrebbero essere campanelli d’allarme di patologie più gravi, dunque non bisogna trascurarli e, se persistono oltre le due-tre settimane, è bene rivolgersi al medico.

 

Rimedi e alimenti consigliati

Quando la stanchezza non ha cause patologiche e dipende solo dal cambio di stagione oppure è legata a lievi carenze di ferro, è possibili intervenire con rimedi naturali e alimentazione.

Durante i cambi di stagione, le persone particolarmente sensibili possono assumere rimedi adattogeni, cioè estratti di piante che sostengono l’organismo ad affrontare al meglio cambiamenti stressanti.

Per il nostro corpo, infatti, anche le modifiche della temperatura esterna, delle abitudini e delle ore di luce possono rappresentare uno stress e, alcune persone, accusano maggiormente gli effetti di tale stress.

In questi casi si possono assumere rimedi come la rodiola, l’eleuterococco e il ginseng, piante stimolanti utilizzate per aumentare la resistenza fisica e mentale. Se invece la stanchezza è dovuta a una lieve carenza di ferro accertata da esami di laboratorio, allora si può intervenire attraverso l’alimentazione e l’integrazione.

Tra gli alimenti che contengono maggiori quantità di ferro rientra sicuramente la carne, in cui si trova ferro eme facilmente assimilabile dall’organismo. Anche diversi vegetali contengono però ferro; ad esempio, questo minerale si trova negli spinaci, nei broccoli, nei legumi e nella frutta secca o in piante come l’ortica.

Poiché nei vegetali la biodisponibilità del ferro è inferiore, si consiglia di associare a cibi ricchi di ferro, alimenti che contengono vitamina C, così da migliorarne l’assorbimento intestinale. Inoltre, è utile evitare l’assunzione contemporanea di latte, tè, caffè o integratori di calcio che possono interferire con l’assorbimento del ferro.

 

Strategie di prevenzione

Per prevenire “l’anemia stagionale” occorre prestare attenzione alla propria alimentazione, per assicurare il corretto apporto di ferro. Il fabbisogno di ferro è di circa 10 milligrammi per i maschi adulti e per le donne in menopausa, ma aumenta dino a 18 milligrammi per le donne in età fertile e a 27 milligrammi in gravidanza.

Per coprire il fabbisogno di ferro senza eccedere nel consumo di carne, bisogna inserire nella propria dieta abituale legumi, verdura a foglia verde e frutta fresca, oltre a cereali integrali e frutta secca.

Anche l’uso regolare di erbe aromatiche essiccate e spezie come timo, maggiorana, semi di cumino, origano, basilico, prezzemolo e cannella può aiutare ad aumentare l’intake di ferro.

Associare vitamina C agli alimenti, per esempio utilizzando succo di limone o arancia o consumando frutta fresca dopo il pasto, migliora l’assorbimento del ferro dalle fonti vegetali.

Se questo non dovesse bastare a coprire il fabbisogno di ferro e se le analisi del sangue dovessero mostrare una carenza, il medico può valutare l’integrazione di ferro attraverso supplementi.