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Pavor notturno: cos’è, perché succede e come affrontarlo con rimedi naturali

Il pavor notturno è un fenomeno vissuto spesso con preoccupazione, ma che può essere gestito con strategie naturali.

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©Foto di TeroVesalainen su iStock

 

 

Cos’è il pavor notturno

Il pavor notturno, noto anche come night terror o terrore notturno, è un disturbo del sonno che si manifesta con una paura intensa e improvvisa intensa durante le prime fasi del sonno profondo, in genere tra la prima e seconda ora dopo essersi addormentati.

Quando si manifesta questo fenomeno, la persona può alzarsi di scatto, gridare, oppure sudare in modo eccessivo o avere l’affanno. Gli episodi durano pochi minuti e la persona resta disorientata, non risponde agli stimoli esterni e torna a dormire subito dopo, dimenticando quanto successo.

Anche se i sintomi sembrano simili a quelli sperimentati dopo un brutto sogno, il pavor notturno è un fenomeno distinto dagli incubi, che avvengono invece durante il sonno REM e portano a svegliarsi, avere consapevolezza di ciò che sta succedendo e ricordare il sogno.
 

A chi succede e perché

Il pavor notturno è comune soprattutto nei bambini fino ai 5-7 anni e crescendo tende a scomparire spontaneamente nella maggior parte dei casi, anche se è possibile che si verifichino episodi di pavor notturno anche in età adulta.

Le cause potrebbero dipendere da una predisposizione genetica cui si sommano fattori ambientali, fisiologici o legati al sonno. Ad esempio il fenomeno può comparire in periodi di stress emotivo, ansia, cambiamenti importanti, oppure in bambini e adulti che hanno difficoltà a rilassarsi e che svolgono troppe attività durante la giornata. Anche il sonno insufficiente e la febbre possono favorire la comparsa degli episodi di pavor notturno.

 

Strategie naturali di gestione

Dato che le cause scatenanti del pavor notturno sono legate ad ansia e stress, la gestione di questo disturbo può avvenire cercando di garantire una buona routine del sonno.

Per favorire un buon riposo è consigliabile mantenere orari regolari, evitare schermi di computer, televisione e smartphone prima di andare a letto e mantenere un ambiente tranquillo e una temperatura adeguata in camera da letto.

Alcune abitudini rilassanti possono aiutare, come un bagno tiepido prima di andare a dormire, letture che infondono serenità e, per bambini non troppo piccoli e persone adulte, anche esercizi semplici di respirazione profonda o visualizzazione guidata, capaci ci favorire il rilassamento.

Una strategia che sembra funzionare è quella del “risveglio anticipatorio” o anticipatory awakening: se gli episodi si ripetono a un orario prevedibile, basta svegliare delicatamente il bambino 15–30 minuti prima e lasciarlo sveglio qualche istante, così da interrompere il ciclo del sonno profondo che li precede.

 

Quando consultare lo specialista

Nella maggior parte dei casi, il pavor notturno nei bambini è un fenomeno benigno e transitorio, destinato a risolversi spontaneamente entro l’adolescenza.

Se però gli episodi si ripetono diverse volte a settimana, se durano oltre i 10-15 minuti o se comportano rischi per il bambino, è bene rivolgersi al medico, specialmente se compromettono il funzionamento diurno o se sono presenti anche altri disturbi del sonno o neurologici.

Il medico potrà valutare se indirizzare a uno specialista in neurologia o psichiatria anche eventualmente per monitorare il sonno ed escludere patologie.